Aria di classica del passato al PalaMaggiò in occasione della 24^ di ritorno della Serie A Beko, dove arriverà l’Acqua VitaSnella Cantù per uno scontro chiave sui due fronti, quello della lotta per il secondo posto per gli ospiti e quello dell’accesso ai playoff per la Juve.
Partita nel segno di coach Sacripanti, un’icona su entrambi i fronti, che a Caserta, pur proveniente da una piazza storicamente rivale, ha lasciato un segno indelebile, sul piano tecnico e soprattutto umano, tanto che domani, sia la tifoseria che la società celebreranno il suo ritorno da avversario con tutti gli onori.
Qui Cantù – La formazione brianzola (16v-7p) scende in Terra di Lavoro al completo, avendo recuperato Cusin e Marconato dai rispettivi infortuni. Il solo Abass lamenta qualche dolore alla caviglia distorta a Pesaro, ma sarà in campo. Con l’aiuto del fattore campo i biancoblu sono tornati al secondo posto in classifica, raggiungendo Brindisi grazie allo scontro diretto vinto 84-69, con cui hanno ribaltato anche la differenza canestri. Discorso diverso lontano da casa, dove dopo il successo ad Avellino, si sono rivisti i problemi di consistenza e solidità mentale in quel di Siena. La squadra di Sacripanti sta però recuperando condizione e l’approccio feroce alla partita contro l’Enel lo dimostra, con un Joe Ragland (24 con 4/7 da tre domenica) trascinatore come nei momenti migliori (quando, parole di Sacripanti, “prima ancora di uscire dagli spogliatoi ha già segnato 10 punti”). Con un Leunen a tutto campo (contro Brindisi 9 punti con 5 rimbalzi, 4 assist e 4 recuperi) l’Acqua VitaSnella produce un basket equilibrato sui due lati del campo, con diversi possibili mattatori, da Aradori (14.7ppg col 60% da due e oltre il 37% da tre) a Jenkins (10.7ppg col 39.8% dall’arco), fino a quello Stefano Gentile, enfant du pais, in ombra contro Brindisi (2pti con 0/10 dal campo, ma 10.2 di media col 41% dai 6.75). Oltre al play da Maddaloni, Cantù conta sul solido apporto dalla panchina del lottatore Uter (9ppg più 4.3rpg), con Rullo e Jones a completare le rotazioni, in attesa dell’arrivo di un nuovo 4 in prospettiva playoff.
“La Juve ha cambiato l’asse play- pivot e questo le ha permesso di trovare un equilibrio maggiore – l’analisi di Sacripanti –. La sua vera forza, oltre all’atletismo degli americani, è la solidità garantita dalla coppia Mordente–Michelori. In casa sfruttano una buonissima difesa per tenerti a un punteggio basso e crearti delle difficoltà con alternanza di zone, per cui servirà molta pazienza in attacco. Le mie emozioni? Quella in bianconero per me è stata un’esperienza assolutamente positiva in cui sono cresciuto come allenatore e come persona perché ho affrontato delle difficoltà. Ho conosciuto della gente bellissima che mi ha accolto con un calore incredibile e una città che vive, suda e respira pallacanestro. Sono felice che il Pres. Iavazzi sia riuscito con enormi sacrifici a sistemare tutto a livello economico e che una piazza così importante possa continuare la sua storia.”
Qui Caserta – I bianconeri (11v-12p) attraversano un buon momento di forma, che li ha riportati in quota playoff a fianco di Reggio Emilia. La squadra di Molin è imbattuta in casa nel girone di ritorno (ultimo k.o. interno contro Sassari alla 13^ giornata) e sta trovando l’assetto ideale dopo gli avvicendamenti nel roster. Il quintetto attuale vede in regia il nuovo arrivato Ronald Moore (5.7ppg e 4.0apg in tre partite), a fianco del leader emotivo Mordente (6.9ppg e 2.3apg, nonostante l’inusuale 27.4% da tre) e dall’altra guardia Chris Roberts (11ppg col 49% da due e il 33% dai 6.75). Nello spot di 4 ha trovato la propira collocazione naturale Jeff Brooks, che sta viaggiando a 14 di media (saliti a 18 nelle ultime 4 partite) col 43% dal perimetro e oltre 6 rimbalzi di media, oltre all’high stagionale contro Avellino (25 con 11/11 dal campo e 36 di valutazione). In vernice l’ex Venezia Tony Easley (8.9ppg più 6.9rpg in 8 gare) ha preso definitivamente il posto di Cameron Moore, il cui contratto verrà probabilmente transato, con l’alternativa Michelori dal pino(5.8ppg con 3.9rpg in 16′ di media). Rotazioni esterne coperte da Michele Vitali (8.1ppg) e dal versatile Carleton Scott (6.9ppg e 3.7rpg in 17′), scampoli di utilizzo anche per il play classe ’91 Claudio Tomassini.
