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Milano, Repesa tra presente e futuro: “Costruiremo un gruppo indigeno forte”

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repesa, milanoNegli ultimi giorni si parla molto del futuro di Jasmin Repesa. L’allenatore dell’Olimpia Milano è attualmente in scadenza nel 2017 ma sembra sempre più probabile un prolugamento del suo contratto sino al 30 giugno 2018. Questo consentirebbe al coach croato di poter programmare con maggiore solidità il futuro delle sue “Scarpette Rosse”. E’ lo stesso Repesa, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, a fare un bilancio provvisiorio di questa sua prima stagione milanese: 

“Gli obiettivi erano due, Scudetto e Coppa Italia. Il bilancio è ottimo anche se si poteva fare di più, specialmente in Europa. Certo, anche gli infortuni e i tanti cambiamenti in corso d’opera non ci hanno aiutato. La sconfitta contro Trento in Eurocup brucia, ma voglio guardare al bicchiere mezzo pieno: l’uscita dalla coppa mi ha permesso di chiudere la squadra in palestra per allenarla cosa che, fino a quel momento, non ero riuscito a fare”. 

ERA QUESTA LA SQUADRA CHE IMMAGINAVA?

“Sono soddisfatto perchè lavoro con ragazzi estremamente disponibili, ma il punto è un altro. Sono arrivato tardi e di conseguenza abbiamo iniziato tardi ad assemblare la squadra. Per competere ad altissimi livelli, con il nostro budget che è buono ma inferiore a quello dei top club europei, ti devi muovere prima e non a luglio quando i prezzi lievitano. Un paio di colpi devono essere già stati piazzati per quel periodo”.

COME SARA’ LA MILANO DEL FUTURO?

“Il nostro progetto comincia adesso ed io so bene cosa serve: un gruppo indigeno forte. Gli italiani sono pochi e per costruire un nucleo dovremo scovare quelli forti e portarli ad un livello superiore. Miglioreremo anche il nostro scouting per non sbagliare gli stranieri”.

BARGNANI E GENTILE?

“Provo un enorme dispiacere per il calvario che ha attraversato Ale quest’anno, perchè su di lui nessuno ha detto la verità che è duplice. Per primo, è rimasto a Milano per vincere e senza riposarsi mai è incappato negli infortuni. Per recuperare in fretta ha avuto delle ricadute, ma quando è al cento per cento non esiste in Europa un giocatore più determinante di lui. Ora si sta allenando molto bene e la sua condizione è migliore rispetto ad inizio stagione. Secondo: fa girare la palla, gioca il pick and roll, in isolamento, in post basso, insomma è un giocatore totale e quindi è più difficile da inserire dopo un lungo stop rispetto a uno specialista, ma infinitamente più determinante. Su Bargnani non lo so, so solo che la società è disponibile a fare sacrifici economici ma non follie”.