E’ Alessandro Gentile l’MVP di queste Finali scudetto. Un riconoscimento che la legabasket non ha potuto conferirgli sul parquet a causa dell’invasione di fine partita ma che la nostra redazione condivide assolutamente. Un riconoscimento meritato ad un giovane ragazzo (classe ’92 e scelto al Draft NBA) che è diventato capitano e leader carismatico dell’Olimpia Milano. Un ragazzo dotato di un talento straripante, spesso criticato per la sua spavalderia ma che è sempre stato in grado di rispondere sul campo ad ogni accusa. 13 punti e 4.14 rimbalzi sono le sue medie racimolate in queste finali, sporcate dai soli 5 e 6 punti messi nel corso di Gara-3 e Gara-4 giocate al PalaEstra. Non sia un mistero che quelle cifre deficitarie abbiano coinciso con le due peggiori prestazioni delle scarpette rosse che, però, hanno prontamente ritrovato il capitano nel momento più importante. Quella Gara-6 condotta a suon di punti (23 con il 53.3% da 2 e il 66.7% da 3) da figlio di Nandokan.
La firma di Ale che non è mancata (e non poteva farlo) anche stasera. 18 punti (75% da 2) con 3 rimbalzi, 1 assist e 8 falli subiti a rappresentare una prova imperiosa del capitano biancorosso che ha dimostrato, più di tutte le altre partite, una presenza sul parquet ed una leadership da vero condottiero.