La Virtus vede lo scudetto vincendo anche la terza partita di queste finali. Per Milano, apparsa senza forze tanto fisiche quanto mentali, il triplete si allontana sempre di più. Già venerdì, alla Segafredo arena, le Vnere potrebbero festeggiare. Il finale è 76-58. Top scorer di giornata Kyle Weems, autore di 23 pti.
Capolavoro dei ragazzi di Djordjevic che scappano due volte, si fanno recuperare, ma alla fine, con un quarto quarto spettacolare (anche per grossi demeriti degli ospiti) chiudono la gara e mettono una seria ipotetica sul titolo.
Ettore Messina, per cercare di riaprire la serie, schiera in quintetto due dei protagonisti della cavalcata europea dell’Armani: Micov e Tarczewski, mentre per i padroni di casa Belinelli e Teodosic partono dalla panchina.
La partenza è molto nervosa, coerentemente con il peso della posta in palio. Le retine rimangono ferme per più di due minuti, prima che il capitano dei padroni di casa, Gianpaolo Ricci, metta dall’angolo la tripla che sblocca il match. Dopo il 5-0 firmato Abass, arriva finalmente il primo canestro anche per i meneghini, grazie alla penetrazione di Micov, che segna anche il libero aggiuntivo. Weems riporta a due i possessi di vantaggio dei suoi, ma 5 pti consecutivi di Shavon Shields regalano il primo vantaggio Olimpia. La partita si accende e negli ultimi minuti del primo quarto la partita assume davvero la fisionomia di una finale, con le squadre che continuano a pareggiare e sorpassarsi. Al decimo è +1 Virtus.
Le Vnere approcciano nel migliore dei modi anche il secondo periodo: con una grande giocata di Teodosic che vale la tripla con tanto di libero aggiuntivo. Milano sembra in difficoltà e gli emiliani ne approfittano accelerando e trovando, nonostante il time out chiamato da Messina, il parziale di 11-0 che vale il primo vantaggio in doppia cifra. E’ l’ex Kevin Punter e provare a risvegliare i suoi, che subisce fallo da oltre l’arco prendendosi e realizzando tre tiri liberi. Stavolta è Djordjevic a chiamare il time out ma, come prima, l’effetto non è quello sperato, dato che la Virtus smette di trovare il canestro permettendo agli ospiti di riportarsi ad un solo possesso di svantaggio e poi addirittura avanti, grazie alla tripla di Jeff Brooks. A suonare la carica per i padroni di casa è Kyle Weems che, da tre, manda la Virtus avanti a fine primo tempo.
Come in precedenza, sono le Vnere ad aprire le marcature al rientro dall’intervallo lungo: il primo canestro è in realtà di Sergio Rodriguez, che fa 1 su 2 ai liberi prima che Milos Teodosic da 3 segni il primo canestro bianconero della ripresa. Weems fa poi +8, costringendo Messina al primo time out del secondo tempo ma, al rientro in campo; in contropiede e dopo un bell’intercetto, Markovic firma il +10 sei suoi. Come prima però, non appena il vantaggio si fa consistente, la Virtus pare rilassarsi, consentendo a Milano di rientrare in partita, trascinata da un super Gigi Datome, che con 5 pti consecutivi riporta i suoi a -5. La rimonta si concretizza con 4 liberi consecutivi realizzati dall’azzurro ex Fener e Detroit, che portano Milano sul +1, prima che Weems riporti avanti i suoi e Shields appoggi al vetro i due punti della parità, che rimandano ogni discorso agli ultimi 10 minuti.
Anche nell’ultimo quarto la partenza arride alla Segafredo che apre subito un parziale di 6-0. Apre Weems, che arriva a quota 20 in serata poi Abass, prima in contropiede e poi dalla lunetta, fa +6, prima che Kyle Hines sblocchi i suoi. La Virtus si affida agli azzurri Abass e Pajola, che si prende una tripla pesantissima cui fa da contraltare l’airball di Micov, a testimonianza di una Milano in difficoltà fisica e mentale. Infatti gli ultimi minuti sono una sinfonia dei padroni di casa, con la Segafredo Arena che, nonostante la capienza al solo 25%, sembra esplodere. Per l’Armani solo 6 punti nel quarto periodo che contribuiscono al rotondo finale, che parla di un +18 Bologna e soprattutto di una serie che vede la corazzata lombarda clamorosamente sotto 3-0. Venerdì alle 19 ci sarà il primo match point.