Vera e propria sfida salvezza quella che vede di fronte Acqua San Bernardo Cantù e Virtus Roma. Le due squadre sono chiamate ad un inversione di marcia se vogliono tentare di dare una svolta alla propria stagione.
Coach Cesare Pancotto si affida al suo miglior quintetto per far fronte alla ben organizzata Roma: Kennedy, Smith, Thomas, Woodard e Pecchia fresco di convocazione in Nazionale.
Bucchi in cerca di una reazione punta tutto sul solito duo Baldasso – Campogrande, Byordi Wilson e Beane.
PRIMO TEMPO
Un primo quarto giocato sostanzialmente alla pari dalle due compagini che si rincorrono per tutti i primi 5 minuti, a fare la differenza per Roma è Jamil Wilson, per l’ex Unics Kazan e Virtus Bologna i punti a fine quarto saranno (7 sui 21 segnati dai giallorossi). Per Cantù la differenza la fa il tiro dall’arco 6 su 10 che nel computo fanno 60% dalla lunga distanza. L’ultima tripla è un omaggio di Gabriele Procida che fuilmna la difesa giallorossa.
Il primo periodo si chiude sul 23-21 per i padroni di casa.
Con l’entrata di Cervi, Roma fatica in fase di non possesso concedendo tiri facili a Smith e al solito Procida, ormai specialista e 3 point addicted. Roma senza idee punta tutto sul fisico giocando in maniera molto fallosa tanto da esaurire il bonus 6 minuti dal termine di quarto. Cantù dilaga e a 4 dal termine è sopra di 14 con un super Sha’markus Kennedy in versione vincitore della gara di schiaccate dell’All Star Weekend. A Roma non basta la reazione in solitaria di Baldasso (9 punti) per recuperare lo svantaggio accumulato.
A fine primo tempo il tabellone recita 46-36 per Cantù e +10 in saccoccia.
SECONDO TEMPO
Inizio pressochè perfetto per Cantù che limita una Roma che si stava riportando sotto anche grazie ad un ispirato Hadzic autore di 5 punti nel giro di un minuto da inizio quarto.
Da sottolineare la bellissima sfida azzurra tra Pecchia e Baldasso che danno vita ad un duello senza esclusione di colpi sulla sezione sinistra della metà campo canturina e permetteteci di dirlo, speriamo vivamente che questa grinta venga trasportata anche sul parquet quando indosseranno la maglia della Nazionale: FENOMENALI.
Roma apparentemente senza risorse psicologiche e fisiche dopo il +14 accumulato da Cantù trova la reazione, accelerando la manovra tornado senza timore reverenziale e portandosi sul -7 a meno due dalla fine del quarto.
Ma Cantù è coriacea e precisa anche grazie ad un Jazz Johnson e Procida (che mette a segno il suo career-high con 15 punti che fanno 5 su 6 da 3) ispiratissimi e che rimettono apposto le cose grazie a due triple di grandissimo spessore.
Per la cronaca, annullato il canestro di Baldasso sulla sirena che tira direttamente dagli spogliatoi del Palazzetto Dello Sport di Roma e insacca. Dopo alcuni secondi di review gli arbitri annullano.
Donte Thomas è on-fire e segna a ripetizione tenendo a distanza Roma (a fine match i punti per l’ex Donar Groningen saranno 21 e gli valgono il premio di MPV del match)
Roma segna ma sbaglia tanto e Cantù allunga approfittando degli errori dei giallorossi al tiro e indirizzando la gara verso la vittoria a tinte biancoblu. Roma non molla e come un gladiatore nel Colosseo che lotta per sopravvivere sfrutta il mometum riportandosi sul -11 a un minuto dal termine. Cantù la chiude matematicamente con la tripla del solito Procida ottimo da 3.
C’è spazio anche per un debutto in Serie A in casa Cantù e, anche se per pochi secondi, Pancotto getta nella mischia il giovane classe ’03 Dejan Bresolin.
Finisce 101 a 85 per i padroni di casa.