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Cremona, un risveglio dolcissimo

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Il giorno dopo l’impresa contro Milano, chiamarla semplicemente vittoria sarebbe riduttivo, nonostante il blasone e i nomi altisonanti dell’EA7 paragonati al rendimento non di certo all’altezza del roster, Cremona si risveglia con un sorriso enorme, e la sensazione di aver messo più di mezzo piede nella salvezza; sei punti di vantaggio su Casale Monferrato, fanalino di coda del torneo, ancora sconfitta di misura tra le mura amiche, dopo una gara sempre con il naso avanti. Cremona, il day after, si coccola i suoi campioni, da Capitan Marko Milic, giocatore ritrovato, doppia doppia da stropicciarsi gli occhi, 5/15 dal campo poco edificante, ma tiene in linea di galleggiamento la squadra nei momenti di difficoltà con sette rimbalzi offensivi, in mezzo a gente del calibro di Rocca e Bourousis, non propriamente due scarsi; Daniele Cinciarini, impreciso all’inizio, ma che scalda la mano quando serve infilando due bombe vitali, e raccattando cinque carambole d’attacco, non di certo il suo pane quotidiano; Jasmin Perkovic, meno realizzatore rispetto agli anni passati, ma vicino pure lui alla doppia doppia, mancata solamente per un rimbalzo. Lotta, corre, si sbatte, e, ciliegina sulla torta, mette le mani sul rimbalzo offensivo più importante della partita e della stagione della Vanoli Braga, quello del secondo libero di Rich, corto, che vale il successo; e infine Jason Rich, arrivato a Cremona in punta di piedi, ma rivelatosi forse l’acquisto più azzeccato del campionato biancoblu, il giocatore che mancava alla Vanoli Braga, il go tu guy o, come usano dire oltreoceano, il clutch player, in grado di risolvere e vincere la partita nel momento in cui la palla pesa come un macigno, che ha distrutto Milano con le sue giocate, prendendosi la responsabilità dei tiri finali. Senza dimenticare il contributo di Lorenzo D’Ercole, solo tre punti all’attivo, ma importanti nell’ultima rimonta, quando dal 52-60 nell’ultimo quarto, la Vanoli Braga  ha risalito la china e Lollo ha messo la tripla del 57-60, e la regia, non sempre lucida e costante, di Tabu, croce e delizia della squadra. Unica nota stonata della serata, David Lighty, zero punti, 0/7 dal campo ed unico con valutazione negativa; piccolo passo indietro per l’americano, ma in una giornata di fesa, dove si è vinto contro una big, la sua prestazione passa quasi inosservata. Il cielo sopra Cremona, nonostante le voci poco rassicuranti circa il futuro, ancora incerto, è sempre più blu; nel giro di un mese la Vanoli Braga ha fatto tre scalpi eccellenti, Bologna, Roma e Milano, tenendo il PalaRadi imbattuto e dimostrando che, dopo il ko di Casale Monferrato che aveva gettato i tifosi nello sconforto, coach Attilio Caja è stato bravo a tenere unita la squadra, spremendo da ogni singolo giocatore il meglio, ribaltando una situazione sfavorevole grazie a quattro vittorie consecutive nell’impianto cittadino. La strada verso la salvezza è ancora lunga e tortuosa, ma, come avrebbe detto Monsieur de La Palice, meglio avere sei punti di vantaggio e decidere il proprio destino, che trovarsi ad inseguire sperando nei passi falsi altrui.

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