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Il Countdown del ritorno al successo in trasferta di Cantù ad Avellino

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La larga vittoria della Vitasnella Cantù per 59-77 sul campo della Sidigas Avellino in Countdown. Vittoria che consente ai brianzoli di raggiungere al secondo posto Brindisi, mentre la sconfitta per gli irpini chiude la seria delle tre vittorie consecutive, ma non compromette nulla  per la lotta al post-season, dove gli irpini rimangono in piena zona play-off.

10 come i punti di Stefano Gentile nel secondo quarto. Il  playmaker canturino quando vede le tavole dell’impianto irpino si trasforma, infatti se lo ricordano bene i tifosi biancoverdi dopo il derby di Natale dell’anno passato contro Caserta. Prestazione solida in regia (3 assist), fantastica in attacco  (24 punti con 6/7 da due e 4/6 da tre) quando con i suoi canestri ha spaccato la partita nel secondo quarto.

9 come il 9/15 al tiro da tre di Cantù all’intervallo. Quando si tira con il 60% da tre con una circolazione di palla ai limiti della perfezione chirurgica la partita non può essere che in discesa per gli uomini di Sacripanti, i quali, anche, nella seconda parte di gara si manterranno su standard eccellenti dai 6,75 (13/24 da tre con il 54% alla fine)

8 come i punti realizzati dalla Sidigas nell’ultimo quarto. Il dato dei punti realizzati nella frazione decisiva esemplifica al meglio la fatica fatta dai lupi in attacco (59 punti con 3/24 da tre 12%), ed esalta la superba prova difensiva della Vitasnella.

7 come i falli subiti da K.Ivanov. Il bulgaro come al solito è stato l’ultimo ad arrendersi insieme all’altro solito noto Will Thomas, ma nella serata del PalaDelMauro i due lunghi sembravano come essere stati abbandonati al loro destino dal resto dei compagni.

6 come gli assist di Danielo Cavaliero. La guardia triestina molto ispirata nel distribuire passaggi ed inviti ai compagni, però ha fatto una terribile fatica a trovare la via del canestro (7 punti con 2/11 al tiro totale), quella strada trovata con grande facilità sette giorni prima contro l’altra lombarda Varese.

5 come i rimbalzi difensivi di Michael Jenkins. La guardia al suo primo anno nel nostro massimo campionato aveva avuto un periodo di flessione coinciso con il calo di tutta Cantù, ma ora sembra tornata sugli ottimi livelli di inizio torneo. Per l’ex Brescia ottima prova in attacco con 12 punti (3/3 da tre e 2/5 da tre)

4 come il -4 di valutazione di J’Kel Foster. L’ex Cremona è ancora molto lontano dal trovare la migliore amalgama con i compagni e nel riuscire a riconoscere il proprio ruolo nel gruppo, e rimane lontano anche dai primi punti in maglia Sidigas,infatti dopo 0 punti in 10 minuti all’esordio con Varese, aggiunge un altro 0 (0/3 al tiro totale) in 17’.

3 Come le stoppate di Marco Cusin. Per il Cuso nazionale non è stata una serata esaltante in attacco (2 punti 1/6 al tiro totale), ma ha dimostrato come la sua presenza difensiva ed a rimbalzo (8 totali) sia fondamentale nell’area pitturata. Sarà un caso, ma il periodo di flessione Vitasnella è coinciso con la sua assenza.

2 come i punti di Spinelli. Questa volta al play di Pozzuoli ( 4 falli subiti e 2 palle recuperate) non è riuscito  il compito di cambiare i ritmi e l’inerzia della partita quando è uscito dalla panchina, ed inoltre è apparso in difficoltà quando in difesa nella sua zona gravitava S. Gentile.

1 Come la distanza nel numero di vittorie per Cantù dal primato di Milano. Ora gli uomini di Sacripanti sono al secondo posto in coabitazione con Brindisi a meno due punti dai cugini rivali dell’Olimpia.

0 come le triple messe a segno da Avellino nella ripresa. Il dato delle triple è stata la discriminante di differenza maggiore nell’incontro, e quando fai 0/11 da tre punti nei secondi 20 minuti di gara è veramente dura rientrare nel punteggio contro una squadra solidissima come Cantù e mettere in partita il caloroso pubblico irpino e la sua curva, che meriterebbe un bel 10 per aver cantato ed incitato i propri beniamini, anche dopo il  suono della sirena nonostante il -18 finale.