Massimo Bulleri si presenta alla stampa varesina: “Sono qui perché mi sento nel posto giusto al momento giusto”
Massimo Bulleri fa il suo esordio in veste di capo allenatore della Openjobmetis Varese dopo aver ricoperto il ruolo di Vice a Ravenna. Per lui la prima esperienza da Head Coach.
A fare gli oneri di casa il “Toto” Bulgheroni :
“Per portare qua Massimo è stato tutto tranne che una passeggiata, è stato ostico risolvere il contratto con Ravenna. Massimo Bulleri è sempre stata la nostra prima scelta per due motivi: 1) Dal punto di vista personale, professionista eccelso e profondamente serio. 2) Dal punto di vista tecnico, nell’arco della sua carriera ha avuto come allenatori mostri sacri della Pallacanestro come Obradovic, Messina, Recalcati ecc.. “
Parte la conferenza di Bulleri
“Parto ringraziando Ravenna e tutta la società e staff a cui posso dire solo grazie, in seconda battuta ringrazio Toto Bulgheroni per l’opportunità e per l’estrema considerazione che ha di me. Per la prossima stagione nob sarà facile soprattutto saper sostituire Caja ma non sono qui per distruggere il suo lavoro, voglio che la squadra sia competitiva con grande sacrificio”.
“Ci è sembrato che la squadra contro Cantù sia stata un po’ spaesata, hanno subito il colpo di cambio di allenatore?
” Anche se tutti conosciamo il risultato ottenuto al PalaDesio non credo che la squadra ne abbia risentito cosi tanto, siamo stati in partita per gran parte della gara e abbiamo combattuto tenendo la gara viva”
“1 giorno di una nuova carriera, quando arriverà l’ultima come vorrai essere ricordato?”
“Vorrei essere ricordato come un allenatore che ha sempre tramandato ai suoi giocatori la voglia di vincere e combattere tutti per uno uno per tutti”
“Come sfrutterai questi giorni per la prima di campionato?
“Approccio morbido, non stravolgeró nulla, voglio mantenere quello che fini ad oggi c’è e migliorarlo”
Subentra una domanda per Toto:
“Cosa ne pensi di questi giocatori allenatori dei tempi d’oggi?”
Scelte fatte con giocatori di primissimo livello, fuori da ogni patentino. Massimo nella sua carriera ha avuto un ruolo che gli permette di sapere tutti trucchi e segreti a 360 gradi. Sarà un’opportunità per i nostri playmaker giovani.
” Ti senti pronto?”
Parte scherzando. “Cambia la quantità di ore di sonno! Sentirsi pronto è relativo ma posso dire di aver studiato tanto: col video, in piedi con le braccia conserte, ascoltando…”
“Quando entrerai nelli spogliatoio sarai più tecnico o ascolterai quello che ti diranno i giocatori?”
“La parola chiave sarà rispetto, voglio essere responsabile delle mie azioni e da qui il rispetto deve essere bidirezionale”
“Varese crocevia della tua vita professionale, se un altro club ti avesse offerto la panchina cosa avresti fatto?”
“Non credo ci sarebbe stata un’altra squadra fuori da Varese che avrebbe deciso di fare questo stravolgimento”
“Quando hai capito che ti sarebbe piaciuto diventare allenatore?”
“Il desidero è nato molto prima del mio ritiro e quando lo sognavo sentivo che un giorno sarei diventato allenatore”
“Cosa ti è rimasto degli allenatori che hai avuto?”
“Non mi sento di fare nomi, ma ho sempre cercato di capire perché si è fatto in un modo e non in un altro, ma ho soprattutto preso da lori anche gli aspetti morali oltre a quelli tecnici”
“Il tuo rapporto con Scola?
” Di grande rispetto, ci trovavamo sempre nel clou della stagione, calcare certi parquet come quello delle Olimpiadi dove io e lui ci siamo incrociati crea un’assonanza tra giocatori”