Count Down: Williams e Jones con la regia di Gentile spezzano la maledizione. A Reggio non basta il miglior Diener per passare al Pianella
Difesa e aggressività sono le chiavi del successo che spezza la serie di cinque k.o. consecutivi per l’Acqua VitaSnella di caoch Sacripanti, capace di fermare la Reggio Emilia, terza forza del campinato, in un match appassionante aldilà del contenuto tecnico. In una serata di basse percentuali, Cantù ha il merito di scegliere una distribuzione di tiro molto più oculata (14/38 da due, 6/12 da tre) contro una Grissin Bon (14/32 da due e 11/31 da tre), che si accontenta troppo del tiro perimetrale, specie nel quarto periodo (solamente 1/3 da dentro l’arco, a fronte del 4/13 dai 6.75).
Teorema il cui corollario emerge nella differenza ai liberi, con gli emiliani mai in lunetta (2/3) e i canturini ospiti abituali (18/24) in virtù della fisicità con cui attaccano il pitturato biancorosso. In Count Down rivediamo i numeri chiave dell’anticipo del Pianella:
10 come il plus/minus di Dequan Jones (18, 6/11 dal campo, 6 reb, 6 falli subiti), autore di una prova maiuscola sui due lati del campo. Se in attacco può giostrare nei due spot di ala, in difesa copre 4 ruoli, spendendosi su Cinciarini e Diener come contro Taylor e Polonara. Pecca di eccesso di foga sulla transizione che potrebbe valere il +5 a 2′ dalla fine, ma il suo linguaggio del corpo è quello che serve a VitaSnella per uscire dalla crisi.
9 come i rimbalzi di un granitico Eric Williams (12, 3/4 al tiro, 7/9 ai liberi, 6 falli subiti, 23 di valutazione), che prende possesso dell’area colorata nel quarto decisivo (6 punti e 4 falli subiti, 14 di valutazione nei 10′ finali). Il centro da Wake Forest sta ritrovando la forza fisica dopo la drastica (ma necessaria) perdita di peso estiva, con la capacità di muovere i piedi in difesa che ha da sempre, può diventare una costante nel pitturato per coach Sacripanti.
8 come i punti di Polonara nel quarto periodo (10 in totale, con 2/5 da tre e 6 rimbalzi). Il nativo di Ancona si mette di traverso quando Cantù tenta l’ultimo allungo, con due triple (letale quella del 60 pari) e 8 punti consecutivi che mettono Reggio nella condizione di giocarsela nei 2′ conclusivi. .
7 come gli assist di Andrea Cinciarini (9 con 4/9 dal campo e 5 rimbalzi, 16 di valutazione) cui mancano gli spunti abituali per incidere a fondo, specie nella seconda metà. La marcatura di Jones gli toglie ossigeno, non vede mai la lunetta (1/1, contro i quasi 5 di media tirati a partita), con la difesa di Cantù che nella ripresa lo tiene costantemente lontano dal canestro.
6 su 8 da tre per un Drake Diener (22, 2 assist e 3 perse) chirurgico nel punire la difesa ogni volta che concede il minimo spazio. La sua miglior prova stagionale (prima volta oltre i 20 quest’anno) viene però sporcata dall’errore decisivo, la persa sull’ultimo possesso e il successivo fallo su Williams a 3″ dalla fine che costa la partita ai biancorossi.
5 come i falli subiti da un James Feldeine (12, 3/12 dal campo, 2 recuperi, 4 assist) che torna a rivestire un ruolo centrale nel gioco canturino. Il dominicano litiga ancora con le percentuali da due (1/8), ma la sua presenza in campo è di ben altro spessore, anche nella metà campo difensiva, con letture attente sulle linee di passaggio reggiane.
4 su 7 dal campo più 10 rimbalzi per Riccardo Cervi (8 e 3 stoppate, 17 di valutazione), la cui presenza in vernice è fondamentale nella terza frazione per tornare dal -10 accumulato dagli emiliani dopo 4′. Forse Menetti rimpiange i soli 3′, quelli conclusivi, che gli concede nel quarto decisivo, quando nel frattempo Williams ha preso possesso delle aree e del match.
3 come gli assist di Stefano Gentile (2, 1/4 dal campo), ancora scentrato al tiro, ma con il pregio di non forzare niente. Investito del quintetto base e della chiavi della squadra il play casertano risponde con una prestazione di grande lucidità, il suo +11 di plus/minus (il migliore del match) è tutt’altro che casuale.
2 su 12 combinato da tre (1/6 a testa) per Mussini (3 punti) e Della Valle (4 e 4 assist). I giovani talenti di Menetti non entrano di fatto in partita, spesso accontentandosi del primo tiro disponibile sul perimetro. L’ex Ohio State si riscatta in parte con la tripla e i due assist per Polonara nel break che riporta avanti Reggio dopo il 56-49 interno in avvio di quarto periodo.
1 su 4 dal campo e 4 perse in 16′ per Darius Johnson-Odom (2 punti e -9 di plus/minus), cui Sacripanti, dopo il confronto acceso al termine della sconfittta di Cremona, toglie lo starting five. La guardia da Marquette si sacrifica in rotazione, ma il freno a mano tirato con cui entra in campo ne limita l’iniziativa e l’efficacia.
0 come i tiri liberi tentati nell’ultimo quarto per la Grissin Bon contro il 7/9 di Cantù, specchio di una partita dove la bilancia dell’aggressività pende tutta dalla parte brianzola. Reggio chiude con un inverosimile 2/3 complessivo dalla carità, con gli avversari che capitalizzano 18 dei 24 liberi conquistati, uno dei fattori decisivi dell’incontro.
Stefano Mocerino
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