La Sidigas Avellino ha ufficializzato l’acquisto, fino al termine della stagione, di Ike Udanoh. L’ex capitano di Cantù ha sposato, con grande entusiasmo, la causa biancoverde ed è già a disposizione di coach Nenad Vucinic. Grande lavoro del ds Nicola Alberani che, dopo aver battuto la concorrenza di Bologna e Bamberg, si è assicurato le prestazioni del numero 0 di Detroit. La società di patron De Cesare ha rimpiazzato l’infortunato Patrick Young con una pedina di livello che, sulla carta, aumenta il tasso tecnico del quintetto base irpino.
Se la Sidigas con la coppia Young-N’Diaye era apparsa, oggettivamente, monodimensionale in termini di pericolosità sotto le plance, ora con l’aggiunta dell’ex Astana cambiano notevolmente le caratteristiche tecniche nel pitturato. Avellino ha tra le mani una tipologia di giocatore estremamente rara per il campionato italiano. Atleta esplosivo, veloce in contropiede ed abile anche in post basso. Mani educate ed un discreto tiro dalla mezza. Questa potrebbe essere un’arma in più per attaccare le difese a zone che tendono a rallentare notevolmente il ritmo gara. La Sidigas guadagna pericolosità, varianti tecnico-tattiche e grande “peso” sotto canestro. In VTB con l’Astana, l’atleta dello stato del Michigan viaggiava con 8.5 rimbalzi di media a partita; statistica ancora migliore in maglia canturina. Atleta che conosce le spaziature, sa anticipare l’avversario e prendere posizione. La cosa che sorprende dell’ex capitano della Acqua San Bernardo è la sua costanza in termine di impatto: sfiora la doppia doppia (12.5 ppg e 9 rimbalzi) con una valutazione tra le più alte del campionato. Concreto e pronto, non ha bisogno di rodaggio.
Con il progressivo inserimento di Nichols, c’è tanta abbondanza per Maffezzoli e Co. Il campo sarà giudice supremo e nessuno degli “stranieri” ha il posto sicuro nei primi 12. Vucinic dovrà essere bravo e competente ad alternare, sapientemente, le sue pedine e sfruttarne i punti di forza, in base all’aversario che ha di fronte.