Countdown per la quarta vittoria consecutiva della Dolomiti Trentino Energia, conquistata ai danni di Pesaro, in una serata in cui non si è visto un gran basket.
E’ senza dubbio positivo per l’Aquila riuscire a vincere anche quando non si è al meglio e/o non si gioca bene. Facendo leva sui soliti Pascolo e Mitchell, con un Forray bombardiere, nonostante la giornata no di alcuni atleti, la squadra di Buscaglia raggiunge 32 punti in classifica e si conferma al quinto posto, e questa volta da sola.
Pesaro mette in mostra una prima metà gara di buon livello, senza però riuscire ad approfittare della partenza lenta di Trento. Non ha a disposizione il miglior Wright e da metà gara paga dazio, anche se riesce a rimanere a ruota dei padroni di casa, portandosi fino a meno tre, ma non di più. Più prestazioni singole che squadra.
10. il numero di maglia di Toto FORRAY, autentico protagonista non solo con la sua leadership, ma con cifre di tutto rispetto: 15 punti, 4/5 da tre, 3/4 ai liberi, 3 rimbalzi e palle recuperate, 21 di valutazione e la solita difesa aggressiva che mette in grande apprensione i portatori di palla avversari.
9. il totale delle conclusioni tentate da due da WRIGHT, che chiude con solo 4 punti realizzati ed il 18% al tiro. Il play pesarese, che si presentava con una media punti di 18,9, era reduce da prestazioni di altro calibro, ma non è riuscito ad incidere più di tanto, non solo in termini di punti, ma anche di conduzione della squadra: a volte è sembrato parlare un linguaggio diverso da quello dei suoi compagni.
8. i rimbalzi conquistati da MITCHELL, che uniti ai 7 assists, ai 21 punti – anche se con il 35% al tiro- , a tre schiacciatoni ( esaltante il primo su assist di Sanders) dovrebbero mettere in cornice la prova dell’ala americana; ma dall’altra parte ci sono i due falli tecnici fischiatigli nell’ultimo quarto per ripetute proteste, con conseguente espulsione: è vero che gli arbitri sembrano averlo preso di mira, ma questo è un motivo in più perché possa prendere le contromisure e darsi una calmata.
7. cioè il 77%, la percentuale ai liberi di ROSS, autore di 19 punti, 4/13 al tiro totale, 5 rimbalzi, 7 falli subiti che lo portano in lunetta 13 volte. Però è sembrato alcune volte avulso dal gioco di squadra ed anche dalle raccomandazioni della panchina, e poi, in difesa, lascia parecchio a desiderare. Più o meno sulla stessa falsariga MYLES, grande talento, autore di una buona prima metà partita, ma poi ai margini della gara.
6. il totale dei canestri realizzati da PASCOLO, 5/9 da due ed 1/2 da tre, 2/2 ai liberi, 7 rimbalzi, a noi pare ne manchino un paio, presenza costante in difesa, si sta adattando a giocare in attacco in maniera e modo differente. Le sue cifre sono in linea con quanto mostrato sinora, in questa prima stagione in A. Uno dei pochi italiano che sa fare tutto: tirare, andare a rimbalzo, passare, difendere, stoppare etc.
5. i canestri realizzati da LORANT, 3/7 da due e 2/4 da tre, oltre a 5 rimbalzi catturati, che assieme ai numeri di JUDGE, 11 rimbalzi, ma solo 3 conclusioni, pongono su quanto può dare il pacchetto lunghi pesarese. Servirebbe maggiore incisività e continuità, considerato che nella giornata l’omologo pacchetto lunghi di Trento non ha fornito una delle migliori prestazioni.
4. le conclusioni vincenti dalla linea dei 6.75 messe a segno da MUSSO, seppure se su dieci tentativi. 2/2 ai liberi, 3 assistenze, almeno lui l’anima in campo la dà. Non eccelle in fase difensiva, ma sono suoi i canestri che riescono a tenere Pesaro, almeno in alcune fasi dell’incontro.
3. i punti realizzati questa volta da SANDERS che ci aveva abituati a tutt’altre prestazioni. Per lui 1/6 al tiro, anche 5 palle perse, ma però 5 rimbalzi li porta a casa. Meglio, questa volta, GRANT autore di 10 punti, 2/6 al tiro e 5/5 dalla lunetta, ma anche 2 rimbalzi ed assist, discreto in fase difensiva.
2. il secondo quarto, in cui ARMWOOD ha mostrato il meglio con 4 punti e 2 stoppate. Buscaglia gli ha concesso 17 minuti e soprattutto appena sceso in campo non ha avuto esitazioni sia al tiro che sotto i tabelloni; positivo apporto anche in fase difensiva. Continua però a commettere ingenuità a volte sconcertanti.
1.perché è la prima volta che ne parliamo, il METODO ARBITRALE. 5 falli tecnici, almeno tre esagerati, pensiamo solo a quello comminato a Paolini per un mancato fischio su Wright, uno antisportivo, ulteriori minacce di tecnico. Ma anche se pensiamo alle violazioni, le infrazioni di passi fischiate e non, le decisioni sul possesso di palla, i contatti subiti e non puniti: insomma si spera possa farsi un passo in avanti. Forse troppo protagonismo?
Massimo Fuiano
Redazione Basketitaly.it