Torino ufficializza la crisi milanese e contro una storica rivale, contro cui attendeva da 22 anni di giocare una partita ufficiale, vince 85-83, vincendo al Ruffini dopo 3 ko.
Una partita emozionante e che ha evidenziato tutti i problemi di Milano, che ha sbagliato l’approccio al match e nel finale ha mancato del killer instict necessario.
Torino invece esce da un inizio di stagione a dir poco complicato grazie ai giocatori che fin qui avevano maggiormente deluso: sono stati infatti le due guardie americane i giocatori decisivi: Ian Miller nel primo tempo (14 e 20 alla fine) ma sopratutto Dawkins, letteralmente on fire, con 23 punti.
Milano risente ancora della batosta contro il Limoges e nel primo quarto perde la “modica” cifra di 7 palloni consentendo a Torino di prendere un vantaggio già importante (22-14).
Al 20′ però la situazione è di sostanziale equilibrio perché Milano trova in McLean un punto di riferimento in attacco (23 punti e 8 rimbalzi) e dei suoi 8 punti nel pitturato ne beneficiano anche i tiratori sul perimetro (5/8 dai 6.75 al 20′).
La partita sale di colpi, emotivamente parlando, nel terzo periodo, con Dawkins che inizia a segnare a ripetizione da tre. Milano invece si scioglie, come dimostra il nervosismo fra i giocatori, Simon in primis che è costretto ad abbandonare la contesa a metà ultimo periodo.
Gentile prova a fare per l’ennesima volta il salvatore della patria rimane in campo nonostante una botta al ginocchio e un problema alla schiena e ciò permette a Milano di rimettere tutto in equilibrio e così il finale è la più classica delle volate.
L’attacco di Milano si affida agli isolamenti di Gentile ma non è la scelta vincente, perché è Dawkins con la quarta tripla a chiudere i conti.
Milano è punita da un attacco confusionario, che riflette il momento emotivo di una squadra in chiara difficoltà. Per Torino invece può essere la svolta, perché potrebbe aver “acquistato in settimana ben tre giocatori”: contro Capo d’orlando infatti domenica prossima potrebbero esordire sia Dj White sia Jerome Dyson e se Dawkins si confermasse questo, sarebbe l’acquisto più importante.
Mvp Dawkins: tutti sapevano che fosse un tiratore, ma nell’ambiente in tanti iniziavano a nutrire qualche dubbio sulla sua tenuta mentale. Oggi, dopo lo 0/6 iniziale non ha abbandonato il match, la squadra lo ha supportato e anche emotivamente è stato colui che ha acceso il Ruffini.
Torino-Olimpia Milano (22-14; 41-40; 63-60)
Torino: Ivanov 17, Giachetti 8, Mancinelli 9, Fantoni 4, Robinson 4, Mascolo, Orsini ne, Crespi ne, Dawkins 23, Miller 20. Coach: Bechi
Milano: McLean 23, Lafayette, Gentile 18, Amato, Cerella, Magro, Cinciarini 5, Jenkins 10, Hummel 8, Barac 6, Lawal, Simon 13. Coach: Repesa