La notte di Ginobili: gli Spurs ritirano la canotta numero 20. Il ricordo della Virtus Bologna.
La notte della stella più grande. Quella di Emanuel Ginobili, che vedrà ritirata la sua canotta col numero 20 dai San Antonio Spurs tra poche ore, nella serata (notte in Italia) che propone la sfida casalinga con i Cleveland Cavaliers. Sarà il nono giocatore nella storia degli Spurs a ricevere questo onore. Gli altri: David Robinson, Tim Duncan, Bruce Bowen, Sean Elliott, George Gervin, Avery Johnson, Johnny Moore e James Silas. Gran bella compagnia.
Emanuel David Ginobili Maccari è stato un grande del basket internazionale. Ha giocato 16 stagioni e 1057 partite nella Nba, vincendo 4 anelli con i San Antonio Spurs: quelli del 2003, 2005, 2007 e 2014. Nato a Bahia Blanca, con la sua Argentina ha conquistato un oro olimpico nel 2004, e un bronzo nel 2008, un argento mondiale nel 2002, due edizioni della FIBA Americas Championship.
E poi, naturalmente, la Virtus. Ci arrivò nel 2000, dopo due anni italiani passati a Reggio Calabria. Aveva 23 anni. Doveva essere un eccellente sesto uomo per una squadra imbottita di campioni. Da fuoriclasse, trovò subito i suoi spazi e dettò le sue regole. In due stagioni bianconere mise in carniere uno scudetto (2001), due Coppe Italia (2001 e 2002), l’Eurolega del 2001, e in entrambe le stagioni fu l’Mvp della Serie A. La prima, il 2001, resterà nella storia della V nera come la stagione del Grande Slam: Eurolega, scudetto e Coppa Italia, un team capace di vincere tutto. Capace di farlo perché imbottito di campioni, nomi e volti indimenticabili: Rigaudeau, Griffith, Sconochini, Andersen, Jaric, Smodis, Abbio, Frosini, Bonora. Guidati dal grande timoniere Ettore Messina, e dal fido scudiero Giordano Consolini, Capace di farlo perché in questo gruppo già fortissimo era atterrato un marziano destinato a scrivere una storia affascinante e irripetibile nel mondo dei canestri: Manu Ginobili.
Questa notte ad applaudire Manu ci saranno tanti compagni della Generacion Dorada, la Nazionale argentina che vinse l’oro olimpico nel 2004. Ci saranno Tony Parker e Tim Duncan, compagni di giorni fantastici a San Antonio. E qui, a Bologna, tutto il mondo bianconero sarà accanto a lui. Che ha chiuso la sua carriera incredibile con parole meravigliose, queste:
“E nulla, ora è arrivato il momento di passare più tempo con mia moglie e con i miei bambini. Di divertirmi in Argentina con la mia famiglia e con i miei amici. Di mangiare la polenta a tavola con mio padre e l’asado con i miei amici. Di passare la seconda metà della mia vita con molte meno responsabilità e senza sforzare troppo il mio corpo, che è l’unico che ho. In definitiva, sfrutterò tutto il tempo a mia disposizione, perché è quello che tutto il mondo non vede l’ora di poter fare e io ora ce l’ho tutto per me, a 41 anni. Grazie a tutti per avermi sostenuto durante questo lungo viaggio.”
I fans di tutto il mondo saranno incoraggiati a partecipare alla celebrazione inviando storie personali, momenti e messaggi sui social usando l’hashtag #GraciasManu.
Indimenticabile Manu, la Virtus ti dice grazie e continua a fare il tifo per te e per la tua nuova vita.
Ufficio Stampa Virtus Bologna