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Che cuore Roma: batte Cantù in gara7 e approda in Finale

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Continua la favola di Roma che vince,anzi domina, gara7 per 89-70 e approda così in finale scudetto cinque anni dopo la sconfitta (1-4) con Siena alle Finals del 2008. La Virtus ha avuto il merito di essersi rialzata proprio nel momento in cui aveva visto il baratro: dopo la sconfitta casalinga in gara5, infatti, ha raccolto le ultime forze per annullare il primo match-point canturino al Pianella e completare l’opera questa sera al PalaTiziano grazie ad superlativo Taylor (18 e 5 assists), ad un Lawal fondamentale sotto le plance (15+11r) e a Goss (16) e Jones (14) in grande crescita.

Ora, come detto, la Finale alla quale Roma arriva da outsider: comunque vada sarà un successo se si pensa che a questo campionato i capitolini non dovevano neanche esserci.
Cantù invece saluta la stagione 2012/13 non senza qualche rimpianto. Grossa è infatti l’occasione buttata al vento dopo il 3-2 conquistato in gara5, occasione che avrebbe consentito di approdare in finale e riscattare una stagione regolare non sempre all’altezza delle aspettative. I brianzoli, oltre a percentuali di tiro inferiori, pagano soprattutto una difesa assai molle ed una scarsa presenza a rimbalzo come testimoniano il conto dei rimbalzi (41-30 per Roma al 40’) e soprattutto quelli offensivi (ben 13) concessi agli avversari. Non bastano a Trinchieri Aradori e Ragland, autori in due di più della metà dei punti di tutta la squadra (20 l’azzurro, 16 l’americano).

La cronaca
Calvani parte con Taylor, Goss, Datome, Jones e Lawal; Trinchieri risponde con Ragland, Aradori, Brooks, Leunen e Tyus. L’avvio è di marca Virtus che con tutto il quintetto a segno, tranne Datome, va sul 9-2 al 3’. Cantù prova a ricucire sul 13-10 ma allo stesso tempo deve subire l’onda d’urto di un ispirato Jones che ridà di nuovo il +7 sul 17-10 al 7’. Due triple in apertura di secondo quarto (1 Goss e 1 D’Ercole) e numerosi errori al tiro degli ospiti propiziano il parziale di 10 a 2 che dà all’Acea il primo vantaggio in doppia cifra del match sul 28-16 al 13’. Datome prova ancora a spingere (31-20), Cantù con Leunen, Ragland e soprattutto Aradori (10 punti al 20’ con 5/5 da due) si riporta fino al -5 (37-32 al 17’) ma Roma con un libero di Lorant e i canestri di Lawal e Goss (sulla sirena del quarto) va al riposo lungo con 10 punti di vantaggio (42-32).
Al ritorno dagli spogliatoi la Virtus preme ancora sull’acceleratore grazie anche ad una Cantù troppo molle in difesa: è così che il gap si dilata fino al +16 (54-38 al 25’). La Lenovo torna anche sotto la doppia cifra di svantaggio (54-45 al 27’) grazie ad una tripla di Mazzarino poi un canestro in penetrazione di Ragland permette ai brianzoli di chiudere la terza frazione sotto “solo” di 8 (61-53 al 30’). Sono però i primi minuti dell’ultimo quarto a segnare la resa di Cantù. Con Taylor e Jones sugli scudi Roma infatti piazza un parziale di 19 a 6 e raggiunge anche il +21 (80-59 al 35’).  Gli ultimi minuti a questo punto servono a poco se non ad aggiornare il massimo vantaggio che sarà sancito da una tripla di Jones (+24 sull’87-63 a 1’20” dalla sirena). 89-70 il finale.

I tabellini
ACEA VIRTUS ROMA – LENOVO CANTU’ 89-70
Acea Virtus Roma: Goss 16, Jones 14, Tambone, Tonolli n.e., Gorrieri , D’Ercole 8, Datome 9, Bailey 3, Taylor, Lawal 15 (11r), Czyz 5, Lorant 1. Coach: Marco Calvani
Lenovo Cantu’: Abass n.e., Scekic 8, Smith n.e., Leunen 8, Mazzarino 5, Brooks 6, Tyus 4, Tabu 3, Ragland 16, Aradori 20, Cusin, Mancinelli. Coach: Andrea Trinchieri

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