Finito il conto alla rovescia per Pasqua, inizia il nostro per le partite del 25° turno di LegaA, in 10 passi ripercorriamo Sassari vs Milano con la vittoria esterna dell’Olimpia.
10: Come il voto che merita Milano in cui questa volta, sono tanti i meriti di Scariolo; in una settimana fatta di tante pressioni esterne, fra chi chiedeva le dimissioni, passando per il blocco stipendi fino ai nomi dei nuovi allenatori sull’uscio del Forum a bussare, il buon Sergio riesce a compattare il gruppo e a dare le giuste motivazioni ad una squadra orfana di Hairston e Chioti. E’ la spinta mentale che ricorda ai giocatori dell’Olimpia che questa squadra è stata costruita per vincere lo scudetto e se la EA7 giocasse sempre con lo spirito messo in campo ieri, non ci sarebbe storia. MOTIVATI
9: Come il voto per Langford, vero MVP della gara; coach Sacchetti prima della gara aveva dichiarato: “dobbiamo migliorare negli uno contro uno”, Keith from Fort Whort è della stessa opinione, attacca constantemente il canestro e quando lascia il compito a Green e Bremer lui si posiziona in un angolo, ma non in punizione faccia al muro, ma pronto a colpire con i suoi piazzati che tanto hanno fatto male alla difesa Sassarese. 9 sono anche i suoi falli subiti, IMMARCABILE
8: Il voto che spetta a Travis, sono a pezzi ma mi sbatto, Diener; come detto nel preview della gara, la sua assenza a Cremona, si è fatta sentire più dal punto di vista mentale che in apporto di punti; ieri si è sbattuto come pochi, nonostante abbia svolto un allenamento in due settimane, si è sciroppato 37 minuti e con la lingua che puliva il parquet, ha messo a segno 21 punti, 5 assist e catturato 6 rimbalzi. Non male per uno che corre su una gamba sola. Il problema è che lui da solo non è bastato contro l’armata Armani. IMPAVIDO
7: Come i punti segnati da Bootsy Thornton; conoscendolo, saranno anche 7 le falangi che sarà riuscito a divorarsi per aver segnato così pochi punti, prima che qualcuno lo abbia fermato; il pubblico invece apprezza e non poco il suo sbattersi in difesa e la sua voglia di non mollare mai. Dopo l’infortunio di qualche settimana fa, non sembra essere ancora tornato al top della condizione ma la sua mentalità non cambia mai, ESEMPIO PER GLI ALTRI.
6: Come i tiri da seconda opportunità che aveva Milano alla fine del primo quarto, saranno 13 alla fine; la capacità dell’Olimpia, dominatrice a rimbalzo, di convertire gli errori altrui in punti, l’ha resa padrona della gara nel secondo quarto. Gli uomini di Scariolo, hanno tirato giù tutto, anche la polvere dalla parte alta dei tabelloni; la differenza fisica si è trasformata in differenza canestri. POTENTI
5: Come i recuperi di Green, alcuni dei quali strappate dalle mani di Travis Diener. Concentra i suoi 165 centimetri “MACEDONI” in difesa, colleziona 6 assist e mette 5 punti in 24 minuti, macchia la sua prestazione altruistica con 4 falli che lo costringono a scaldare la panca ospiti del PalaSerradimigni, ma si dimostra sempre più utile; se gira lui, gira tutta a EA7 e gira qualcos’altro ai tifosi avversari, CONCRETO
4: Come i tiri da 2 e da 3 che Drake Diener ha messo a segno, una folata di vento improvvisa sposta anche il 4/4 ai liberi, ma lui ne mette comunque 23. Miglior realizzatore dei padroni di casa, è di fatto il motore aggiunto della Dinamo, che si prende le responabilità quando il meccanismo del giocattolino di Sacchetti si inceppa. Il problema vero è che ieri erano tanti i meccanismi da oliare, lui ha unto ovunque poteva, ma non è bastato. INDOMITO
