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L’energia di Ebi ed Eyenga fa la differenza: Torino supera Cantù 79-72

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 EBI - TORINOOrmai i tifosi torinesi hanno una certezza: al Ruffini il risultato si decide sempre nel finale. Finora ai padroni di casa era spesso andata male, questa volta invece la Manital si aggiudica il sentitissimo match contro Cantù per 79-72.

Il +7 finale è però ingannevole perché il risultato è stato in bilico anche nell’ultimo minuto di gioco. E’ stato un match che ha messo di fronte due squadre ancora in costruzione, e che Torino si è aggiudicata non per particolari doti tecniche o scelte tattiche azzeccate, ma semplicemente perché ha avuto più tenacia e caparbietà nei momenti “delicati”.

Sintomatico è stato il fatto che in più riprese l’Acqua Vitasnella Cantù ha riacciuffato Torino, ma ogni volta l’Auxilium ha risposto con parziali che hanno fatto pendere l’ago della bilancia a proprio favore.

Così ad esempio è successo quando Wojciechowski, ex di turno, ha segnato la bomba del sorpasso con 5′ e 43′‘ da giocare sul 59-60: Torino ha immediatamente risposto con Ebi, MVP del match con 19 punti fra cui un 2/3 dai 6.75 e con Kloof per un 7-0 che ha respinto l’assalto biancoblù.

La partita è iniziata con una Auxilium smaniosa di far dimenticare l’apatia mostrata contro Venezia, che è volata via sul 16-5 grazie alle idee di Rosselli e poi sul 26-12 con la foga di Kloof e di Eyenga.

Cantù patisce a rimbalzo l’energia di Ebi ed Eyenga (14-7 il conto dei rimbalzi dopo 10′), ma rientra perché i centimetri di Fesenko intimidiscono (14+12) e fanno calare le percentuali di Torino. Mentre si alzano quelle dall’arco di Cantù (3/5 nel secondo periodo) che piazza il 20-8 che riequilibra tutto (34-32 al 20′).

Johnson risponde presente all’appello dopo un primo tempo in sordina, anche per meriti della difesa di Ebi, e segna 8 punti nella terza frazione, che tuttavia non hanno impatto nel match.

Infatti l’intensità del nigeriano e la solita mano educata di White (altra prova solida da 15+9) creano continui problemi ai lunghi non troppo mobili a disposizione di Bazarevich.

Anche Hodge si presenta con le sue accelerazioni e Kloof, in campo oltre 32′ a discapito dei soli 8′ per Giachetti, le soffre. Però Torino può contare su Eyenga che segna due canestri di fila,il secondo dei quali un pregevolissimo fade-away, per il 70-64 con due minuti da giocare.

Il coach canturino prova la pressione a tutto campo, ma il metronomo Rosselli, osannato dai tifosi, esce dal raddoppio e serve l’assist a White che inchioda la bimane del 72-67 con 71” da giocare.

Hodge è l’ultimo a mollare ma da solo non può bastare di fronte alla caparbietà della Manital che alla fine esce con i due e riaggancia Capo d’Orlando in coda.

Per Cantù altro stop in trasferta che ha mostrato quanto sia difficile trasformare le ambizioni in realtà: è confermata la difficoltà nel far coesistere JaJuan Johnson e Fesenko, e riuscire ad innescare Heslip (zero punti in 17′).

Torino reagisce in un altro momento di difficoltà della sua travagliata stagione anche grazie alle scelte nette e decise di Vitucci: ultima uscita con la maglia di Torino per Dawkins (zero punti in 19′) e Miller (2 in 9′).

In settimana arriveranno i rinforzi (si vocifera di un possibile arrivo di Matt Jenning, su cui ha messo gli occhi anche Reggio Emilia) con cui Torino si giocherà la salvezza.

MVP Ebi. 19 punti, 6 rimbalzi e 21 di valutazione. Ha limitato Johnson, come aveva con Daye di Pesaro un mese fa. In entrambi i casi è arrivata la vittoria per Torino. È tutto fuorchè un caso perché la sua energia contagia i compagni ed il pubblico. Le due bombe sono le classiche ciliegine sulla torta.

Torino-Cantù 79-72 (26-12; 34-32;55-51)

Torino: White 15, Giachetti, Mancinelli, Rosselli 12 (7 assist), Fantoni ne, Kloof 11, Eyenga 16, Miller 2, Ebi 19. All:Vitucci

Cantù: Ukic 7, Abass 12, Heslip, Zugno ne, Wojciechowski 10, Cesana ne, Johnson 15, Tessitori 2, Fesenko 14 (12 rimbalzi) Hodge 14. All: Bazarevich.