Classica serata di basket a Bologna. Vittoria 82 a 71 per la Fortitudo che per la seconda volta quest’anno si riprende da una sconfitta on the road grazie all’energia del PalaDozza. Una Pistoia coriacea rimane in partita per gran parte del match ma si arrende nell’ultima frazione e continua a fare compagnia alla Prosciutto Carpegna Pesaro a quota 0.
Partita combattuta e interessante sin dal primo quarto. Come sottolineato da coach Martino nel pre-partita, Pistoia può fare male e forza i padroni di casa a inseguire, seppur in maniera blanda. In casa Fortitudo si nota subito il debutto di Henry Sims che grazie alla sua fisicità entra subito in partita. Senza esitazione il lungo americano converte fruttuosamente tanti possessi affidatagli dai compagni, dimostrandosi ottimo non soltanto con tiri impossibili sotto canestro (specialità di capitan Mancinelli) ma anche nell’arresto e tiro. Interessante anche l’inizio di Stephens che sgravato del compito di “sostituto di Sims” e collocato in posizione più congeniale alle sue caratteristiche, contribuisce al buon fraseggio offensivo e alla difesa del ferro. Inizio di secondo quarto bruciato dall’incandescente Stipcevic che evidenzia la carenza più grave della OriOra Pistoia, troppo distratta nella protezione del pallone sin dal primo minuto. I toscani però trovano modo di sorprendere i ragazzi di Martino entrati in una sorta di modalità crociera rischiosa e prontamente disinserita per concludere degnamente in equilibrio la prima metà di gioco.
Ritorno in campo contraddistinto dal quasi perfetto equilibrio. Errori da ambo le parti consegnano al pubblico un terzo quarto perfettamente in asse. I tanti errori della Pompea Bologna dalla linea da 3 e compattezza degli avversari tengono col fiato sospeso il pubblico bolognese che può iniziare a festeggiare solo a metà degli ultimi dieci minuti. Proprio in questa frazione Martino e i suoi riescono ad avere la meglio su Pistoia. Oltre a Sims, vero traghettatore questa sera con 18 punti, e alla esaltante prestazione di Stephens, si aggiungono le decisive triple di Pietro Aradori a chiudere la questione per la Effe. A nulla valgono le 4 doppie cifre dei titolari della OriOra, penalizzata dalle 18 palle perse, troppe per la Serie A.
Nulla da fare quindi per coach Carrea, al quale va dato merito di aver preparato un buon piano partita rovinato però dalle troppe disattenzioni dei suoi alfieri sul parquet bolognese. La doppia cifra di scarto finale riflette soprattutto i meriti di una Fortitudo che mostra una nuova faccia ai propri tifosi. Azzeccata la previsione del tecnico bianco-blu Martino, definita sfida ostica da non prendere sotto gamba. Interessante uscita dell’Aquila bolognese che ritrova il proprio pilastro sottocanestro ponendo limite a diverse delle lacune mostrate fino a qui. La collocazione di Stephens accanto a Sims ha permesso al primo di far risaltare le qualità del suo gioco, contribuendo in maniera inedita al sistema di Martino. Il probabile saluto del lungo che secondo indiscrezioni sarebbe pronto ad accasarsi alla Vanoli, risulta ancor più malinconico. Gli applausi del pubblico sono tutti per lui e una Pompea Bologna che da questo momento può guardare alla stagione con prospettive di crescita interessanti e aspirare a impensierire le avversarie anche lontano dal PalaDozza.