A mercato chiuso (o quasi), andiamo ad analizzare il profilo dei nuovi e vecchi volti dell’Olimpia, cercando di capire chi sono e soprattutto quali sono gli obbiettivi che questo nuovo organico tenterà di raggiungeredurante la nuova stagione. Obiettivi: senza ombra di dubbio Milano è la squadra con il budget più alto di tutta la Serie A, vista anche l’ulteriore riduzione di quello senese operato nell’estate appena trascorsa. Con queste basi l’obbiettivo minimo non può che essere il tanto desiderato tricolore, che manca nella bacheca milanese dal lontano ’96, forse un po’ troppo tempo per una piazza così ambiziosa. Ma come ribadito dal presidente Proli al raduno, Milano vuole far bene anche in ambito europeo, almeno raggiungendo le top 16, mancate la scorsa stagione dopo aver sciupato un consistente vantaggio nei confronti del Caja Laboral. I tifosi quell’eliminazione non l’anno ancora digerita e pretendono un immediato riscatto. In coppa Italia l’obbiettivo è sempre il cercare di migliorare l’esito dell’anno scorso: Milano fu eliminata al primo turno dai cugini varesotti, cosa che rese il boccone ancora più amaro da digerire. Le ambizioni ci sono e le potenzialità non mancano. Il primo verdetto è fissato a febbraio.
Passiamo ora all’analisi vera e propria del nuovo roster della prossima stagione.
Curtis Jerrells: sarà il 26enne Jerrells il nuovo playmaker dell’Olimpia. La squadra milanese lo ha acquistato dal Besiktas dove l’anno scorso ha chiuso con oltre 14 punti di media in Eurolega. Jerrells mostrò fin da subito la stoffa del campione fin dai tempi dell’high school, dove detiene il record di giocatore in grado di realizzare il maggior numero di punti in una sola gara (47). Fu scelto da San Antonio ma non giocò mai in NBA. Nel 2010 in compenso giocò l’All Star Game in D-League. In Europa giocò anche con il Partizan, oltre che con la squadra turca di Istanbul. Jerrells è un play molto diverso da Cook, che basa il suo gioco più su velocità e atletismo che sul far ragionare la squadra. Al suo arrivo a Milano molti lo hanno criticato per questo ma tutti i tifosi si augurano che Curtis smentisca i più scettici a suon di assist e canestri.
Marquez Haynes: Milano pesca Haynes per lo spot di play-guardia. Il giocatore classe ’86 arriva dal club tedesco degli Artlands Dragon, dopo che questa estate ha giocato la Summer League con Washington a quasi 9 punti di media. Playmaker che all’occorrenza gioca anche da guardia, Haynes è un giocatore con il vizio del canestro facile: nel suo ultimo anno di college viaggiò a oltre 22 punti di media superando in ben 7 occasioni quota 30 punti. Ottimo atleta,a Milano può giocarsi benissimo il posto da titolare con Jerrells.
Mohamed Touré: Touré sarà il terzo play dell’olimpia per la prossima stagione. Classe ’92 nato ad Angera, cresce nelle giovanili del Varese fino a vincere da MVP le finali di coppa italia di categoria nel 2010. La scorsa stagione Mohamed ha giocato a Omega in DNA, viaggiando a oltre 7 punti di media. Giovane prospetto che base il suo gioco sulla difesa e che spera di crescere tanto sotto la guida di coach Luca Banchi. Personalmente spero di vederlo in campo almeno 3-4 minuti a partita ma sarà difficile.
Keith Langford: la prima conferma è niente meno che il miglior uomo della scorsa stagione! Nonostante si sia un po’ spento soprattutto nei playoffs, la conferma dell’americano rappresenta una grande soddisfazione per la dirigenza milanese. Langford è chiamato al salto di qualità che può portare lui e la squadra nell’olimpo delle migliori squadre d’Europa. I tifosi ci sperano molto.
Alessandro Gentile: Ale rappresenta l’orgoglio della dirigenza milanese e, secondo molti, il quinto italiano che farà presto il salto oltre oceano. Dopo i playoffs da vero leader della scorsa stagione, la dirigenza ha deciso di responsabilizzarlo maggiormente affidandogli la fascia da capitano. Il talento c’è tutto e a Milano sta crescendo in fretta. Una stagione da protagonista, magari evitando troppe discussioni inutili con gli arbitri, lo aspetta.
David Moss: conteso anche dall’Olympiacos in estate, Moss rappresenta senza ombra di dubbio uno dei colpi più importanti messi a segno da Milano questa estate. Moss cresce cestisticamente alla Indiana University, la stessa di Larry Bird per intenderci, diventandone uno dei maggiori realizzatori. In Italia passa per Teramo e Bologna migliorando in maniera impressionante nella fase difensiva, tanto da essere più volte considerato il miglior difensore del campionato. Le ultime tre stagioni le ha passate a Siena vincendo altrettanti scudetti e tirando col 41% da tre (suo massimo in carriera). Con Moss Milano si copre le spalle nella metà campo difensiva e arricchisce il reparto esterni con un tiratore di tutto rispetto, dopo aver perso Fotsis, tornato in Grecia.
