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Home Serie A Leunen: “Non giochiamo per il secondo posto, il nostro obiettivo è lottare per la vittoria”

Leunen: “Non giochiamo per il secondo posto, il nostro obiettivo è lottare per la vittoria”

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Leunen, Marteen 1-10-2016

Intervista al veterano della Serie A Leunen, alla sua seconda stagione con Avellino. Le impressioni sul campionato e sulla squadra irpina dopo la supercoppa.

Dal primo anno del suo arrivo, nel 2009, ad oggi, cosa è cambiato in A? Il livello è calato così drasticamente?
«Tante squadre importanti non ci sono più, come ad esempio Siena. Città grandi come Roma e Bologna non hanno più la squadra in A: mi sembra sia già sufficiente per inquadrare la situazione attuale…».

Lei è passato dal dominio di Siena a quello di Milano: differenze tra i due club?
«Sono tutte nella tifoseria: quella di Siena ha sempre supportato la squadra in ogni evenienza, sono sempre stati coerenti».

Come giudica il livello dei nostri allenatori?
«Nonostante il budget a disposizione dei club sia diminuito, riescono comunque a lavorare bene e a tirare fuori il meglio. Come ad esempio ha fatto Pancotto lo scorso anno con Cremona».

Nessuna italiana fa l’Eurocup: si è fatto un’idea della «guerra» Fiba-Eurolega?
«Non sono molto informato sulla situazione. Ma credo sia scomodo per le squadre fare una scelta che escluda l’altra».
Qual è stato il giocatore più forte da lei incontrato durante le stagioni italiane?
«Sicuramente Bo McCalebb prima dell’infortunio».
La Nazionale italiana delude sempre: mancano giocatori italiani forti? Ci indica un nome che farà tanta strada?
«Non ho seguito molto le partite della Nazionale italiana, non credo ci sia bisogno di giocatori con più talento quanto
piuttosto che il gruppo trovi la giusta coesione. Abass sicuramente può fare molta strada, non lo dico perché è un mio
amico ma perché ho giocato con lui molti anni e so come lavora».

La Supercoppa ha fatto capire che Milano è imbattibile con la sua rosa di 15 giocatori: si gioca solo per il secondo posto?
«No, assolutamente. In questo momento della stagione Milano è arrivata più preparata di noi. Sicuramente è la squadra più talentuosa ma la stagione è lunga e tutto può succedere».
Quali sono gli obiettivi di Avellino?

«Lottare per la vittoria del campionato ed arrivare tra le prime tre per partecipare alla Coppa europea».
Ragland è il leader in campo, lei nello spogliatoio: vero?
«Si, Joe è il giocatore più importante per noi, sia per il suo ruolo di playmaker sia per la sua esperienza. Mentre io e
Green abbiamo una visione più totale del gioco».
Perché è rimasto ad Avellino?
«Mi sono trovato bene, con l’allenatore e i giocatori. Poi mi ha voluto, quindi sono rimasto più che volentieri».
Giocare la Champions League farà perdere diversi punti in campionato rispetto allo scorso anno?
«Sicuramente incontreremo difficoltà col doppio impegno, ma Avellino è una squadra molto talentuosa».
Quanto le è dispiaciuto non aver centrato la finale scudetto nell’ultima stagione?
«Tantissimo, ma contro Reggio abbiamo fatto il possibile. Perdere ci ha dato più motivazioni per quest’anno».
Che pensa dei nuovi stranieri della sua squadra?
«Sono forti, atletici e soprattutto lavorano bene. Ci mancherà Nunnally, ma saremo comunque un buon gruppo»