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L’Armani festeggia “i primi 80 anni” e ospita Torino, ultima in classifica

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 krunoslav simon, milano

Celebration Time al Forum di Assago: l’Olimpia Milano festeggerà gli 80 anni dalla sua fondazione e “l’ospite di gala” sarà la Manital Torino.

Ecco spiegato l’insolito orario della palla a due, che sarà alle ore 18 (con diretta Tv su Raisport) e non alle 18.15: all’intervallo, più lungo del solito, avverrà infatti la celebrazione dei personaggi che hanno segnato la storia delle Scarpette Rosse.

Milano dopo aver conquistato, non senza patemi, l’accesso ai quarti di finale di Eurocup, cerca l’ottava vittoria consecutiva e potrà contare sul rientro di Alessandro Gentile, il capitano.

Torino però verrà per replicare la vittoria ottenuta all’andata (per 85-83 lo scorso 15 Novembre) con un roster mutato in ben 4 elementi (oltre che nella guida tecnica) e con l’assoluta necessità di punti per tentare quanto meno di non essere ultima in solitaria.

Insomma, sarà il più classico dei testa-coda.

Qui Milano

Repesa dovrà far a meno dell’infortunato Jenkins e il sacrificato di turno sarà Barac, sostituito da Batista.

La squadra sembra aver trovato la giusta chimica anche grazie all’arrivo di Sanders, del quale ha beneficiato in primis Simon, sempre oltre i 20 punti nelle ultime cinque uscite in campionato (e con un fantasmagorico 25/39 dall’arco).

La pericolosità sul perimetro è ben bilanciata da una presenza sotto le plance che potrebbe far male ai lunghi di Torino, che mancano di chili e centrimetri (Ebi e White), come dimostra il fatto che all’andata il giocatore più prolifico dell’Olimpia sia stato Mclean, autore di 23 punti.

La certezza delle ultime uscite è però la difesa, che concede poco più di 71 punti e che Milano sfrutta per produrre punti in transizione: le 15 palle perse di Torino di media potrebbero esaltare il gioco in campo aperto di Kalnietis.

Qui Torino

La squadra dopo essere stata fischiata pesantemente per le modalità in cui ha perso lo scontro salvezza contro Varese, è attesa da una risposta, emotiva e tecnica, per tentare di rimettere in carreggiata una stagione caratterizzata da innumerevoli vicessitudini (cambio di allenatore, questione Dyson, cambi di roster).

Vitucci ha affermato di trovarsi in una delle situazioni peggiori da quando allena, ma non demorde:”Con Milano serve una risposta e una reazione alla pesante sconfitta di 7 giorni fa. Dal palazzo nel quale giocheremo, dal blasone dell’avversario e dalla sua forza dobbiamo trarre stimoli e non fonti di timore. Possiamo affrontare il match con testa più libera e senza particolari pressioni. Il lavoro settimanale è servito per ricompattare il gruppo e creare giochi e situazioni tattiche per i nuovi arrivati, perché dobbiamo uscire dalla situazione in cui ci troviamo assolutamente.

A fine match l’importante, indipendentemente dal risultato, è uscire a testa alta e senza recriminazioni”.

Per riuscirci servirà un Dyson con una presenza di spirito del tutto diversa rispetto al match contro Varese, mentre l’unica certezza della stagione di Torino, l’ex Celtics Dj White, centro con mani educatissime (mai sotto la doppia cifra e primo in valutazione con 23.9, quarto per punti 17.8, quinto per rimbalzi 8.6 e ottavo per percentuale da due), è da valutare.

La sua presenza è in dubbio per un problema alla schiena e in ogni caso non sarà al top della forma: perciò servirà che gli ultimi arrivati Kloof, Eyenga e Goulding (quest’ultimo non positivo all’esordio, concluso con -7 di valutazione e nessun punto realizzato) oltre all’apporto difensivo, non facciano mancare punti a tabellone.

Gli ex di turno, Mancinelli e Giachetti stanno vivendo un momento di flessione: 7 punti totali nelle ultime tre uscite (mai utilizzato per più di 20 minuti) per l’ex capitano della Nazionale italiana, mentre per il livornese sembra non esserci più spazio. Nelle ultime quattro uscite, non è andato a segno ed è rimasto in campo complessivamente per 30′ (non entrato contro l’Openjobmetis).

Pronostico chiuso sulla carta e anche dalla comparazione del momento che le due squadre stanno vivendo: tuttavia all’andata, e anche altre volte nel corso dell’anno, l’Olimpia ha spesso concesso chance ad avversari, quanto meno per arrivare in volata a giocarsi i due punti. Tocca ai ragazzi di Vitucci raccoglierle e “rovinare la festa” ai meneghini.