De Raffaele: “Molta amarezza per la situazione, oggi metteremmo la firma per avere il 25% del pubblico”
Walter De Raffaele, coach dell’Umana Reyer Venezia, è intervenuto a Udinese TV nella trasmissione “Basket a Nord-Est”. Ecco le sue dichiarazioni.
“Siamo tutti a casa, purtroppo abbiamo avuto la notizia di due giocatori positivi al Covid-19, Davide Casarin e Stefano Tonut. Domani siamo in attesa dell’esito di un altro giro di tamponi dopo che l’abbiamo fatto domenica notte rientrati dalla trasferta di Roma, quindi siamo tutti a casa dovendo ri-progammare una serie di impegni. Non voglio dire che ce l’aspettavamo, ma dovendo viaggiare continuamente in Europa questo si crea quando si va in giro e noi veniamo da trasferte difficili, quella che c’è stata in Russia a Kazan era piena di tifosi e la maggior parte non aveva le mascherine. Questa credo che sia una cosa che stride in questo momento dove si cerca tutti di fare un passo avanti in mezzo a mille difficoltà.”
Il campionato.
“E’ un campionato non normale, condizionato da questo benedetto virus, diventa difficile per tutti, oltremodo al fatto di non avere tifosi, diventa difficile un minimo di programmazione. Treviso ne sa qualcosa e noi ne siamo dentro adesso… il fatto di avere le coppe non fa altro che peggiorare la cosa, vero che tante situazioni erano conosciute, ma credo che nessuno onestamente si aspettasse un grado di difficoltà come questo. Ricordo che all’inizio tutti erano scontenti di avere il 25% del pubblico al palazzetto, adesso ci metteremmo la firma…
Milano sta dimostrando coi fatti di essere una squadra di grande qualità, che può competere su entrambi i fronti. Vero che nei playoff tutto si può rimettere in ballo, come successe ad esempio a noi nel 2018 quando vincemmo la regular season e venimmo sconfitti da Trento in semifinale, però onestamente l’Olimpia è squadra, come qualità e profondità, di un livello superiore; ripeto, nei playoff della pallacanestro i pronostici si confermano tante volte e altre volte no… sarebbe un bel campionato con tanti giocatori e giovani interessanti che si stanno facendo vedere, ma per tutto il contorno per noi che siamo innamorati, c’è molta amarezza per la situazione.”
Sulla lettera di Ettore Messina, questo il pensiero di coach De Raffaele.
“Io credo che, aldilà del proporre una soluzione, e andando nello specifico di quello che ha proposto Ettore mi trova assolutamente d’accordo, la cosa più intelligente sia stata quella di chiedere che tra i vari componenti di chi comanda il basket si sedessero a un tavolo per porsi il problema e per lo meno, trovare una via di incontro perchè spesso le componenti non hanno dialogo. Quella di Ettore è un’idea come ce ne potrebbero esserne altre, la cosa che è certa è che si viaggia in Paesi dove le regole sono diverse una dall’altra. Questo diventa difficile, lo dice un allenatore di una squadra che ha la fortuna di viaggiare grazie alla proprietà e al Presidente Casarin che ci mette a disposizione con il charter, quindi limitando al minimo tutto ciò che è prima, durante e il dopo del viaggio, ma questo non fa sì che si risolvano i problemi, credo che sia molto difficile e serve un tavolo di confronto per trovare una soluzione. Viene tutto difficile e condizionato, poi, se vogliamo andare a vedere la situazione generale, ci si accorge che in Europa è terribile. Non che in Italia sia facile, ma per lo meno si riesce a girare e viaggiare con un pochino in meno di ansia anche per chi deve andare in mezzo all’arena: io ho avuto nella partita di Kazan i giocatori che sono venuti a chiedermi se potessi fare un intervento per fare sì che il pubblico mettesse le mascherine. Figuratevi se in Russia ascoltano un annuncio per mettersi le mascherine… senza colpevolizzare nessuno, viene concesso dalle regole del loro Paese. Bisogna sedersi e trovare una soluzione e magari quella di Ettore è un’idea che, ripeto, condivido.”