Obiettivo Lavoro Bologna, le prime parole di Andre Collins: “Amo la Virtus, aspettavo questa occasione”
“Sono felice di essere di nuovo qui. Amo la Virtus, e la mia precedente esperienza in bianconero mi ha lasciato la sensazione di qualcosa di incompiuto. Fu una stagione piena di problemi: l’infortunio alla mano all’inizio, la morte di mio fratello, il problema alla caviglia nel finale. Aspettavo l’occasione di ritrovare l’Italia, sono tornato per aiutare la squadra in un momento delicato”. Si presenta così Andre Collins, nella sua seconda vita bianconera. Il nuovo arrivato in casa Obiettivo Lavoro non ci ha pensato due volte quando Giorgio Valli, il coach che lo portò in Italia appena uscito dal college, lo ha chiamato per aggiungere energia e carica agonistica alla truppa.
“Siamo contenti che abbia risposto alla nostra chiamata”, afferma il vicepresidente bianconero Maurizio Mazzieri, “abbiamo dovuto fare ancora un ritocco alla squadra ma ognuno di noi cerca di portare il suo granello per il bene della società. E dico di nuovo grazie alla Fondazione, che è stata ancora una volta pronta a dare il suo contributo quando c’è stato bisogno”.
“Di Andre, quando è stato qui sei anni fa”, spiega il consigliere delegato Daniele Fornaciari, “ho apprezzato il grande carattere. Ho visto tanta Virtus, e so riconoscere i giocatori che sanno giocare anche sul dolore. Gente come Richardson, Abbio, Danilovic. E ho visto Andre giocare tenendo nelle pause la caviglia nel ghiaccio, con una forza di volontà incredibile. Uno come lui è importante per noi”.
“Lo conosco dai tempi di Ferrara”, aggiunge coach Giorgio Valli. “Restò con noi tre stagioni, un record mondiale di questi tempi. Trovo che sia perfetto per il periodo che ci aspetta, due mesi di battaglie. Ci serviva un atleta che conoscesse il campionato, con un ottimo tiro da fuori, con leadership. Lui conosce Valerio, Allan, me, la città. E conosce bene la Virtus. E’ l’uomo giusto, in questo momento. Ci auguriamo che sia stata una pensata felice, e viste le sue doti morali io credo davvero sia così”.
Il giocatore mostra la sua nuova canotta, col numero 11 che è quello che ha amato di più, e ha avuto sulle spalle negli anni ferraresi e nella precedente stagione alla Virtus. Sorride, assicura che da domani rispolvererà il suo italiano, che è perfetto (e già ne dà un buon assaggio a margine della conferenza). “E’ stata una decisione facile, torno a giocare per persone come Valli e Crovetti, che conosco e stimo. E’ davvero un’occasione speciale tornare alla Virtus, sei anni fa i problemi di cui vi dicevo non mi hanno permesso di esprimermi come avrei voluto, ora voglio dare la mia esperienza a una squadra giovane, agguerrita. Il campionato italiano? So che c’è una squadra molto forte, altre tre o quattro di ottimo livello, non so se la qualità sia quella di qualche anno fa, ma resta comunque alta. Ma io mi voglio concentrare sulla Virtus, sulle questioni che dobbiamo risolvere insieme”.
Rivela di aver già sentito i vecchi compagni, rincuorando uno sfortunato Allan Ray, e naturalmente le cose che gli ha chiesto Giorgio Valli quando gli ha proposto di firmare per Obiettivo Lavoro. “Leadership, soprattutto. E di mostrare le caratteristiche che ho e lui conosce molto bene, compreso il carattere che credo non mi manchi. Ho giocato quasi due stagioni in Belgio, un campionato di buon livello, ma l’Italia per me è un’altra cosa. Davvero, volevo tornare, e tutti vorrebbero giocare con addosso la canotta della Virtus. Sono felice e non vedo l’ora di rimettermela addosso”.