«Bisogna essere realisti – le parole di coach Molin – Cantù è una squadra di primissimo livello, per competere con loro e tentare di vincere, noi dovremo superare i nostri limiti. L’approccio mentale sarà fondamentale così come la circolazione di palla. Dovremo sfruttare le nostre qualità, in particolare sotto canestro dove saranno importanti la freschezza di Easley e la stazza di Michelori. Quella di domani sarà una sfida completamente diversa rispetto all’andata. Oggi Cantù è una squadra diversa, più pronta, sia mentalmente che fisicamente. I ragazzi sono molto concentrati per questa gara ed in noi c’è il desiderio di giocare una grande una partita, perché una vittoria significherebbe tanto».
Fattori chiave – La prima statistica da considerare è certamente il tiro da tre: Caserta è la peggiore in Serie A dal perimetro col 29.2%, che sale al 34.6% nelle 8 vittorie al PalaMaggiò, nelle quali la Juve tocca gli 80 punti segnati di media, a fronte dei soli 65.5 nelle sconfitte casalinghe. Per contro Cantù è prima con oltre il 40% assoluto dai 6.75, in trasferta tira il 39.6%, ma con notevole spread tra il 46.9% delle 4 vittorie on the road ed il 35.3% nelle 7 sconfitte. Il calo più evidente dei brianzoli lontano dal Pianella è alla voce assist, che scendono dai 18.8 (con 11.5 perse) tra le mura amiche ai 12.9 lontano da casa (con 15.5 perse). Compito della difesa di Molin sarà quello di mettere sabbia negli ingranaggi della circolazione di palla ospite, da cui abitualmente nascono i tiri aperti dal perimetro che spesso decidono le partite. Con il recupero dei lunghi infortunati invece, Sacripanti punta, come già contro l’Enel, a collassare l’area sulle penetrazioni e sul pick’n’roll casertano, con la difesa pronta a recuperare sul lato debole per non concedere spazio ai tiratori avversari.
Precedenti ed ex – Sono 49 gli scontri agli annali tra le due formazioni, tra cui due semifinali scudetto a metà anni ’80 (entrambe appannaggio della Juve di Nando Gentile), con 29 vittorie canturine e 20 casertane. Diverso il bilancio in Campania con la Pasta Reggia che si è imposta in 14 dei 23 incontri. Gara in andata vinta in volata dai biancoblu, 84-82 col canestro allo scadere di Cusin (17 di Jenkins da una parte, 19 di Brooks dall’altra).
Nutritissima la schiera degli ex, a partire dalle panchine: Pino Sacripanti è stato in pratica “adottato” nei suoi quattro anni (2009-2013) a Caserta, andando ben oltre il ruolo di allenatore, con la perla della semifinale scudetto centrata al primo anno. Con lui anche il vice Oldoini, assistente sulla panchina Juve dal 2007 alla scorsa stagione. Percorso inverso per Lele Molin, vice di Trinchieri nelle ultime due stagioni in Brianza (con la Supercoppa messa in bacheca a Rimini nel 2012). Tra gli ex in campo, da registrare il passaggio di Stefano Gentile in biancoblu (10.1ppg e 2.5apg l’anno scorso a Caserta) e quello opposto del già citato Jeff Brooks (7.9ppg più 4.9rpg a Cantù). Più lontani (dal 2004 al 2006 sotto la guida dello stesso Sacripanti) i trascorsi canturini di Andrea Michelori. Palla a due alle 18.15 (diretta Tele7Laghi, canale 74 DTT) agli ordini dei signori Baldini, Sahin e Lo Guzzo.
Stefano Mocerino
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