De Raffaele: “La si vive con la consapevolezza del momento, mi dedico di più alla famiglia”
Walter De Raffaele, coach dell’Umana Reyer Venezia, sull’edizione odierna de Il Gazzettino affronta il tema del Coronavirus. Di seguito alcune sue dichiarazioni.
“Il fatto di arrivare da un periodo di successi ora è irrilevante. Nella testa di tutti prevale la considerazione delle difficoltà che stiamo vivendo come Paese e la preoccupazione per la salute personale e dei propri cari. Tutto il resto viene dopo, molto dopo”.
Sull’iniziale momento affrontato a porte chiuse. “Beh, tutto molto strano, anomalo. In fin dei conti anche noi sportivi siamo dei teatranti, giocare senza pubblico è prima di tutto un dispiacere. Però ci siamo adeguati a quanto disposto dalle autorità e dagli esperti con la piena consapevolezza del momento. Abbiamo cercato di calarci nella nuova normalità, provando almeno a stare sereni”.
Sul momento che stanno vivendo i professionisti. “Malgrado tutto la squadra ha percepito un senso di tranquillità, di normalità nella straordinarietà della situazione. I ragazzi si sono affidati a noi che li gestiamo da anni confermandosi prima di tutto persone di spessore. Da parte nostra li abbiamo puntualmente informati dell’evoluzione, cercando di trasmettere serenità ma nella massima oggettività e trasparenza, senza omissioni. Gli stranieri? Il discorso fatto vale sia per stranieri che italiani. In questi anni siamo riusciti a fidelizzare le persone prima che i professionisti, si tratta di gente seria, quasi tutti con le famiglie qui. Hanno capito che siamo tutti sulla stessa barca e cerchiamo di gestire una situazione difficile al meglio delle nostre possibilità”.
Nell’edizione de Il Gazzettino di ieri, il presidente oro-granata Federico Casarin ha smentito sul rientro di Julyan Stone negli States dicendo che si è allenato regolarmente con la squadra e non ha mai manifestato l’intenzione di andarsene.
Come la vive dal punto di vista personale. “Se non altro riesco a dedicare qualche ora in più alla famiglia, a farmi una passeggiata al parco come non riesco mai a fare, a vedere un film con mia moglie. I figli sono a casa ma due su tre riescono a non perdere il passo con gli studi lavorando on line, mentre il più piccolo lo seguiamo noi… più da vicino”.