Giornata speciale per la Virtus Bologna ed i suoi tifosi, che riabbracciano il loro Zar: Danilovic torna dove ha fatto la storia. Prima la conferenza stampa, poi l’ingresso in campo con tutta l’Unipol Arena in piedi ad applaudire. Il momento più toccante è però all’intervallo, quando Sasha viene premiato e la sua maglia viene issata di fianco a quelle di Brunamonti e Villalta. Lo Zar prende anche il microfono in mano e se possibile commuove ancora di più il pubblico: “Sono molto contento di questa cosa. Per me è un’emozione incredibile essere qua e tornare dove ho vinto così tanto, anzi abbiamo vinto. Vorrei infatti ringraziare i miei amici e tutti i miei compagni delle vecchie squadre”.
La festa però si ferma qua per i tifosi bolognesi, che vedono continuare la crisi senza fine che attanaglia la squadra. Troppi errori gratuiti in attacco, con ben 21 palle perse a fine gara, ma soprattutto troppa paura di perdere, con la squadra che non trova mai il fondo della retina dalla distanza (6/24 da 3). Dall’altra parte la squadra di Dalmonte fa e disfa, senza mai riuscire a chiudere una partita già sua dal secondo quarto. L’innesto di Mayo è sicuramente importante per far giocare con più raziocinio la squadra, ma sopratutto per togliere il pallone dalle mani non sempre sagge di Hosley.
La cronaca. Valli è ancora alla ricerca della quadra giusta per i suoi e propone un altro quintetto inedito con Ware, Hardy, Fontecchio, Motum ed Ebi. Dall’altra parte Dalmonte, come prevedibile non rischia subito Mayo e parte con il quintetto classico. Prevalgono gli attacchi nel primo quarto, anche perché di difesa se n’è vista poca (entrambe le squadre tirano con oltre il 50% dal campo) e solo grazie agli errori gratuiti non si ha un punteggio NBA. 18-22 al primo intervallo con 9 punti di Hardy e 7 di Goss e Jones, con tutti e tre perfetti dal campo.
Il secondo quarto prosegue sulla falsariga del primo, ma se possibile peggiora la qualità dell’attacco virtussino che produce ben 8 palle perse. L’Acea non ne approfitta nonostante i 7 punti di Hosley e chiude avanti solo di 6 sul 34-40. La difesa dei padroni di casa continua a concedere triple aperte ai #4 ospiti, che ringraziano segnando spesso e volentieri.
Dopo la commozione per il tributo a Danilovic, l’Acea prova a scappare e si ritrova anche a +13, ma non riesce mai a chiudere la partita. La Granarolo rimane attaccata con la forza della disperazione alla partita e con una tripla da metacampo allo scadere di Gaddefors può chiudere sotto 56-63. La partita quindi è più viva che mai e per Roma compaiono i fantasmi dell’andata.
Grazie ad una tripla di Ebi dopo un’azione molto confusa, i padroni di casa impattano a quota 65 e tornano a credere alla vittoria. Roma non si scompone troppo e con un paio di buone azioni torna avanti 71-65, prima di subire il parziale di 8-0 che riporta avanti la squadra di Valli che cavalca un Hardy indemoniato. A 40” dalla fine la Virtus Bologna ha ancora 2 falli da spendere, ma incredibilmente non commette fallo e subisce un facile canestro di Jones da dentro l’area: 73 pari. Nell’azione successiva Ware perde palla malamente, ma si fa perdonare difendo forte su Mayo. Nulla di fatto e dunque supplementari. La Granarolo continua a pasticciare in attacco e l’Acea può costruire 7 punti di margine che riesce a gestire fino alla sirena finale, anche se con qualche patema di troppo. Il tabellone finale recita 85-89.
Tabellino.
Virtus Bologna: Gaddefors 9, Hardy 19, Morisi ne, Motum 13, Fontecchio, Guazzaloca ne, Negri ne, Gazzotti ne, Ware 4, King 6, Walsh 17, Ebi 17.
Virtus Roma: Goss 15, Jones 23, Tonolli ne, Righetti ne, D’Ercole, Hosley 17, Mayo 10, Finamore ne, Baron 7, Szewczyk 10, Moraschini, Mbakwe 7.