All’Adriatic Arena il fotofinish premia la Fiat Torino che allunga il filotto di vittorie a tre.
Pur sciupando il vantaggio costruito nel primo tempo, la Fiat reagisce dopo aver subito il sorpasso e con Wilson dalla lunetta sigla il 66-65 con 2” e 81 da giocare.
Pesaro è riuscita nel secondo tempo a rimettere la partita nei binari a lei preferiti, rallentando il ritmo e alzando il livello dei contatti in difesa, l’imprinting che Bucchi dà alle proprie squadre. Ciò è testimoniato dai 13 punti concessi nel solo terzo quarto alla Fiat, cosa che non era riuscita invece ad inizio partita.
L’ultima azione del primo tempo è stata emblematica delle difficoltà vissute dai padroni di casa, forse ancora “bloccati” dal ricordo del -31 subito a Brescia: dopo aver infatti scelto di abbassare il ritmo e non sfruttare un possibile contropiede, Harrow perde palla e la lascia alla Fiat che piazza il canestro in velocità a fil di sirena con Dj White per il 28-36.
Torino infatti sfrutta la precisione al tiro da 3 di Harvey e Wilson (4/5 da tre) e con la difesa a zona scommette sul tiro da fuori dei giocatori della Consultivest. La scommessa è vinta perchè Jasaitis e Zavackas non rispondono all’appello e solo le iniziative di Ceron e Harrow impediscono che il vantaggio di Torino non sia ben più ampio.
Alla vigilia tutti avevano sottolineato come il duello fra Jones e White sarebbe stato decisivo ai fini del risultato, e puntualmente sono stati smentiti.
Il pesarese ha infatti vinto nettamente il duello contro Dj White, con 23 punti e 17 rimbalzi, sbagliando però il canestro sulla sirena (a onor di cronaca, ad altissimo coefficiente di difficoltà) ma non è bastato di fronte alle lacune tecniche dimostrate dalle guardie Thornton e Fields, autori di 4 punti in coppia, e che presumibilmente saranno di nuovo a rischio taglio, o quanto meno sotto osservazione.
Nel terzo periodo invece la Fiat non riesce più a sfruttare il contropiede e i ritmi più bassi permettono a Pesaro di rientrare, grazie alle giocate in post basso di Jones, che sale in cattedra.
A far dimenticare le difficoltà e il numero di palle perse (17 alla fine) ci pensa Wilson anche con iniziative personali, visto che la regia di Wright è meno lucida del solito. E nel finale concitato è proprio lui a prendersi la responsabilità, guadagnandosi i tiri liberi della vittoria.
Complici i risultati provenienti dagli altri campi, Torino compie un gran balzo in classifica. Pesaro invece è agganciata al penultimo posto da Varese: la delicatezza della posizione in classifica impone alla dirigenza di riflettere, e forse agire, per tentare di invertire la rotta.
MVP Jones: il suo è un losing effort. Se nel mito greco Atlante reggeva sulla propria schiena la Terra, l’americano con passaporto ungherese ha nelle proprie mani il destino della Consultinvest Pesaro. 32 di Valutazione, 17 rimbalzi
Tabellino Pesaro-Torino 65-66 (12-18; 16-18; 23-13; 14-17)
Pesaro: NNoko 12, Ceron 10, Thornton 4, Jones 23, Cassese ne, Fields, Gazzotti 2, Serpilli, Bocconcelli ne, Zavackas, Jasaitis, Harrow 14. All:Bucchi
Torino: Wright 2, Wilson 20, Harvey 19, Washington 12, White 11, Poeta 5, Parente, Mazzola 5, Fall ne, Okeke, Alibegovic. All: Vitucci