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Home Serie A Marco Giuri. “Partita contro Brindisi per me sempre particolare. Happy Casa rivelazione del campionato”.

Marco Giuri. “Partita contro Brindisi per me sempre particolare. Happy Casa rivelazione del campionato”.

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Oltre al coach della Happy Casa Francesco “Frank” Vitucci, veneziano di nascita e allenatore della Reyer Venezia nelle giovanili dal 1986 al 1993 e della prima squadra orogranata dal 1993 al 1996, Marco Giuri è l’ex della partita.
Nativo di Brindisi, Giuri ha giocato con la canotta del New Basket nel 2011-12 in LegaDue ottenendo la promozione in Serie A, e la scorsa stagione. Per la guardia in forza all’Umana Reyer Venezia è quindi sempre speciale giocare contro la sua ex squadra.

“Per me è una gara particolare, sono legato alla mia città, alla mia terra. Seguo sempre gli sviluppi. Brindisi è, come dicono tutti, la squadra rivelazione del campionato e lo penso anch’io. Sta facendo cose grandiose che non si vedevano dai primi anni del loro ritorno in Serie A. Sono una squadra un po’ atipica soprattutto quando giocano con quintetti piccoli con Brown III da 5, possono permettersi di cambiare su tutto e fare del contropiede e del gioco in transizione il loro punto di forza. Hanno vinto in casa gare importantissime come contro Milano, la grande favorita del campionato. Sicuramente vorranno fare la loro partita.”

La volontà dell’Umana Reyer Venezia è cercare di cancellare la sconfitta contro Varese. “Sicuramente. Ci siamo allenati durante tutta la settimana con obiettivo di rimanere focalizzati più che possiamo sul piano partita e di eseguirlo al massimo. Serve una concentrazione maggiore in quello che abbiamo preparato in settimana come ci ha detto l’allenatore. Ogni partita è diversa e deve essere preparata diversamente. Dobbiamo stare sul pezzo ed eseguire quello che ci chiede l’allenatore.”

Brindisi rispetto allo scorso campionato ha solo confermato coach Vitucci. “Per quello è la rivelazione del torneo, perchè nonostante ci siano tutti giocatori nuovi rispetto alla scorsa stagione, coach Vitucci è riuscito a trovare un’alchimia e una chimica che si trovano solo in squadre che mantengono lo stesso organico da diversi anni. Si vede in campo: si passano bene la palla e si cercano molto. In attacco hanno un sistema dove tutti possono essere protagonisti di volta in volta Non c’è un giocatore in particolare, magari forse di più Adrian Banks che è il loro terminale offensivo principale ma mi sento di dire che di volta trovano giocatori diversi che possono svoltare la partita in ogni momento.”

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