Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è da poco dimesso, ma a farne le veci in campo sportivo è stato il presidente federale Petrucci, che ha ieri concesso la grazia a Daniel Hackett, squalificato 3 mesi per la nota fuga dal ritiro azzurro di Trieste. Il capo di stato del basket italiano ha aspettato per regolamento che il giocatore di Milano scontasse almeno metà squalifica (6 i mesi previsti di allontamento) per decidere poi in favore della grazia, dopo essersi consultato col giocatore e il ct Pianigiani.
Intervistato dalla “Gazzetta dello Sport“, Petrucci ha dichiarato di “essere contento sia finita così” e che “era giusto far terminare la squalifica e non andare oltre“. Dalle parole di Petrucci emerge una maggiore morbidezza e comprensione umana rispetto alle reazioni iniziali di forte e totale chiusura ed intransigenza rispetto all’episodio della fuga e dei suoi rapporti spesso tesi con il giocatore ex Montepaschi Siena e Pesaro. “Ho sentito Pianigiani, Datome e gli altri giocatori azzurri, è una scelta condivisa e sono tutti contenti di riabbracciare Daniel. Ha capito il suo errore, tutti possiamo avere momenti di bassa pressione“, ha concluso Petrucci.
Visibilmente soddisfatto anche Pianigiani, che potrà tornare a contare su un giocatore tecnicamente ed emotivamente molto importante per la nazionale. Interpellato sempre da la “Gazzetta dello Sport“, il coach senese non ha dubbi: “Lo avremo per le prossime due estati, non ho mai dubitato su di lui. Se prima dava il 100%, ora darà il 110%“.
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