Malcolm Delaney. “Sono la miglior guardia in Europa. Con l’Olimpia per vincere l’EuroLeague”
Malcolm Delaney (“Un giocatore di qualità altissima, sono felice di poter dire che è un membro dell’Olimpia Milano”, per il general manager Christos Stavropoulos) non attende le domande per chiarire, nel giorno della presentazione ufficiale, quali siano le sue aspettative e le sue ambizioni. “Voglio dire grazie per l’opportunità di giocare per un club così prestigioso. Sono entusiasta di essere qui. Fin dalla prima conversazione con Coach Ettore Messina mi sono reso conto che questa era il posto in cui dovevo andare. Ho avuto una lunga carriera, questo è il mio decimo anno, l’ottavo fuori dall’America, e il mio obiettivo è vincere l’EuroLeague. Ho ottenuto praticamente tutto quello che volevo individualmente, ho vinto altri titoli in diversi paesi, ma la ragione per cui sono qui è vincere l’EuroLeague. Quando ho finito l’esperienza ad Atlanta, avevo detto di non voler tornare in Europa, ma lo scorso anno ho avuto una buona opportunità di tornare e ricordare che sono ancora un giocatore di alto livello in Europa. Penso di averlo dimostrato e così ho ricevuto le attenzioni del Coach e di Christos. Fin dalla prima conversazione con loro, ho capito che volevano davvero che venissi qui. A questo punto della mia carriera, quello che mi serviva era un club e un allenatore che volessero darmi l’opportunità di guidare una squadra, di caricarmi sulle spalle il peso di aiutarla a vincere, e questo è quello che sarà il mio lavoro qui. Voglio vincere”.
CHE GIOCATORE SARA’ – “Nel primo colloquio con il Coach, lui mi ha chiesto di essere me stesso. A Barcellona, la situazione era diversa, ero arrivato tardi, qualche volta ho dovuto assumere il controllo della partita, ma non era quello il mio ruolo. Volevo essere me stesso, ma al tempo stesso non volevo prevaricare nessuno rispetto a quello che mi era stato chiesto. Non mi diverto se non sono me stesso, il che non significa che devo necessariamente segnare, posso farlo coinvolgendo gli altri giocatori. Come nella stagione alla Lokomotiv, ho segnato tanto, ma al tempo stesso i miei compagni hanno tutti giocato come non avevano mai fatto in carriera. Sono orgoglioso quando riesco a rendere i giocatori attorno a me migliori. Chiunque abbia giocato con me, l’ha apprezzato. Sarò in modalità aggressiva, non solo per divertirmi, ma per trasferire questa mentalità alla squadra. Se mi vedranno giocare duro, giocheranno duro anche gli altri. Questo è il tipo di leader che sono”.
IL RITORNO NELLA NBA – “Prima di Barcellona, quando ho lasciato la Cina, il mio unico obiettivo era tornare nella NBA. Coach Messina mi aveva chiamato, anche un paio di squadre, ma non ero interessato. La mia testa era alla NBA. Sentivo di poterci giocare, la Cina mi aveva restituito la fiducia che cercavo. Anche le 40 partite che mi mancano per la pensione NBA erano un fatto importante. Questo è il motivo per cui sono arrivato tardi a Barcellona. Stavo parlando con i Knicks, ero stato al minicamp di Golden State. Ma la NBA ha i suoi ritmi e io volevo giocare. Il Barcellona è arrivato al momento giusto, volevo divertirmi e cercare di vincere l’EuroLeague. Adesso alla NBA non penso più, sono qui, questa sarà casa mia per i prossimi due anni e questo è il posto in cui voglio vincere per i prossimi due anni”.
RODRIGUEZ – “Credo che nel secondo colloquio che ho avuto con il Coach lui mi abbia detto che aveva parlato con Chacho e che lui stesso voleva che venissi a Milano. Il Coach ha fatto un buon lavoro di comunicazione. A me non interessa, la cosa più attraente di me è che posso giocare con chiunque. Posso giocare point-guard, shooting guard, se devo segnare posso farlo, se devo giocare solo da point-guard lo faccio. Giocare con Chacho sarà divertente, è uno dei giocatori più spettacolari contro cui abbia mai giocato in Europa. E’ un vincente, e insieme possiamo segnare, giocare lontano dalla palla, poi lui è un grande passatore, può segnare se serve, e tutti e due possiamo rendere i compagni migliori. Giocando insieme, penso che avremo un illimitato numero di possibilità con la palla”.
I SOCIAL MEDIA – “Il 90% di quello che scrivo è sarcastico. Adesso interagisco solo con i tifosi di Milano. Se mi fanno una domanda, rispondo, se mi chiedono magari di mandare dei messaggi diretti a dei bambini, posso farlo. Ma una cosa che non faccio mai è far fare brutta figura al club o a me stesso. Non manco mai di rispetto alla gente, ma non tollero neppure che si manchi di rispetto a me. Se qualcuno ci prova lo blocco, non mi metto a discutere avanti e indietro. Per lo più cerco di divertirmi, i tifosi mi hanno apprezzato ovunque sia andato perché parlo con la gente e sono sempre la stessa persona, che vinca o perda. Non sono di quelli che si fanno vedere sui social media quando vincono e se perdono spariscono due settimane. Io sono in Europa da solo, non ho la famiglia con me, sono single, non ho bambini, parlare con amici e tifosi è quello che faccio”.
COSA SERVE IN EUROLEAGUE – “Con la Lokomotiv ci siamo andati vicino, abbiamo semplicemente incontrato una squadra attrezzata meglio, il CSKA Mosca, ma abbiamo avuto una grande stagione, eravamo una squadra che non doveva fare nulla. A Barcellona avevamo una squadra che pensavo potesse vincere l’EuroLeague. Quindi penso di avere l’esperienza per sapere cosa serva per vincere, ma di sicuro lo sanno molti dei miei compagni di squadra. Se devo fare un passo indietro e guardare a loro, a come approcciano le cose, lo farò, perché loro l’hanno già fatto”.
KYLE HINES – “Penso che tutti sappiano chi sia Kyle Hines. Non ho mai sentito una parola negativa su di lui. E’ uno di quei giocatori che non parlano, ma sul campo è un vincente. Ci sono giocatori di cui non è necessario sentir parlare. Ho giocato contro di lui tante volte, nella VTB League, in EuroLeague fin dai tempi di Monaco. E’ un giocatore raro, un americano che non è per nulla egoista, è semplicemente un giocatore di squadra che pensa solo a cosa fare per vincere. Per me, sono entusiasta: quando il coach mi ha detto che c’era la possibilità di averlo quello è stato uno dei motivi che mi hanno spinto a venire qui. Giocare accanto a Kyle Hines sarà positivo anche per la mia carriera”.
LE MIGLIORI GUARDIE 1VS1 DI EUROLEAGUE – “Mike (James) è uno dei miei migliori amici, con Shane Larkin ci siamo conosciuti in estate, non conosco Scottie Wilbekin personalmente, ma è uno dei migliori contro cui abbia giocato. Ma con la libertà di creare e la palla in mano, la miglior guardia in Europa sono io”.
Ufficio Stampa Olimpia Milano