L’Orlandina sfiora l’impresa ma Brindisi esce alla distanza e coglie due importanti punti in chiave Final Eight
L’Enel Brindisi fatica più del previsto per battere nelle propria mura l’Orlandina, e al termine di 40 minuti di dura battaglia agonistica andata in scena sul parquet del PalaPentassuglia, riesce ad intascare un’importante vittoria con il punteggio di 78-73. Davvero dura a morire Capo d’Orlando, che pur in mezzo a molte difficoltà, mette paura alla squadra di casa, sfiorando l’impresa di giornata trascinata da un grande Archie, protagonista con 27 punti realizzati. Mays e James risultano decisivi all’Enel, che non riesce a trarre vantaggio nel settore esterni complici le non ottimali prestazioni di Pullen e Denmon.
L’Orlandina parte con il piede sull’acceleratore, sfruttando la vena di Archie, a segno con 10 punti consecutivi all’inizio del match. Brindisi parte distratta e disattenta, patendo terribilmente in difesa. Il primo quarto infatti subisce ben 26 punti, che diventeranno 46 all’intervallo, sintomo di un approccio deficitario che cambierà radicalmente nel secondo tempo. La strigliata di coach Bucchi serve a svegliare i suoi, e la panchina contribuisce in modo molto prezioso nel rimanere a stretto contatto. Capo d’Orlando tocca anche la doppia cifra di vantaggio, ma l’entrata di capitan Bulleri, dà la scossa a tutto l’ambiente biancoazzurro, suonando la carica a suon di scivolamenti difensivi e recuperi con tuffo d’applausi. Nel momento clou del match, Mays (22 punti, miglior realizzatore dei suoi) e James (in doppia doppia da 11 punti e 13 rimbalzi) prendono il sopravvento nell’area pitturata, dominando Hunt (subito aggravato di falli e mai in ritmo partita, virgola a tabellino) e Archie, spesso costretto a giocare da pivot con Soragna nel ruolo di ala grande. Brindisi mette la freccia e scappa via nell’ultimo quarto, ma quando i festeggiamenti stanno per scoppiare, ecco che la squadra di coach Griccioli tira fuori gli artigli con l’ex di turno, con Sek Henry a ricucire fino al -4, La possibile tripla del -1 di Freeman a 20 secondi dal termine però si infrange sul primo ferro, consegnando la vittoria ai padroni di casa. Brindisi tira un sospiro di sollievo, mentre l’Orlandina torna in Sicilia con l’amaro in bocca consapevole tuttavia di aver dato filo da torcere ad una squadra superiore qualitativamente e quantitivamente, senza mai mollare di un centimetro.
BASKETITALY MVP: Quando, aldilà delle statistiche, il tuo capitano nel momento di difficoltà, entra dalla panchina indicando la retta via ai propri compagni difendendo fino allo strenuo delle energie, allora non si può non dargli la palma di migliore in campo.Lotta, carica, aiuta, incita. Il vero capitano si vede nel momento del bisogno: Massimo Bulleri è la testimonianza vivente dell’elisir di giovinezza. Che duelli con Soragna e Basile, compagni di una lunga vita a sudare e gioire su un parquet di gioco.
IL TABELLINO:
ENEL: Pullen 10, Harper 2, James 11, Bulleri 3, Cournooh 3, Denmon 10, Zerini 7, Turner 7, Mays 22, Eric 2.
ORLANDINA: Archie 27, Freeman 17, Hunt, Basile 3, Soragna 11, Cochran, Henry 15, Bianconi.
RIMBALZI – ENEL: 42; ORLANDINA: 30.
PALLE PERSE – ENEL: 11; ORLANDINA: 20.
TIRI DA 2 – ENEL: 21/43, 48.8%; ORLANDINA: 15/30, 50%
TIRI DA 3 – ENEL:7/28, 25%; ORLANDINA: 11/25, 44%