Bruno Cerella: il reparto esterni viene arricchito da Bruno Cerella. Il giocatore argentino con passaporto italiano viene acquistato da Varese, dove ha vinto l’ultima regular season. Reduce da un brutto infortunio, Bruno ha però mostrato grande costanza e miglioramenti nell’ultima parte di stagione, diventando anche decisivo in alcune gare di playoffs. Se Milano cercavo un giocatore che ci mette sempre il cuore e non esita a lanciarsi su ogni pallone, non poteva trovarne uno migliore di Cerella. Uscendo dalla panchina può fare una grande stagione.
CJ Wallace: Wallace rappresenta una vecchia conoscenza del basket italiano. Il classe ’82 si è fatto notare dai grandi club europei quando giocava a Capo d’Orlando nella stagione 2007/08 dove portò la squadra ai playoffs viaggiando a 14 punti e oltre 10 rimbalzi di media. La carriera italiana dell’ala/centro di passaporto congolese continua a Treviso dove in due stagioni raggiunge anche le final eight di Eurocup. Milano lo acquista dal Barcellona con cui ha vinto un campionato e una coppa de re. Wallace è il mix di esperienza e fantasia che Milano stava cercando per il suo reparto lunghi ma sia tifosi che dirigenza vivrà una stagione con le dita incrociate sperando che le sue precarie condizione fisiche. Se al top Wallace è giocatore da big d’Europa.
Krisjan Kangur: l’ultimo acquisto del mercato estivo 2013 risponde al nome di Kristjan Kangur. Estone classe ’82, Kangur vanta 3 coppe estoni e un campionato vinto da MVP delle finali. In Italia giocò due anni con Varese, di cui l’ultimo in prestito da Siena. Con la squadra toscana ha giocato l’ultima stagione vincendo campionato e coppa. A Milano riabbraccia Moss e coach Banchi. Kangur è un 4 versatile che sa andare bene a rimbalzo ma anche tirare da 3. Può rivelarsi un arma importante per Milano se sfrutta bene i minuti che gli saranno concessi.
Nicolò Melli: la terza conferma della scorsa stagione è Melli. Il giovane classe ’91 si è rivelato sempre più importante nei meccanismi di Milano e anche in nazionale si sta ritagliando una notevole fetta di minutaggio e fiducia, complici anche le assenze di Bargnani e Gigli. I tifosi sperano che questo sia l’anno della sua definitiva consacrazione e l’affollamento nello spot di 4 non spaventa il giovane Nicolò.
Samardo Samuels: Samuels sarà il centrone dell’Olimpia per la prossima stagione. Il 2.06 cm classe ’89 proviene dall’Hapoel Gerusalemme, ma vanta tre stagioni NBA giocate con Cleveland. La stagione da rookie fu la migliore per lui dove chiuse con quasi 8 punti e 4 rimbalzi in 19 minuti di media. 37 gare disputate e nelle 10 in cui è partito in quintetto la sua media era di quasi 13 punti a partita. Grande acquisto per Milano che mette chili e fisico sotto le plance. Poca esperienza europea ma i 3 anni in NBA sono un ottimo pretesto per fare bene.
Angelo Gigli: sarà Gigli il cambio di Samuels per la prossima stagione. Il lungo viene da Bologna dove, insieme a Poeta, ha rappresentato l’asse portante della squadra nelle ultime due stagioni. Le sue condizioni fisiche preoccupano (Gigli ha infatti lasciato la nazionale che andrà a giocare gli europei di Slovenia), ma a Milano puntano su 10/15 minuti di intensità a partita, visti in più occasioni anche nelle scorse stagioni.
Milano punta molto sulla qualità degli esterni che potrebbe essere il vero punto di forza di questa squadra, come fu per Banchi a Siena, ma sotto canestro a causa degli infortuni la coperta sembra essere corta e molto dipenderà dalle qualità di Samuels e questo potrebbe essere un rischioso azzardo.
Rimangono da risolvere le questioni David Chiotti e Malik Hairston. Entrambi a questo punto rimangono esclusi dai piani dell’olimpia e tenerli come stranieri per l’Eurolega non ne vale la pena. Il problema rimane però l’ingaggio troppo elevato: Chiotti era stato affiancato a Bologna e Malik a Reggio Emilia ma le trattative di per se non sono mai nate. La dirigenza preferirebbe liberarsene ma a questo punto i giochi potrebbero rivelarsi più difficili del previsto.