Ecco il progetto pluriennale di Legabasket. Streaming, controllo dei bilanci e il 6+6. Ma lo sponsor manca ancora

Secondo quanto scritto da Andrea Barocci sul Corriere Dello Sport questi sarebbero i punti focali discussi nell’assemblea di legabasket svoltasi ieri a Bologna

Tra le varie proposte, che verranno discusse nel prossimo incontro di fine mese, sempre a Bologna:
1) aumento della fideiussione per l’iscrizione alla massima serie da 250.000 a 500.000 euro (idea che potrebbe non essere stata presa benissimo…);
2) revisione dei bilanci dei club da affidare non solo alla Comtec, la commissione tecnica di controllo della Fip, ma anche ad un’agenzia esterna, per evitare che si ripetano casi come quelli che hanno visto Siena fallire per “giochi di prestigio” con i libri contabili;
3) la richiesta di una liberatoria ai giocatori, che dovrebbero confermare ufficialmente di aver ricevuto gli ingaggi pattuiti;
4) la richiesta, da presentare alla Fip, di passare alla formula dei “6 stranieri +6 italiani” già bocciata la passata stagione dalla Giba, l’associazione giocatori (qualcuno ha caldeggiato anche il 7+5);
5) una diversa politica nei confronti degli agenti (in sostanza si chiede che vengano pagati solo dagli atleti);
6) la produzione in proprio di dirette tv e la nascita di un canale della Legabasket su internet per la visione a pagamento degli incontri, sull’esempio dell’NBA pass già seguito dalla serie A2.

Inoltre  Si  punta ad un miglioramento dell’impiantistica nel giro di 24/36 mesi portando la capienza minima a 5000 posti (come chiesto, almeno per le finali, dal presidente della Fip Petrucci in una lettera inviata alla Lega mesi fa), anche per sensibilizzare le amministrazioni locali a degli aiuti economici per effettuare gli ampliamenti dei palazzetti. Confermata la cancellazione la trasmissione live domenicale su internet, è stato annunciato che non è stato ancora trovato uno sponsor per il campionato (sino all’anno scorso la Beko garantiva ben 500.000 euro a stagione), avendo riscontrato per ora, secondo i vertici di Lega, una situazione di mercato difficile e non ricettiva