I padroni di casa inanellano un’altra vittoria importante, a cadere all’Adriatic Arena è la Dinamo Sassari della nuova gestione Pasquini, che vede i suoi praticamente mai in partita nei 40 minuti. Pesaro invece è bravissima a sfruttare una situazione falli avversaria, che già dal primo quarto complica le rotazioni avversarie.
La cronaca:
I nostalgici presenti all’Adriatic Arena, guardano sospirando la presentazione delle squadre, dove all’ormai nuovo idolo Daye, si oppone per l’occasione B.Sacchetti; sfida fra figli d’arte che spinge i ricordi verso gare dalla posta in palio ben più importante dei due punti odierni.
Nelle rotazioni Sassaresi è Varnado il primo “sacrificato” della gestione Pasquini, il coach aveva promesso più gioco in transizione e più libertà di azione per ridare fiducia alla squadra Campione d’Italia, ma dopo la palla a due, sono i padroni di casa a muoversi in campo con questo spirito, alzando il ritmo di gioco e trovando negli uno contro uno, una chiave di gioco da poter sfruttare a proprio favore.
Piovono fischi arbitrali per gli ospiti, che si ritrovano tutta la batteria di lunghi con almeno due falli a carico tre per Alexander e Kadji, permettendo a Lydeka di trasformarsi in un fattore per l’attacco Pesarese che in maniera diligente e con grande precisione dalla lunetta, permette ai padroni di casa, che giocano di collettivo e chiudono il primo quarto sul +12, 26 a 14 al 10’.
La partenza del secondo quarto è di marca VuElle, arriva il break di 6-0 che nasce dal quarto fallo di Alexander che fa esplodere Pasquini e porta al fallo tecnico; Pesaro gioca sul velluto, doppia Sassari sul 42-21 e guida senza una vera risposta da parte di Sassari, che sembra perennemente in confusione e senza una guida che possa tracciare la rotta da seguire per una possibile rimonta, con il solo Akognon mentalmente presente nella gara.
L’ennesimo fallo della difesa biancoblu, spinge Pasquini ad improvvisare un quintetto mai visto, con 4 esterni puri, Devecchi da ala forte e B.Sacchetti da centro; per Sassari l’importante è andare negli spogliatoi e resettare la testa, mentre i padroni di casa, dopo delle ottime rotazioni imposte da Paolini, si limitano a controllare, cercando i falli della Dinamo sull’uno contro uno in attacco e difendendo in maniera molto ordinata su ogni schema avversario, cancellando Logan dalla gara, 49-30 al 20’.
Pesaro, continua il suo ottimo lavoro a rimbalzo e la prima azione del terzo quarto corrisponde al quarto fallo di Petway, che si fa perdonare con 2 sfondamenti nelle azioni successive, le polveri bagnate di entrambe le squadre non fanno muovere il punteggio e la notizia è lo 0/7 complessivo di Logan.
Daye sblocca il punteggio e trascina Pesaro al +23, Devecchi fa tutto il possibile per fermarlo, ma la differenza fisica è davvero troppa e la Consulinvest può allungare, trovando da ogni azione una nota positiva per avere più fiducia per l’azione successiva, con ogni giocatore pronto a dare il suo contributo le schiacciate di Sheperd e il gioco da 3 punti di Ceron sono l’emblema che testimonia la differente carica agonistica delle due squadre 58-33 a metà quarto.
Pesaro continua il suo ottimo lavoro a rimbalzo, mentre per la Dinamo, prosegue il periodo di confusione mentale e la terza frazione si archivia sul 70-48.
Ci si aspetta una reazione da parte della squadra Sarda in apertura di ultimo quarto, ma i padroni di casa controllano agevolmente, trovano il +28 e l’ultimo quarto si trasforma in un lungo garbage time che non può che delineare il merito dei padroni di casa, che una volta estromesso Logan dal ritmo gara, si sono dovuti preoccupare solo di controllare Akognon, dimostrando un collettivo che vede in Daye un faro, ma è sempre complessivamente disponibile a darsi fiducia l’un l’altro, creando tiri aperti e soluzioni in transizione che caricano squadra e pubblico 86-65 al 40′.
I fischi arbitrali hanno complicato le rotazioni Sassaresi soprattutto fra i lunghi, ma 5 assist complessivi degli uomini di Pasquini, mettono in luce una mancanza di gioco, che rappresenta un problema più ampio delle rotazioni difficili dei lunghi.