De Raffaele: “La Reyer sarà ancora protagonista. Dovremo trovare un equilibrio di squadra in precampionato.”
Per coach Walter De Raffaele il primo giorno di scuola alla guida dell’Umana Reyer Venezia è sempre speciale. Una nuova stagione nell’essere ancora protagonisti e ‘umilmente ambiziosi’, il mantra che accompagna il capo-allenatore livornese da ormai tre stagioni.
“Ripartire con un gruppo di 8 giocatori della passata stagione è un bel vantaggio, ma dovremo cercare sempre la chimica di squadra. Austin Daye parte dall’inizio, è tutto da scoprire rispetto a un anno fa, Stone ritorna, ma in un contesto e un’intelaiatura diversa rispetto alle precedenti due esperienze alla Reyer. Abbiamo volutamente cercato giocatori duttili, che possano ricoprire più di un ruolo. Il precampionato servirà a trovare l’equilibrio il prima possibile, con tanti giocatori che possono ricoprire più ruoli e si possono ‘rubare’ dei minuti, questa sarà la priorità dei primi mesi. Se riusciamo, ci darà un’identità il prima possibile. Avere 8-9 giocatori che conoscono già il mio linguaggio, che sanno che gruppo sia, questo può sicuramente darci una mano. Nell’incastro finale che è stato l’acquisto finale di Julyan, spostando Haynes da guardia e tutti che possono giocare 1-2 ruoli se non tre con Stone a giocarne addirittura 4, trovare quell’equilibrio ci serve ed è un elemento fondamentale se nel corso delle partite ci servirà una squadra alta con Giuri o Julyan play, oppure squadra piccola, esasperando il concetto, mettendo Stone da pivot.”
Il mercato ha portato tanti giocatori d’esperienza, lunghi, 13 giocatori veri. “Durante il mercato la ricerca non ci ha offerto obbligatoriamente giocatori esperti. La verità è che giocatori come Giuri, Mazzola e Washington li avevamo messo nel novero di quegli atleti che desideravamo portare qui alla Reyer. E’ venuta fuori una squadra certamente esperta dove giovanissimi non ce ne sono, ma ci sono giocatori che nel corso della loro carriera si vogliono far vedere: Kyzlink avrà più in coppa rispetto al campionato possibilità di farsi vedere.”
Il peso della formula 6+6 con la Reyer che ha scelto giocatori italiani che possono dare peso e qualità. “Credo che il club si sia mosso molto bene dato il cambiamento che ci ha portato a fare delle scelte di giocatori che possono completare il roster ma anche essere protagonisti: Mazzola è da tanti anni che gioca in A1; Cerella è stata una riconferma e un giocatore anch’esso esperto; Giuri è abbastanza fresco della massima serie ma per me potrà fare molto bene, conosce i propri limiti, che sa adattarsi e che sa giocare in piùn ruoli; poi le riconferme di De Nicolao, Paul Biligha e Tonut che per noi è giocatore importante in un anno importante per lui.”
Già, Stefano Tonut: un giocatore che può essere l’uomo in più nella Reyer, che arriva da due stagioni tribolate di infortuni alla schiena. “Mi auguro per lui in primis e per noi che sia una stagione che fili liscio. E’ certamente una stagione importante e un po’ spartiacque, aldilà del ruolo che avrà, perchè viene appunto da due anni difficili, è un giocatore importante per il nostro club che si è ben preparato in estate, ma poi alla fine si ritorna al discorso di equilibri che si formeranno in campo e quanto esso parlerà, perchè a noi interessa vincere più possibile, quelli che stanno in campo sono relativi. Il rischio di perdere Tonut e Biligha per un mese causa Nazionale? Fa’ sicuramente piacere il fatto che la Nazionale porti via giocatori nostri, d’altra parte sarebbe bello potessero rimanere con noi per iniziare un percorso insieme. Ma una volta che ti chiama l’Italbasket, non si può certo dire di no. E questa ricerca di equilibrio si allungherà perchè faremo un mese di precampionato con le varie amichevoli senza due giocatori importanti, ma si sa da tempo…”
Due stagioni fa lo Scudetto, la scorsa stagione la FIBA Europe Cup. Si ha abituato il tifoso oro-granata a vincere e a essere competitivi, c’è per quest’anno un obiettivo particolare? “Con questi risultati e questo nostro livello raggiunto e riconosciuto da tutti si è ovviamente contenti. Si ha l’obbligo per la qualità del club, per i nostri tifosi, per il livello giornalistico e per la qualità del roster di essere protagonisti. L’obiettivo preciso no…potrei dire andare più avanti in campionato, in Champions League, superare finalmente il turno in Coppa Italia.. ce ne sono talmente tanti. Alla fine bisogna fare il meglio possibile, però non con questo standard di risultati che sono la fine di un percorso, quello che una squadra attraversa per essere protagonista e dipende alla fine come si arriva, per esempio noi arrivammo la scorsa stagione stando male per infortuni e senza giocatori importanti. Chi pensa che sia sempre dovuto, capisco che in realtà ha capito poco. Alla fine conta la crescita della squadra.”
Eccessivo dire a livello nazionale che la Reyer sia giudicata l’anti-Milano? “Secondo me sì, l’Olimpia ha costruito una delle più forti squadre degli ultimi anni, un pezzo avanti a tutti. Dietro c’è Trento con gli ultimi acquisti e con le finali raggiunte negli ultimi due anni, Avellino che ha costruito un bel roster, Brescia sullo stesso livello. Non scordiamoci di Virtus Bologna, Sassari, poi ci sarà la solita outsider. Varese, Torino… Ognuno può metterci dove vuole e dire quello che crede, ma sarà un campionato molto equilibrato. Poi è anche vero che è sempre difficile azzeccare le 8 squadre ai Playoff.”
Quattro giorni nella “fornace” del PalaTaliercio, poi da venerdì 24 a giovedì 30 agosto staff e giocatori raggiungeranno per il settimo anno consecutivo il ritiro di Alleghe, dove non ci saranno quindi molto probabilmente ne Tonut e ne Biligha, convocati dal CT Romeo Sacchetti in Nazionale.
QUI le interviste al Presidente Federico Casarin, ai giocatori Tomas Kyzlink, Marquez Haynes, Deron Washington e Stefano Tonut.
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