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Fortitudo Bologna. Christian Pavani: “Squadra da 7. Ripartiamo dalla nostra gente, senza tifosi non ce la facciamo”

Fortitudo Bologna. Christian Pavani: “Squadra da 7. Ripartiamo dalla nostra gente, senza tifosi non ce la facciamo”

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Christian Pavani, presidente di Lavoropiù Fortitudo Bologna, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla presentazione della squadra bianco-blù dal raduno di Lizzano in Belvedere ai quotidiani bolognesi (Il Corriere di Bologna, Il Resto del Carlino, Stadio).

“Per essere qui abbiamo fatto uno sforzo organizzativo enorme, noi e loro. Ma era importante esserci, dare un segnale. Questo è un giorno importante, dopo quel che tutti abbiamo passato. Se riprende l’attività sportiva, potrà riprendere anche il resto. Ripartiamo dalla nostra gente, che è sempre la nostra prima risorsa. Inutile che lo nasconda, se non si riaprono i palazzetti per noi sarà un disastro. Lo sapete, metà del nostro budget viene dal botteghino: senza pubblico non ce la facciamo. Condivido in pieno il grido d’allarme lanciato dal presidente Gandini, ma sono convinto che alla fine ci daranno una mano. Non ho idea di quando si giocherà, ma nel frattempo dico solo una cosa: proviamoci, magari a fine agosto, a mettere un po’ di spettatori, non so quanti, a vedere una partita. Senza la gente crollano biglietteria, sponsor, tutto.”

Gli abbonamenti.
“Siamo già ben oltre i quattromila e come al solito non posso far altro che ringraziarli. Rispetto al solito, cioè ai 4800 del PalaDozza, abbiamo un calo di circa il 10%, cioè praticamente niente. Queste sono persone a cui è stato chiesto di pagare la metà della tessera praticamente al buio, senza sapere quante partite si giocheranno e senza nemmeno poter scegliere il posto, in un palazzo nuovo. Per farlo ci vuole un cuore grande così: è nel momento delle difficoltà che si capisce cosa vuol dire essere fortitudini.”

Valutazione del roster.
“Oggi questa squadra è da 7. Sul campo cercherà di diventare da 10. Gli obiettivi? Io dico da prime otto. Giocare bene, divertirsi, sbucciarsi le ginocchia, fare esperienza in Europa, provando magari a lanciare qualche giovane, mischiandolo con l’esperienza di Mancinelli e Aradori. E’ un orgoglio ricoprire responsabilità in una città dove ci sono imprenditori come Saputo e Zanetti: il primo lo conosco, è persona alla mano e con altissimi valori anche nello sport. Zanetti invece lo conosco meno.”

Il derby.
“Dobbiamo essere una squadra che lotta. Se ci riusciremo, potremo dare fastidio a tanti, anche alla Virtus”