Countdown di Trento – Avellino, con i locali più determinati e più forti a rimbalzo. Irpini che non demeritano ma.. ..sono alla quinta sconfitta consecutiva
Il countdown del meritato successo ottenuto dalla Dolomiti Trentino Energia nei confronti della Sidigas Avelino.
Non è stata una vittoria facile e dopo venti minuti di totale parità, con il solito terzo quarto Trento è riuscita a costruire il tredicesimo
successo stagionale in virtù di una maggiore determinazione. Da ambo le parti gli attacchi hanno prevalso sulle difese, e quando Trento ha imposto il suo ritmo, è emersa l’incapacità da parte di Avellino di tentare qualcosa di diverso in fase difensiva. Allora spazio alle capacità realizzative del trio Mitchell-Owens – Pascolo, ai quali si sono opposti, seppur solo parzialmente Banks, Hanga ed Anosike.
10. i rimbalzi conquistati da Davide PASCOLO autore di 17 punti, 6/8 da due 1/1 da tre, presente su tutte le palle vaganti, anche tre assist. Tornato alla doppia –doppia, positivo, anche in fase difensiva, chiude con 29 di valutazione. Sotto il tabellone Trento ha costruito la propria vittoria, basti pensare che ne ha catturati il 59% ed addirittura il 40% sotto il canestro avellinese.
9. i liberi realizzati da Tony MITCHELL su 14 tentativi. La sua percentuale dalla lunetta (64%) è inferiore a quella dei compagni, ma l’essere andato così tanto in lunetta è l’indice della pericolosità dell’attuale miglior realizzatore del campionato. Più disciplinato del solito, autore di schiacciate di pregevole fattura.
8. i punti realizzati da SANDERS nel terzo quarto, quello decisivo per l’allungo trentino. Del suo ruolo all’interno della squadra si è già detto tutto e conferma la sua versatilità sia in attacco che in difesa. Stavolta è il 4, suo numero di maglia, che lo contraddistingue sia per i canestri, rimbalzi, gli assist, le palle recuperate e, per non sbagliare, la percentuale al tiro totale: 44%.
7. i falli subiti da Adrian BANKS, miglior realizzatore ospite con 19 punti. Si fa notare soprattutto nella iniziale e finale dell’incontro, latita un po’ nel terzo quarto, ma quando decide di andare a canestro è difficile contenerlo. 5/8 da due, 6/6 dalla lunetta e 22 di valutazione.
6. il totale sia di tiri che di rimbalzi di ANOSIKE. E’ vero che tira con l’86% da due, ma è anche vero che non va in lunetta. Dal punto di vista statistico il suo apporto potrebbe sembrare positivo, ma in fase difensiva lascia molto a desiderare. Tutto il contrario da parte di HANGA che tira con il 43%, ma difende e fornisce 6 assist.
5. le sconfitte consecutive di AVELLINO. E’ strano vedere una squadra costruita per arrivare nelle prime quattro, essere al momento piazzata nelle ultime quattro. I giocatori individualmente non si discutono, ma l’impressione è che tra di loro manchi coesione ed anche una certa alchimia. Partita molto bene, da subito 7/7 al tiro, è sembrata poi lasciarsi prendere da un certo nervosismo, incapace di reagire all’allungo di Trento.
4. anche le schiacciate di OWENS, al pari di Mitchell. Trascinatore nei primi venti minuti, la lasciato il palcoscenico ad altri compagni successivamente, senza far mancare mai il suo apporto. 17 punti, 7/11 da due, 4 rimbalzi ed assist, 4 falli subiti. Si spera possa migliorare dalla lunetta.
3. i canestri realizzati dalla lunga distanza da CAVALIERO. Capace nel secondo quarto di ricucire da solo lo svantaggio avellinese, mettendo in difficoltà la difesa trentina. Anche nel finale si mette in evidenza, mettendo in campo più aggressività di alcuni suoi compagni.
2. i canestri su sei tentativi realizzati da Marques GREEN. Al suo terzo esordio in maglia bianco verde, il folletto di Norristown inizia con un canestro dai 6.75, difesa molto aggressiva, ma con il passare dei minuti incide sempre meno sulla manovra degli ospiti, ed in difficoltà in fase difensiva, gli mancano gli aiuti dei compagni. Da non mettere assolutamente in dubbio il suo impegno, assist, palle recuperate, ma anche tre perse.
1. il canestro da tre messo a segno da FORRAY nel terzo quarto, che spezza la partita. Poche conclusioni da parte del capitano, ma quando servono, leggermente in difficoltà all’inizio con Green, si riprende e conduce da par suo le danze, senza far mancare il consueto apporto sotto i tabelloni.
Massimo Fuiano
Redazione Basketitaly.it