3: Come gli assist di Alessandro Gentile, che viaggia a 17,5 di media nelle ultime 5 partite. Se qualcuno avesse visto la partita alla tv, e si fosse sintonizzato proprio nel momento in cui il n°25 stava litigando con il canestro del PalaSerradimigni, che ha rifiutato una sua schiacciata facendogli fare la figura del gradasso, probabilmente avrebbe sentenziato che il figlio del grande Nando sarebbe più utile come muratore. In realtà quella è stata solo una brutta parentesi di una partita ottima da parte del giovane azzurro, che se aggiustasse la mira dalla lunga distanza, sarebbe già sul taccuino di diverse franchigie americane. 8\14 da 2, ovvero colui che si ha preso più responsabilità della squadra, nonché il più utilizzato da Scariolo, ha sviluppato un fisico davvero possente e la sua rapidità gli ha concesso di reggere su tutti i cambi difensivi. Dopo aver fatto pentole, coperchi e imballaggi a fine gara, presenzia anche in sala stampa e oltre a quello di sudore, fa un grosso bagno di umiltà, riconoscendo quali sono le responsabilità della squadra in questo periodo di alti e bassi. MATURO
2: Come i punti di Ignerski, un solo canestro dal campo che lo rendono uno dei responsabili della sconfitta. Fa il paio con il suo diretto avversario Fotsis (che comunque tira giù 8 rimbalzi e mette dentro 7 punti), ma il peso specifico all’interno della squadra è notevolmente diverso, “Il polacco” sembra avulso dal gioco e non guarda praticamente mai il canestro, nonostante possa vantare un ball handing di una guardia. In difesa non regge i cambi e alla fine in una giornata in cui, ci sarebbe bisogno come l’acqua nel deserto, di un apporto maggiore da parte dei lunghi, gioca 25 minuti, facendosi notare solo per un assist dietro la schiena in contropiede per Easley. La Dinamo ha bisogno di lui. DA SVEGLIARE
1: Come le schiacciate di Easley. Tra chi lo vedeva già all’aeroporto di Alghero, con il baschetto in testa, mentre fischiettava la Marsigliese e con la Tour Eiffel nello sfondo nel cellulare; il buon Slim sfodera una buona prestazione che gli restituisce il sorriso (21 PUNTI E 6 RIMBALZI). Soffre, e tanto, Bouroussis, ma i falli costringono il greco a guardarsi la partita dalla panca e Mr Sweet Home Alabama approfitta dell’occasione per ritrovare punti e malizia difensiva, anche se 2 rimbalzi nei primi due quarti sono pochini per un centro titolare. La rimonta quasi riuscita nell’ultimo quarto è merito anche della sua difesa, se fosse costante in questo e non saltasse ad ogni finta (meglio non fare la hola al PalaSerradimigni), nessuno parlerebbe oggi del possibile arrivo di Gordon (ora trema Ignerski) e il primo posto non sarebbe più un miraggio. IN ASCESA
0: Come i tafferugli che vorremo vedere all’interno degli impianti di gioco; da sempre in questa rubrica abbiamo elogiato come fosse bello poter vedere le tifoserie avversarie, abbracciate all’interno deli tifosi di casa della gradinata D del PalaSerradimigni, dove fino a ieri non si era mai avuto un solo problema. Dato che all’andata non era bastato un pestaggio subito dai tifosi della Dinamo da parte di subdoli tifosi, o meglio delinquenti che hanno utilizzato il tifo come pretesto per un aggressione, ad incrinare il rapporto fra Sassari e Milano; ieri si è assistito ad un altro brutto episodio, in cui i tifosi Milanesi e quelli di casa, sono venuti a contatto e son stati fermati solo dall’intervento delle forze dell’ordine. Le accuse reciproche su chi abbia iniziato per primo, sono partite da subito, i cori non benevoli da parte della tifoseria casalinga, non hanno aiutato e i dispetti di quella esterna hanno complicato ancora di più le cose. Le gabbie servono a poco se manca l’educazione, non sarebbe brutto, dato che tutti i posti dei Palazetti sono numerati, individuare chi casua i problemi ed iniziare a dare qualche buon esempio impedendo a qualcuno di poter presenziare alle gare. Gli impianti di gioco non possono tramutarsi in zone franche prive di regole di comportamento. Bello poter esprimere la propria fede cestistica anche con gli sfottò, brutto giocare ad essere il più forte con la violenza.
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Da parte della redazione di BasketItaly.it i più sinceri auguri di Buona Pasqua.
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