Curtis Jerrells e Jerome Dyson, la freddezza dei tiri decisivi
La lucidità e il sangue freddo sono due componenti basilari per riconoscere un vero giocatore di pallacanestro, il “killer instinct” poi lo rende un campione nelle partite tirate punto a punto, quelle che non ha un risultato ancora scritto. E lo stesso killer instinct dispone quel tiro dai 6,75 che ha ispirato i canestri cruciali nel week-end appena trascorso di Curtis Jerrells e Jerome Dyson.
Poichè, per portare a casa le vittorie rispettivamente di Sassari e Roma servivano, due prodezze di totale eperienza, da assoluto killer.
Entrambi sono legati con trascorsi sia nel presente o nel passato alla Dinamo Sassari, ma anche all’Hapoel Gerusalemme; difatti sono stati compagni di squadra nella formazione allenata da Simone Pianigiani durante la stagione 2016-17 quando vinsero la coppa di lega e il campionato israeliano.
Foto da 7DAYS EuroCup
Due esterni esperti come loro – entrambi classe 1987 – si sentono a proprio agio con la palla in mano nelle azioni salienti delle partite tirate, complicate per l’appunto. Due giocatori presi in estate da Dinamo Sassari e Virtus Roma anche, e soprattutto, per fare ciò che hanno mostrato durante lo scorso week end. Per mostrare la loro leadership dopo anni trascorsi di Serie A e per mettere a segno quei tiri di importanza capitale e notevole peso specifico, decisivi quindi al fine della partita.
Curtis Jerrells non è assolutamente nuovo a questi tiri, ne sanno qualcosa i tifosi dell’Olimpia Milano che hanno esultato e gioito al suo celeberrimo “The Shot” per vincere il match di gara 6 di finale scudetto nel 2014 contro la Mens Sana Siena, un tiro che ha cambiato il verso di una Finale indirizzata verso i toscani e che ha riportato il titolo Tricolore in casa meneghina dopo ben 18 anni di assenza da quel 1996.
A Trento il texano si è lasciato un match alquanto negativo dal punto di vista personale con 1/7 al tiro e due perse, fino a quella tripla che, come dichiarato dallo stesso n°55 a La Nuova Sardegna, “era proprio quello che ci voleva”. In faccia a uno dei difensori migliori del campionato come Aaron Craft, un tiro che ha mandato in visibilio Sassari e la Dinamo lasciando soli 2 decimi agli avversari.
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Jerome Dyson, invece, è stato uno dei protagonisti dello storico triplete italico della Dinamo nella stagione 2014-2015 vincendo Supercoppa, Coppa e Scudetto. Lui che con le sue giocate (chi si è dimenticato la schiacciata incredibile del pareggio che ha portato all’overtime la sfida di gara-6 contro la Reggiana?) ha regalato un trionfo storico per gli isolani.
E domenica a mezzodì contro la Vanoli Cremona, Dyson è stato l’indiscusso Mvp della squadra capitolina, 6 triple segnate su 10 tentativi trascinando i compagni nonostante due vistosi tamponi nel naso, necessari dopo una sbracciata di Travis Diener, mantenendo la mano ferma nel finale quando infila nella retina a 6 secondi dal termine la bomba frontale (tanto simile a quella di Jerrells) che ha valso il risultato, in faccia a Wesley Saunders e Nicola Akele. Poi Travis Diener (altro giocatore legato alla Dinamo Sassari, tu guarda il caso) ha segnato la tripla del -1, ma troppo tardi per la Vanoli.
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