“Avevo il desiderio di tornare a calcare il parquet anche solo per 1′ prima della fine della stagione. Ho capito che non sarà possibile, ma farò il necessario per tornare a essere un giocatore professionista”. Queste le parole di Marco Ceron, guardia della Germani Basket Brescia, che a poco più di 5 mesi dal terribile infortunio alla testa (era il 25 novembre, nella gara casalinga con Torino, ndr) traccia un bilancio della situazione, spiegando nel dettaglio i contenuti del post pubblicato sui social network qualche giorno fa.
L’intervento eseguito subito dopo l’infortunio, infatti, ha permesso all’atleta di recuperare la propria funzionalità e di tornare ad allenarsi dal punto di vista atletico, ma non è stato sufficiente per ricevere l’idoneità sportiva da parte del medico dello sport, passaggio necessario per riprendere l’attività di giocatore professionista.
Per questo motivo, l’atleta e il suo procuratore hanno deciso di sentire il parere di alcuni specialisti del settore, arrivando alla decisione di procedere a un secondo intervento chirurgico, che consiste nel posizionamento sottocutaneo al di sopra delle linee di frattura di una maglia di titanio, che sarà posta a protezione dell’area fratturata.
“A 5 mesi dall’infortunio, speravo di poter tornare in campo – spiega il giocatore veneto -. Questo periodo, invece, non è stato sufficiente e con il passare del tempo ho capito che sarebbe stato difficile tornare a giocare prima della fine della regular season. Appena ho avuto l’ok da parte dei medici, ho iniziato subito ad allenarmi, curando la parte aerobica, perché non avevo intenzione di perdere ulteriore tempo per tornare in forma quando sarebbe stato il momento di tornare a calcare i campi da basket”.
“Sono convinto al 100% di tornare a fare il giocatore professionista – prosegue la guardia veneziana -, anche se l’operazione che mi è stata prospettata non è finalizzata solo a questo scopo: quest’intervento, infatti, eliminerebbe ogni tipo di rischio legato alla frattura che ho subìto, anche per la mia vita fuori dal campo”.
“Spero ai potermi operare al più presto, perché voglio tornare in forma il prima possibile – conclude Ceron -. Un credito con il destino? No, mi reputo fortunato, perché le cose potevano essere ancora peggiori. Questo periodo di stop mi ha aiutato a pensare molto e mi reputo fortunato: ho 26 anni, sono sano e ho una vita davanti per provare a fare quello che mi piace. Se guardo a ciò che è successo, so che poteva andare peggio e questa è una cosa che voglio sempre tenere in considerazione”.
Ufficio Stampa Basket Brescia Leonessa