Per la seconda volta in 4 anni la Dinamo accede alla semifinale scudetto e lo fa con un autoritario 3-0 su Brindisi, ma l’Enel ha comunque dato il massimo in questi PlayOff e questa sconfitta non cancella una stagione comunque ricca di soddisfazioni.
10 passi per rivivere la serie fra Sassari e Brindisi: il countadown di questo quarto di finale.
10 Come il voto al pubblico, sia del PalaSerradimigni, sia del PalaPentassuglia (quello presente); Sassari e Brindisi sono due piazze che fanno dell’entusiasmo sugli spalti, uno dei punti di forza delle proprie squadre e non hanno fatto mancare la propria veemenza nemmeno in questi appuntamenti; da una parte c’era chi ha inneggiato alla storia millenaria dei propri guerrieri, dall’altra chi ha provato il sapore amaro della sconfitta, ma ha applaudito comunque un gruppo che ha regalato dei sogni. ESEMPI
9: Come i punti dell’ex della serie Omar Thomas in gara3; qualche screzio per lui con il suo ex pubblico, chiude questo quarto di finale con 26 punti complessivi, forse non un gran bottino. Eppure tutti i suoi canestri sono arrivati in momenti in cui la palla pareva esser fatta di piombo e non di cuoio, vedi l’inizio di gara al PalaPentassuglia quando ogni sua movenza sul campo corrispondeva ad un drappo rosso sventolato davanti ad un toro, non il massimo perché quel toro aveva le sembianze del pubblico Brindisino. Lui non trema e infilza le sue metaforiche lance, mettendo il suo pesantissimo mattone per la conquista della serie, il tutto fortunatamente senza inutili spargimenti di sangue animale. MATADOR
8: Come i punti di Folarin Campbell nell’ultimo quarto in Gara3; serviva una sua reazione dopo 13 punti in due partite per l’ex Sant’Antimo e lui ci ha messo tutto il cuore che aveva; chiuderà gara 3 con 18 punti e 12 rimbalzi, che identificano la sua capacità di sgomitare nel momento del bisogno, vedi uscita di Todic per infortunio e falli di Zerini. Nonostante una lunga battaglia con Thomas nella serie scambiata a colpi di umorismo, sorrisi, rose e fiori, ma senza mai utilizzare umorismo, sorrisi, rose e fiori, è costretto ad alzare bandiera bianca, seppur facendolo solo dopo aver dato tutto il possibile. CONCRETO
7: Come le triple di D.Diener nel primo quarto di gara2. Dopo un esordio playoff povero di soddisfazioni personali, il cecchino di Fond du Lac ha focalizzato il bersaglio e il: “PRONTI PUNTARE FUOCO”, si è concluso con la bandiera bianca Brindisina sventolata dalla parte opposta della barricata. 21 Punti in un quarto e gara2 già assegnata con 30 minuti di anticipo. MVP
6: Come gli assist di media di T.Diener in questi playoff, anzi 6,6. In gara 2 è un bambino felice che corre ai giardini e regala cioccolatini in tutte le direzioni, segnando sul referto 10 assist in 23 minuti di impiego. Nell’ultima gara coach Bucchi prova ad imbavagliarlo e come in gara1 cerca sempre di metterlo fuori ritmo partendo dal suo punto debole seppur dall’altra parte del campo, la difesa sull’uno contro uno; lui non si innervosisce, fatica di più rispetto alla partita precedente, ma riesce a togliere fuori dei numeri pazzeschi, vedi assist no look dietro le spalle per la tripla di Chessa o due triple in mezzo ad una bolgia pazzesca in due momenti difficili di Sassari. CAMPIONE
5…cento, come i biglietti invenduti a Brindisi in occasione di Gara3. L’appuntamento al PalaPentassuglia era storico ma le sconfitte degli ultimi mesi e le prime due gare playoff hanno smorzato l’entusiasmo in Puglia. I ragazzi in campo meritavano un sold out e anche negli ultimi 40 minuti hanno dato tutto contro un avversario che ha meritato il passaggio del turno. SORPRESA
4: Come i tiri tentati da Todic prima di lasciare il campo dolorante in gara 3; la stagione dell’Enel verrà ricordata con una serie piuttosto lunga di SE: SE ci fosse stato Bulleri sino alla fine, SE gli acquisti per i playoff avessero reso di più, SE James avesse messo dentro i liberi e in ultimo SE Todic fosse stato in campo tutta la partita. Ma Cutolo insegna che CON I SE e CON I MA non si fa la storia; ciò che conta è imparare dai propri errori, capire dove si può migliorare e farne tesoro per l’esperienza successiva, cosa che la Dinamo e tutto il suo pubblico hanno fatto quest’anno, data l’esperienza della stagione passata. GLI ESAMI NON FINISCONO MAI
3 come i liberi sbagliati da James a due secondi dalla fine di Gara1; partita giocata alla perfezione dagli uomini di coach Bucchi che hanno subito la rimonta Dinamo sul finale ma che hanno avuto l’ultima occasione coi liberi di Delroy, uno dei migliori nella stagione Enel. Il Palaserradimigni ha fatto valere i suoi decibel, il ferro ha sputato fuori le preghiere di DJ e il punteggio finale è rimasto fisso sul 75-73. Uno zero su tre che ha dato il via ad un netto tre a zero. ESPERIENZA
2 Come le pistole che Jerome Dyson, per i brindisini semplicemente Dyse, simula di estrarre dalle fondine biancazzurre dopo ogni tripla. Un giocatore che ha reso questa serie certamente più spettacolare mostrando le sue doti soprattutto in Gara1. Un fenomeno che sembra lontano dal campionato italiano della prossima stagione. Un ragazzo che sarà ricordato a Brindisi molto a lungo. TALENTO
1: Come l’errore ai liberi di Sacchetti; dopo un 100% dalla linea della carità per tutta la stagione, arriva il primo SDENG, rumore bruttino visto il momento della gara. Prima di questa macchia il n°14 si era presentato in lunetta in campionato altre 33 volte senza mai fallire un colpo, poi all’improvviso ecco il pezzo mancante del puzzle, la mosca bianca, il rinocerente fosforescente, l’eclissi di sole, la quarta mozzarella nel multipacco, insomma: l’eccezione inaspettata che ha sporcato le statistiche del figlio di coach Meo. Lui comunque ha pensato bene di rimediare con 15 punti e la conferma che in questi playoff Sassari può contare su una risorsa in più dalla panchina. GARANZIA
0: Come le partite di Brindisi restanti in questa stagione. Sassari:… per te… i PLAYOFF… continuano… e come a miss Italia la ricerca è improntata verso qualcosa di tricolore. Brindisi saluta la stagione 2013 2014 con l’esordio storico nella post season, arrivato dopo un girone di andata da primato. Non mancano quindi le ragioni per essere soddisfatti anche in Puglia seppur è difficile mandare giù le sconfitte. CRESCITA
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