Final Eight: una “nuova” Fiat Torino punta sull’effetto sorpresa per battere la Reyer Venezia
“Anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno”. Sulla base di questo proverbio, se la Fiat Torino volesse alzare la Coppa Italia, il suo “orologio” dovrebbe segnare l’ora giusta, quella della vittoria, per tre volte in tre giorni.
Pochi dubbi ci sono infatti sul fatto che la Fiat Torino si sia rotta, o per usare toni meno catastrofistici, inceppata, nell’ultimo mese. L’addio di Banchi, poi quello di Recalcati, e le infinite polemiche legate a questi due episodi, sono stati traumi anche per la squadra, scossa proprio nel momento in cui sembrava poter spiccare il volo verso il gotha del basket italiano.
La Storia– Avendo fallito l’obiettivo final 8 dal ritorno in Serie A, per ricordare l’ultima apparizione bisogna aprire i “libri di storia” e fare riferimento all’edizione 1994-1995, quando ancora si scontravano squadre di serie A e Legadue. In quella occasione la Francorosso Torino venne eliminata ai sedicesimi di finale dalla Virtus Roma.
Momento di forma– L’aver messo alla guida tecnica i due assistenti Galbiati e Comazzi ha riportato un po’ di tranquillità, come dimostrato dalle ultime prestazioni offerte. Il talento non manca fra le fila della Fiat: lo sa bene anche la Reyer, che è stata battuta da Torino al Taliercio per 96-91 grazie ad una prestazione monstre di Lamar Patterson.
Non è facile dire che versione dell’Auxilium vedremo contro Venezia, perchè i nuovi arrivi che potrebbero scendere in campo con la Reyer tricolore sono addirittura tre: Boungo-Colo ha già esordito nella trasferta di Pesaro, mentre potrebbero fare l’esordio assoluto Pelle e Vander Blue. La riserva verrà sciolta prima della palla a due, valutando anche i numerosissimi acciacchi: visto che non sono al meglio nè Poeta né Mbakwe, né Patterson né Vujacic e Okeke, out al 100%, verranno quasi certamente buttati nella mischia Pelle e Colo. Nuova chimica da trovare, quindi, in pochissimo tempo.
Punto di forza– Il trio Garrett-Patterson-Mbakwe costituisce la colonna vertebrale della squadra: con loro in serata a creare per se stessi e per i compagni anche un ostacolo complicato come la Reyer diventa superabile, specie nella partita secca in cui sangue freddo e cuore contano più del solito.
Punto debole- La Reyer è la squadra più solida e concreta della Serie A, con la capacità di far giocare male gli avversari (è la squadra che concede meno assist agli avversari): questo potrebbe creare difficoltà all’Auxilium che, indipendentemente da chi l’abbia allenata, ha sempre alternato momenti di buona pallacanestro a black out inspiegabili.
Obiettivo- Allontanate le nubi delle polemiche con la vittoria di Pesaro, l’Auxilium si presenta a Firenze per iniziare a scrivere un nuovo capitolo della stagione, quello che porta ai playoff. È a Firenze per recitare il più classico dei ruoli, quello di mina vagante.