Count Down: ancora Johnson nel giorno di Bazarevich. Suo il duello contro il talento Austin Daye
Partita a senso unico quella che vede l’Acqua VitaSnella travolgere Pesaro nel giorno dell’esordio in panchina del nuovo coach Sergey Bazarevich. Vittoria che nasce nella metà campo difensiva, priorità indicata dal tecnico russo già in sede di presentazione, cui i giocatori rispondono positivamente, aggredendo l’avversaria sul perimetro fin dal primo minuto e tenendola, prima volta quest’anno, sotto i 70 punti. Pressione sulla palla e controllo del pitturato, con un dominio sotto le plance ben più significativo del 38-35 a rimbalzo finale, cifre drogate dagli ultimi 15′ di “non competitiva”, i fattori che consegnano la partita nelle mani dei padroni di casa. Con un roster inedito (fuori Berggren per problemi fisici, dentro Ross) Cantù toglie dalla partita il temuto Austin Daye, nullo dopo la fiammata iniziale, affidato alla staffetta difensiva di Johnson e Ross, di fatto stroncando il potenziale offensivo della squadra di Paolini:
10 come i punti di JaJuan Johnson (23 alla fine, con 8 reb 2 stoppate e 3 assist per 28 di valutazione) nel secondo quarto, in cui prende letteralmente possesso del match. Sempre più dominante, il lungo da Purdue si cura di rispondere a un Daye che lo sfida apertamente, attaccandolo dal punto di vista fisico sui due lati del campo, suggellando il parziale con la tripla sulla sirena del secondo quarto che scrive già la parola fine alla partita.
9 rimbalzi e 22 punti nella partita di Austin Daye, ma stavolta non è tutto oro ciò che luccica. Unico baluardo pesarese all’inizio, con 8 punti di pura classe che impediscono ai suoi di sprofondare subito, sparisce nella fase centrale, quando preferisce ingaggiare un duello personale con Johnson che lo vede perdente su tutta la linea. Ricompare nel finale con un ultimo quarto da 12 punti, quando però la partita è già andata da un pezzo e in campo, da una parte e dall’altra, ci sono i ragazzini.
8 palle perse complessive di Cantù in tutta la partita, a fronte di 19 assist, segno di un’inversione di tendenza nell’apposito quoziente, in crescita pressoché costante dall’arrivo di Hodge in cabina di regia. Forse il dato migliore della serata, considerato che 6 di quelle perse arrivano nei primi 10′, mentre nei restanti tre quarti VitaSnella spreca solo altri due palloni, distribuendo ben 17 passaggi smarcanti.
7 rimbalzi e 16 punti per Trevor Lacey (6/10 dal campo e 4 assist), l’unico che quanto meno prova veramente a riportare Pesaro nel match ad inizio ripresa, sfruttando il vantaggio fisico su Heslip. Impresa disperata, ma il rookie da NC State si fa trovare mentalmente pronto quando la partita ha ancora un senso, esempio che, purtroppo per Paolini, i compagni non colgono.
6 rimbalzi a testa per Abass (8, 3/6 dal campo) e Tessitori (8, 3/5 e 3 recuperi), in una serata che vede Cantù dominare a rimbalzo (24-14 nella prima metà) come mai quest’anno. Se il capitano, nonostante la prova sostanziosa, ricerca la continuità in attacco dopo l’exploit di Venezia, per il prospetto nativo di Pisa si tratta della miglior prestazione stagionale, buon viatico nel giorno dell’avvento della nuova guida tecnica.
5 come i rimbalzi di un Walter Hodge (11, 3/7 da tre, 8 assist) in pieno controllo sul ponte di comando canturino. Il play da Florida mette subito in chiaro le cose con l’avversario diretto Christon, dettando i ritmi di una partita in cui Pesaro non riesce mai a correre. Ottimale la sua gestione della palla, con 3 perse, tutte nel primo quarto, che tali rimangono per il resto del match, nel quale mette in ritmo i compagni non disdegnando di colpire dal perimetro.
4 come le triple di Kenny Hasbrouck (16, 4/6 da tre) e Brady Heslip (16 4/8 da tre). L’ex Bologna e Ferrara concentra il fuoco nei quarti pari, 8 punti in ognuno, risultando determinante, non una novità, in fase difensiva e stroncando sul nascere il tentativo pesarese che vale il -15 ad inizio ripresa. Il canadese punteggia la partita con i suoi missili, confermandosi letale quando entra in striscia e facendo registrare il plus/minus più alto (+32 in 31 minuti sul parquet) della serata.
3 su 12 da due nel primo quarto della ConsultInvest, che fatica tremendamente a vedere il canestro, travolta com’è dall’aggressività di Cantù fin dal primo istante del match. Non fosse per le due triple estemporanee di Daye, la partita potrebbe quasi chiudersi qui. Di fatto risulta esposta una volta di più la leggerezza in vernice della squadra di Paolini su entrambi i lati del campo.
2 su 6 dal campo e 2 rimbalzi per Jevon Sheperd (7 punti in 21 minuti), alla terza uscita con i colori biancorossi. Il sostituto di McKissic risulta impalpabile, smarrito nel naufragio pesarese, all’interno del quale il suo plus/minus (-24) risulta il peggiore in assoluto.
1 spiraglio ancora aperto per Cantù in ottica Coppa Italia. Scontata la necessità di vittoria nel derby a Varese, i biancoblu potrebbero approfittare del difficile calendario di Venezia (stasera contro Trento, poi ad Avellino) per agguantare tramite classifica avulsa (VitaSnella passerebbe in caso di arrivo a tre con irpini e veneti, o a quattro, se anche Brindisi si fermasse a quota 14) uno degli ultimi due posti disponibili.
0 punti in 12 minuti per Francesco Candussi, lanciato in quintetto nelle more del passaggio da Walker a Lydeka nello spot n°5. Lungi dal voler stigmatizzare la prova del giovane udinese classe ’94, è l’emblema della leggerezza di Pesaro sotto canestro, ancora più evidente con un 4 come Daye che, nonostante i 211cm, gioca sostanzialmente da esterno.
© BasketItaly.it – Riproduzione riservata