fbpx
Home Serie A Count Down: Bologna è più squadra. Hodge e Johnson non salvano Cantù

Count Down: Bologna è più squadra. Hodge e Johnson non salvano Cantù

0

rod odom, bologna

Vittoria di squadra per la Virtus Bologna nel turno prenatalizio contro l’Acqua Vitasnella Cantù. Più organizzate le V nere, che leggono meglio la partita nel secondo tempo con una difesa che spunta le armi degli ospiti, incacaci di trovare alternative al duo Hodge-Johnson ed evanescenti nella propria metà campo, dove concedono oltre il 60% da due. Attorno al ‘toro’ Pittman i ragazzi di Valli costruiscono un successo fondamentale per la classifica, grazie anche a un Odom sempre più convincente e al finale importante del neo acquisto Courtney Fells. Cantù torna nel limbo delle proprie incertezze, specie difensive, in attesa che Bazarevich metta mano all’identità di squadra, mentre sono in vista nuovi movimenti di mercato, dopo la prova incolore, Johnson a parte, del pacchetto lunghi. La nostra analisi in count down dei fattori salienti del match:
10 come i punti di margine Virtus nel terzo quarto (23-13) che cambia l’inerzia della partita. Vittimizzate da Johnson nella prima metà, le V nere chiudono bene l’area al ritorno dagli spogliatoi, forzando Cantù ad accontentarsi della soluzione perimetrale e a sei palle perse che fanno decollare l’attacco di Valli. Di contro la Virtus martella la palla sotto (8/12 da due nel frangente) e produce un 32-6 di valutazione che pesa come un macigno sulla partita.
9 punti e 4 assist di un silenzioso Abdul Gaddy, sempre più efficace nel selezionare le conclusioni e dare ritmo ai compagni. Fatica in difesa contro un Hodge indemoniato, ma è lucido nella gestione offensiva e nel portare la partita sui binari chiesti da Valli
8 su 14 al tiro per un roccioso Dexter Pittman (19 e 6 reb) che mette in piedi un duello da scintille con JaJuan Johnson. Il centro da Texas è un riferimento costante nel pitturato, la sua fisicità diventa ingiocabile per gli altri lunghi canturini, con lui in campo la Virtus accumula 17 punti di vantaggio.
7 come i punti di Courtney Fells (16, 4 recuperi e 5 assist) nell’ultimo quarto. Parte piano in attacco, ma contribuisce in solido con tanto lavoro oscuro. Quando il match lo richiede si erge a protagonista offensivo nei 10 minuti conclusivi, è lui che respinge la rimonta di Cantù dopo il sorpasso ospite al 33°, con la tripla del 78-71 a 3′ dalla fine che spezza definitivamente l’equilibrio del match.
6 come i rimbalzi di un solidissimo Valerio Mazzola (12, 6/8 dal campo), la sponda ideale per dare manforte a Pittman. Il lungo atipico da Ferrara dice la sua anche dal perimetro (2/4), fondamentale dal punto di vista tattico per scompaginare le fila di una difesa ospite già di per sé non impeccabile.
5 come i falli subiti da Rod Odom (16 e 6 reb) spina nel fianco costante per gli avversari per i primi tre quarti di gioco. In uscita dalla panchina è fondamentale per limitare i danni nel primo tempo, quando Cantù potrebbe provare la fuga, c’è molto di suo anche nel parziale del terzo quarto che gira l’inerzia della sfida
4 sue 6 da due e 4 su 9 da tre per un Hodge (24, 7 falli subiti e 4 assist) in versione attaccante puro, che prova a risolverla in proprio nella giornata da dimenticare degli altri esterni biancoblu. Guida la reazione ospite all’inizio del quarto di coda, firmando l’ultimo vantaggio esterno sul 65-66 a 7′ dalla fine. Avesse trovato un minimo di supporto dai compagni di reparto, staremmo probabilmente parlando di un risultato diverso.
3 su 10 dall’arco dei tre punti nel terzo quarto di Cantù. Ci risiamo: quando la palla si muove poco (solo 12 assist complessivi) l’Acqua VitaSnella ricade nell’abuso del tiro pesante. Raramente tiri mal costruiti portano buone percentuali, il 2/9 di uno spento Heslip e l’1/5 di un Abass che gioca solo un quarto (il secondo) condannano l’attacco di Brienza all’inefficacia nella ripresa con soli 35 punti segnati.
2 doppie doppie consecutive di un JaJuan Johnson (19 e 15 reb per 27 di val.) che si conferma tra i migliori lunghi del campionato, ma stavolta, a differenza della vittoria con Trento, non basta. La sfiora già nei primi 20 minuti (10 e 9 reb all’intervallo lungo), ma è troppo solo sotto canestro, con un Berggren invisibile e un Wojciechovski ai minimi stagionali. Sempre più d’attualità la possibilità di vederlo impiegato da 5, con un nuovo arrivo in ala grande per dare spessore al reparto.
1 su 3 da tre per un Fontecchio (9 e 4 reb), che pareggia in termini individuali il duello con Abass, ma ha il merito di mettere la tripla del +10 a 90 secondi dal termine. Freddezza apprezzabile per il prospetto italiana in una serata fatta anche di tanti errori (5 palle perse), ma il +10 di plus/minus, il secondo del match, gli dà ragione.
0 punti e 1 solo rimbalzo in 20 minuti per Jared Berggren (-7 di valutazione, -16 il suo plus/minus), spazzato via fisicamente da Pittman e mai in partita. Prestazione che lo mette pesantemente a rischio, considerato che Gerasimenko (ieri assente alla partita) aveva già tra le opzioni il rafforzamento del pacchetto lunghi e la debacle di ieri potrebbe convincerlo ad intervenire sul mercato in questo senso.

© BasketItaly.it – Riproduzione riservata