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Fisico, esperienza e gioco interno, Sassari passa a Cantù.

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Sassari ritrova, mira, punti e sorriso a Desio, dopo il turno di riposo gli uomini di Pozzecco hanno la giusta concentrazione per superare Cantù, dimostrando una superiorità ed esperienza vicino a canestro che fa la differenza per tutta la gara.
La cronaca:
Dopo una partenza in equilibrio, in cui Pecchia risponde ai colpi di Evans, la voglia di sfruttare il lavoro in post basso da parte della Dinamo e il ritorno, di percentuali al tiro dalla lunga distanza positive da parte degli uomini di Pozzecco, permette agli ospiti di trovare il primo allungo concreto. La difesa forte sugli esterni messa in campo dalla Dinamo, fa crescere il divario e Pancotto è costretto al time out, nonostante veda i suoi reggere a rimbalzo in attacco, ma senza trovare punti dalle seconde opportunità, mentre Evans continua a far male vicino e lontano da canestro; arriva un 6-0 di parziale che frena la corsa Sassarese, ma l’equilibrio visto nei primi possessi sembra svanire, con l’inerzia nelle mani degli isolani, bravi in difesa a togliere ritmo e punti di riferimento e altrettanto positivi in attacco, nello sfruttare i rimbalzi offensivi.
Il Banco di Sardegna sembra in controllo grazie al lavoro silenzioso di Bilan, Cantù si ritrova penalizzata anche dalla situazione falli e gli ospiti toccano anche il +14, prima che la grinta di LaTorre permetta all’Acqua San Bernardo di riavvicinarsi in chiusura del secondo quarto, 34-45 al 20’.

E’ sempre Bilan a far male, 6 punti in fila per il croato ad aprire la ripresa in collaborazione con Spissu e Sassari si ritrova in pieno controllo; Cantù sembra scoraggiata e forse paga la gioventù del suo quintetto, si intestardisce a cercare soluzioni dalla lunga distanza che possano chiudere in fretta il gap e compensino la mancanza di soluzioni nel pitturato, mentre la Dinamo legge questa leggerezza che si presenta anche in difesa e Spissu firma con apparente facilità il +23 che sembra chiudere la gara con un quarto e mezzo di anticipo.
La notizia sono le due perse di Spissu e Pozzecco, decide di non abbassare la guardia nemmeno su un agevole +20 scegliendo di fermare il tempo e di parlare ai suoi, prima dell’ultima pausa. Wilson è l’ultimo ad alzare bandiera bianca per i padroni di casa, ma è l’unica luce nel buio canturino, che manca di gioco interno e soffre nelle scelte difensive, puntualmente punite dall’attacco ospite, 47-68 al 30’.
La reazione dei padroni di casa non va oltre il -15 nell’ultimo quarto e Sassari può controllare senza grossi problemi, sfruttando la sua fisicità superiore e giocando con il cronometro per rallentare il ritmo. Cantù al di là di Wilson può sorridere almeno per il cuore azzurro di Pecchia e LaTorre, che si mettono in evidenza nel garbage time in cui la Dinamo si rilassa forse un po’ troppo e che contraddistingue il finale di gara; finisce 70-87 con Sassari che trova il modo migliore per riprendere il campionato dopo la sosta per il turno di riposo.