EA7 Milano – Umana Venezia [G2 Quarti Play-off] 89 -83 (EA7 Leads 2-0)
Tutti sospettavano che potesse essere una match diverso da gara 1 ma molti non pensavano Venezia potesse essere così pericolosa. Ed in vece l’orgoglio dell’Umana ha dato il suo meglio e per poco non sorprende un Armani che complici le basse percentuali dalla distanza non riesce mai a staccare gli avversari che addirittura mettono la testa avanti sul finale. La svolta per riprendere per i capelli il match arriva dalla difesa coadiuvata dal solito Rocca che inoltre, con un tranquillo 2 su 2 nei due liberi più pesanti della gara, ridà la parità all’EA7 e le permette di riconquistare il controllo e rimanendo fredda sui liberi finali, a chiudere i conti portandosi sul 2 a 0. Venezia dimostra di non essere per niente arrendevole e fa leva sull’orgoglio e l’esperienza dei suoi giocatori per rimanere nella serie, trova un Clark (17pt) in trance agonistica che segna triple da distanza NBA e un Young in serata di grazia (21pt). L’Umana riesce ad essere efficace anche senza Szewczyk, ancora una volta annullato da Fotsis e dai falli in collaborazione con Facchini che gli fischia un Tecnico old-style su una schiacciata forse un po’ provocatoriamente troppo irruenta.
Si parte con il quintetto classico per Milano, con Bourorusis che riprende il suo posto sotto le plance e comincia a colpire da subito, suoi i primi 7 punti Armani. I lagunari non perdono però contatto e con Young e Slay macinano gioco tenendo lo svantaggio su margini recuperabili. Primo quarto (26-18).
Nella seconda frazione il vantaggio milanese continua ad oscillare tra il +10 e il +5 con l’Umana che rincalza a folate su un Armani che fatica a rispondere prepotentemente come aveva fatto in gara 1. Per i padroni di casa gioca a sfavore la percentuale da 3 punti che si abbassa prepotentemente (5 su 20: 25%) rispetto al primo match e di contro si alza quella degli avversari (9 su 19: 47 %). Anche a metà gara l’Armani riesce a tenere il vantaggio. (45 – 40)
Nel terzo quarto ricomincia l’up and down del risultato che contiua ad oscillare tra il +10 e il +5 per i milanesi. Proprio i milanesi sembrano poter riprendere più saldamente in mano la gara grazie a un silenzioso Bourorusis che finirà con 20 punti, ma è solo un fuoco di paglia anzi i veneti prendono sempre più confidenza e sul finale del quarto pareggiano e riescono addirittura a mettere la testa avanti. (65 – 67)
Ancora un quarto a singhiozzo con l’Olimpia che ritrova e riperde il vantaggio fino agli ultimi minuti, anzi secondi dove Rocca si trova tra le mani i due liberi del pareggio. Se i tiri dalla linea della carità non sono il punto forte del Capitano lo è il sicuramente carattere e con la freddezza del campione li mette entrambi . Pareggio e 55” da giocare. La difesa milanese sa di avere la responsabilità del risultato e resta concentrata impedendo agli avversari di impattare. Nel le mani di Fotsis i liberi per riprendere il vantaggio a 16” dalla conclusione. Il greco li realizza entrambi, coronando una partita stellare con 17 punti e 12 rimbalzi, e riporta in vantaggio i suoi. L’Umana getta la palla dell’utima occasione e ridà il possesso ai milanesi che chiudono dalla lunetta un emozionante gara 2, portandosi sul 2 a 0 nella serie. (89-83)
Se a poco valeva aver vinto di 28 gara 1, una vittoria come questa è invece più pesante e importante per gli uomini di Scariolo che ora, sul 2 a 0, hanno acquisito la consapevolezza di dover lottare fino alla fine per poter chiudere una serie, ancor di più nelle prossime gare in casa Umana. L’Armani ha sofferto la determinazione degli avversari ma ha anche tirato molto male dai tre punti, anche trovando soluzioni aperte. E’ però riuscita a trovare le energie mentali per rimanere nel match e strapparlo agli avversari galvanizzati dalla possibilità di poter impattare nella serie. Forse non è così chiaro da vedere per i tifosi Olimpia, ma anche una vittoria così serve alla crescita di una squadra “giovane” e che vuole essere protagonista in questi play-off. La gara 1 può aver illuso in una facile qualificazione ma è buono che reazioni di questo tipo ci siano già da subito. Capire che nessun avversario va sottovalutato tanto meno nei play-off fa parte di quel processo di crescita che l’Armani di quest’anno sta affrontando con il piglio giusto.