L’Olimpia ci mette tre quarti, ma alla fine asfalta la Sidigas Avellino.
A sorpresa Lakovic non è della partita e questo si rivelerà un grosso problema per gli irpini, costretti ad affidarsi alla regia di Cavaliero per buona parte del match. Per l’Olimpia 5 giocatori in doppia cifra, tirando con ottime percentuali dal campo e prendendosi ben 23 tiri in più dal campo (frutto anche dei 18 rimbalzi offensivi strappati). La chiave è stata anche la difesa dell’ultimo periodo, con soli 9 punti concessi agli ospiti.
Da segnalare che i fischi ricevuti da Hackett nella prima partita si sono trasformati quasi tutti in applausi, con Danny Boy che ci ha messo davvero poco a conquistare anche i più scettici.
La cronaca. La sfida, come preventivato, è subito tra i lunghi delle squadre, coinvolti immediatamente dai rispettivi attacchi. L’inizio di partita è spettacolare, con moltissime schiacciate ed i soliti alley-oop per Lawal. A suggellare l’ottimo inizio dell’EA7 ci pensa lo strapotere fisico di Gentile, che obbliga Vitucci al timeout dopo neanche 5′ di partita, visto che la sua Sidigas ha già subito 17 punti. Il minuto di sospensione sembra aver sortito il suo effetto, almeno in difesa, visto che nei successivi 3 minuti l’Olimpia segna solo un punto dalla lunetta. Avellino non riesce ad avvicinarsi e solo una tripla sulla sirena di Dean rende lo scarto al primo intervallo accettabile: 23-18 per i padroni di casa.
Il secondo periodo si apre con due triple per l’Emporio Armani che mette la freccia e vola a +11. Alcuni falli in attacco veniali impediscono ai padroni di casa di mantenere un vantaggio in doppia cifra. La Scandone riesce a rimanere a contatto anche perché la difesa aggressiva di Hackett su Cavaliero concede sempre qualcosa, viste le non perfette rotazioni difensive milanesi. Entrambe le squadre propongono la zona, che almeno nei primi minuti mette in difficoltà gli attacchi avversari. L’Olimpia riesce ad aprire la scatola con un paio di triple dagli angoli e, nonostante conceda diverse penetrazioni centrali, può chiudere il secondo quarto avanti di 8. I migliori marcatori dell’incontro sono Langford e Ivanov, con 9 e 11 punti.
Il terzo periodo si apre all’insegna della confusione, con gli arbitri che ammoniscono per la seconda volta la panchina di Milano anziché fischiare un tecnico. Sono da segnalare purtroppo anche due infortuni, con Melli che cade male sulla caviglia, ma riesce a tornare in campo, mentre Spinelli rimane a terra diversi minuti dopo uno scontro con Wallace. Il vantaggio continua ad oscillare intorno ai 10 punti, ma una sferzata dei padroni di casa negli ultimi minuti permette all’EA7 di entrare nell’ultimo periodo avanti 64-49.
La partita lentamente scivola nelle mani dell’Olimpia, con Gentile che timbra una schiacciata paurosa per il +21 a 7 minuti dal termine. La partita in pratica termina qua, con gli ultimi minuti di pura accademia, dove Milano arriva a sfiorare i 40 punti di vantaggio. Alla fine il tabellone recita 94-58, con il tempo per una tripla di Touré.