Il countdown di BasketItaly.it, in merito alla partita tra Vanoli Cremona e Reyer Venezia, valida per la decima giornata del girone d’andata, del campionato di Serie A.
10: dieci volte dieci, ovvero cento, come le partite in Serie A festeggiate da Cremona contro Venezia. Una vittoria stra meritata, per onorare al meglio un grande traguardo per una piccola società, che ha raggiunto il suo quarto campionato consecutivo nella massima Serie. Cento di queste partite, Vanoli.
9: il voto di un rinato, o per meglio dire, rivitalizzato, Luca Vitali. Trascina la sua squadra con una prestazione monstre, 27 punti, con 3/4 da due, 5/6 da tre e 6/6 ai liberi. Unica macchia di una prova stratosferica le 5 palle perse, forse per eccesso di condifenza in un match dominato mentalmente dall’inizio alla fine.
8: i rimbalzi di Stipanovic, anche lui rinato sotto la “cura” Gresta. Non ha messo a segno la doppia doppia a cui ci aveva abituato nelle ultime uscite, ma toglie dalla partita Williams, francobollandolo e mettendoci il fisico per contrastare l’ariete della Reyer. Compito svolto alla perfezione, parte della vittoria biancoblu passa anche dal suo lavoro sporco sotto canestro.
7: i tiri presi dal playmaker Johnson, sulla graticola nelle ultime settimane per le prestazioni sotto tono. “Non tira mai, perde troppi palloni” si vociferava da più parti, assieme alle voci di un possibile taglio; il play tascabile della Vanoli ha risposto con i fatti, 4/7 dal campo e solamente una palla persa, smazzando anche 4 assist.
6: i punti di Cremona dopo dieci giornate. Per parlare di squadra rinata bisogna aspettare ancora qualche partita, ma lo spirito buttato sul parquet nelle ultime due partite, sotto la gestione Gresta, sembra davvero quello giusto, di una squadra che ha voglia di lottare per raggiungere la salvezza. Che adesso, a conti fatti, sarebbe realtà.
5: a Zoroski. Sembra essere la fotocopia del giocatore ammirato negli ultimi anni al PalaRadi, il cecchino da tre, in grado di attaccare anche l’area con la medesima pericolosità. Cade anche lui come la sua squadra sotto i colpi di Cremona, impotente; fa 1/5 dal campo, ma quei cinque tiri deve sudarseli e prenderli,spesso, fuori ritmo.
4: i tiri liberi di Ruini, che gioca solamente 2 minuti e 15 secondi, ma che coach Gresta inserisce per battere i liberi del tecnico affibbiato a Mazzon. Si conquista altri due viaggi in lunetta nel concitato finale, ciccandone uno.
3: le vittorie di Venezia e Cremona. Se per la Vanoli questo risultato era pronosticabile a questo punto della stagione, un pò meno lo era per la Reyer, costretta nei bassifondi della classifica, con un roster che, per qualità e solidità, dovrebbe lottare per i piani alti della graduatoria. Ma non sempre i nomi sono sinonimo di risultati e la banda di Mazzon, in questo inizio di stagione, sta facendo i conti con un periodo negativo.
2: i punti di Shawn Huff, e -1 di valutazione, unico negativo della sua squadra. Nonostante parta dalla panchina, avendo meno responsabilità, il ragazzo di Helsinki fatica a trovare la sua dimensione in Serie A. L’impegno di certo non manca, i compagni lo coinvolgono nel gioco, ma lui non riesce a trovare la giusta continuità in attacco. Non appena si sbloccherà, anche a livello psicologico, sarà un giocatore molto utile alla causa biancoblu.
1: come la squadra rimasta sul fondo della classifica. Si tratta del fanalino di coda Pesaro, ancorata a 4 punti in solitaria dopo dieci giornate. Una nobile del basket che, dopo le cessioni illustri in estate, non è riuscita a sostituire all’altezza le partenze di Hackett, White, Hickman, Lydeka e Cusin. Urge al più presto una scossa, anche se la vittoria manca da sette giornate, troppo per tenere il passo delle concorrenti.
0: a coloro che, contro Roma, hanno fischiato Luca Vitali per le prestazioni non all’altezza della sua fama e ieri, forse, sono stati i primi a salire sul carro dei vincitori dopo la grande prova di Luca. Il tifo deve essere come il matrimonio: “nella buona e nella cattiva sorte”. Sono capaci tutti di star bene quando si vive un momento felice, ma è quando tutto va storto che non bisogna mai mollare e mostrare la propria vicinanza.
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