A chiudere la domenica cestistica sarà la sfida tra due vecchie rivali al PalaDesio. Cantù e Fortitudo si conoscono da lungo tempo e nonostante i percorsi differenti vissuti dalle società nell’ultimo decennio, la calda rivalità non si è minimamente affievolita. Singolare confronto tra titolari di panchine questa sera. Pancotto e Martino rappresentano passato e presente della Pompea nella massima serie italiana. Opposta anche la sorte nel non turno di settimana scorsa. Alla debacle toscana rimediata dalla San Bernardo fa fronte una netta vittoria casalinga di una Pompea Bologna che ha interpretato vittoriosamente il paradigma di “Davide contro Golia” contro l’Olimpia Milano.
Dopo un pensiero d’amore sportivo rivolto alla tifoseria degli Eagles, assente nell’ultima trasferta, Pancotto ha sottolineato con parole granitiche la necessità per Cantù di dettare legge sul parquet casalingo contro un’avversaria più talentuosa sulla carta. «Vogliamo essere lucidamente arrabbiati, il che vuol dire avere facce dure, toste, determinate ma anche ostentazione nel voler giocare il nostro sistema (…) Dobbiamo, inoltre, anche alzare e mantenere il livello alto di energia, questo ci deve servire per riequilibrare il talento che ci divide tra noi e la Fortitudo, perché loro ne hanno di più». Parole inequivocabili della guida tecnica dei canturini che pone l’accento sulla necessità per il suo roster di contribuire a mantenere sempre altissimo il livello qualitativo indipendentemente dall’avversario sull’altra metà del campo. Sul piano tecnico sarà necessario affinare nei quaranta minuti contro Bologna la realizzazione da tre punti, la difesa corpo a corpo e la gestione del primo e del terzo quarto di gioco. Tutti gli aspetti tecnici descritti rispondono a una logica semplice nella mentalità di Pancotto: impossibile giocare nella stessa maniera ogni singolo match dei 32 di regular season. Unico team a esserci finora riuscito è la metà bianco-nera bolognese che ha costruito la fuga proprio sulla costanza. Un’eccezione che conferma però la regola per tutte le altre. Una battuta sul suo passato fortitudino se la concede il tecnico marchigiano: «Dell’esperienza alla Fortitudo mi rimane l’onore di aver allenato un club così prestigioso, poi nello sport, così come nella vita, le situazioni sono caratterizzate da conseguenze. Del mio trascorso a Bologna dico sempre che arrivai al posto giusto al momento sbagliato. Tuttavia, rimane il mio grande rispetto per Bologna».
Ha scelto di riallacciarsi proprio dalle dichiarazioni di Pancotto in conferenza stampa coach Martino che alla stessa maniera chiede ai propri giocatori di mostrare compattezza nello scontro di questa sera per regalare ai tifosi una vittoria da mettere a referto in una rivalità storica. Concentrazione e consapevolezza di dover soffire sul parquet di Desio saranno elementi necessari per raggiungere il turno di riposo con maggiore serenità. Nelle parole con le quali Martino ha evidenziato la richiesta di dimostrare in trasferta di avere la mentalità dimostrata contro Milano fatta ai suoi ragazzi, si evincono spunti condivisi anche da Pancotto per quanto concerne la difficoltà a giocare allo stesso modo in questa regular season dimostrata da quasi tutta la Lega. Ancora una volta necessario per il tecnico della Pompea predicare calma rispondendo alle domande sulla vittoria contro Milano. Giusto dare atto dei propri meriti alla sua Pompea ma altrettanto necessario lavorare affinchè la l’opaca prestazione a Cremona non si ripeta. Sul piano rotazioni più corte studiato contro l’Olimpia Martino ha pochi dubbi: la scelta in tal senso è il necessario frutto di un’analisi caso per caso e il piano di domenica scorsa risponde a questo paradigma e alla predisposizione di Martino ad avere il maggior numero possibile di giocatori coinvolti nella gestione dei quaranta minuti. Pensiero prima di partire verso Desio anche all’unione di cuore e cervello dimostrato ai tifosi finora. Conscio della differente posizione dalla quale i tifosi guardano le partite rispetto al suo ruolo di leader tecnico della Pompea, Martino si è detto ovviamente concorde con il proprio pubblico sul voler vedere in ogni battaglia uomini pronti a dare tutto in campo con il giusto approccio mentale indipendentemente dagli altri fattori che determineranno il risultato.