Il presidente dell’Enel Brindisi Nando Marino si racconta sulle pagine della Gazzetta Dello Sport parlando della sua Brindisi, degli obiettivi ma anche della nuova LegaBasket.
Giugno 2014: è eletto presidente di Lega Basket, poi le dimissioni. Perché?
«Il mio mandato sarebbe scaduto di lì a breve; inoltre, avendo deciso di entrare in politica, ho creduto giusto e corretto non aspettare oltre, anche per dare possibilità alla nuova governance di mettersi subito al lavoro».
Giugno 2016: l’elezione a sindaco non riesce come aveva creduto e sperato. Ora torna a fare il presidente dell’Enel Basket. Troverà altre motivazioni?
«Nella vita di uno sportivo ci sono le vittorie e le sconfitte. Le une e le altre vanno affrontate sempre con spirito costruttivo. Avessi vinto le elezioni avrei dato le dimissioni da presidente ma sarei comunque rimasto accanto ai miei amici imprenditori ed alle aziende che supportano la squadra».
La squadra. Resta il general manager Alessandro Giuliani, il roster è per nove undicesimi rifatto. Era inevitabile?
«Inevitabile, certo. È difficile mantenere i migliori giocatori; i nostri ora militano tutti in altri campionati. Oggi abbiamo scommesso su un nuovo progetto. Inoltre, pensiamo alla possibilità del rinnovo del contratto con il nostro main sponsor Enel, la cui scadenza è fissata a giugno ’17».
La nuova Enel: con Meo Sacchetti al timone. Spera che il coach di Altamura ripeta il miracolo Sassari?
«A Sacchetti occorre dargli il tempo tecnico necessario. A Sassari ha raggiunto l’obiettivo dopo 5-6 anni. Brindisi deve ripartire cercando di mantenere la serie A. Anche alla luce dell’altalenante precampionato».
È stato allestito un organico che incuriosisce: tre rookie, soprattutto giovani, una seconda scelta Nba, quattro italiani giovani anche loro. Condivide le scelte?
«Certamente, anche se non so no mai entrato nelle decisioni tecniche. E poi, Nic Moore è un play poco rookie visto il suo modo di giocare. Gli altri due sono scommesse».
Domenica Brindisi apre, a mezzogiorno, il nuovo campionato, la gara sarà visibile da tutti. Qual è il suo desiderio?
«È quello che ho trasmesso alla squadra: iniziare bene è molto importante. Partire con la giusta caratura e sfornando una bella gara aiuta a crescere».
Milano, secondo quasi tutti, ammazzerà il campionato. Quali squadre resteranno in scia?
«Milano è straordinaria, ha confermato 8/12 dello scorso anno ed ha aggiunto giocatori importanti. Auguro all’Olimpia le migliori fortune internazionali. Dietro vedo Reggio Emilia, Sassari, Avellino e Venezia».
Il progetto Brindisi dovrebbe riguardare le Final Eight prima e i playoff dopo. È così?
«È il sogno. Prima dobbiamo conquistare la permanenza. Una volta raggiunta potremo allungare lo sguardo».
Ha fra le mani la lampada di Aladino ed ha tre desideri che potrebbero essere esauditi. Cosa chiederebbe?
«La salute per i nostri giocatori vittime di tanti infortuni; un nuovo contratto con Enel; una nuova struttura, per avere una squadra più importante»