Al suo primo anno a Siena ha portato a casa Scudetto, coppa Italia e due premi Mvp (FinalEight e Playoff). Stiamo parlando Daniel Hackett che dalle colonne de “Il Corriere dello Sport” ha ripercorso la sua stagione in toscana ed ha parlato di un suo vecchio obiettivo, l’Nba.
“A Siena ho assaporato il gusto della vittoria, il sapore che ti lascia un play off giocato sempre con intensità e tensione. Oggi sono in pace con me stesso. A Siena mi trovo bene, c’è voluto un po’ di tempo, quello che serviva per conoscere meglio tante persone, vivere insieme gli alti e bassi. Con la città e la Montepaschi ho un rapporto sincero. Io, giocatore ambizioso che voleva dare una svolta alla sua carriera, e il club, che non voleva mollare dopo aver vinto tanto. Quando eravamo a terra non ci siamo disuniti. Gli infortuni ci avevano piegato in due: non vincevamo più. Ma abbiamo continuato ad avere fiducia nell’allenatore Banchi e in noi stessi. Ricordo che prima di una partita di regular season, a marzo, nel mese in cui continuavamo a perdere, ci siamo chiusi negli spogliatoi e ci siamo detti in faccia che era venuto il momento di svegliarci perché sennò sarebbe stato troppo tardi. E ognuno di noi, a cominciare dai nostri veterani ha risposto che aveva sempre la stessa voglia di lottare”.
Sul suo futuro: Sono ancora sotto contratto con la Montepaschi, ed ora mi è difficile pensare ad un futuro lontano da Siena, in Italia o in Europa. Il mio sogno però rimane oltre oceano: nella NBA credo ancora. Ma serve la fanchigia giusta e l’allenatore che crede in me: spero che il mio procuratore sia abile a trovare una crepa in quel sistema. Se fosse così, penso che Siena sarà la prima ad essere contenta di lasciarmi andare».