Una Virtus corsara sbanca il PalaFantozzi di Capo d’Orlando e si porta in maniera decisiva in zona playoff, lasciando l’Upea a 12 punti ed espugnando un campo che era rimasto inviolato per ben 5 partite di fila.
Agli uomini di Griccioli non basta un discreto primo tempo dei suoi ed i 5 punti di vantaggio accumulati (37-32); la Virtus è brava a non mollare, a non abbattersi quando la palla non entrava ed a sferrare i colpi decisivi con due parziali fondamentali: il primo, che costringe Griccioli ad interrompere il gioco e chiamare timeout, arrivato proprio mentre l’Upea sembrava poter scappare via; il secondo, sul punteggio di 61-62, cominciato dopo un fallo antisportivo banale di Archie su Ray. L’ex Boston non trema dalla lunetta e spinge il piede sull’acceleratore per l’allungo finale che porta al definitivo 63-72.
La differenza tra il primo ed il secondo tempo, per i siciliani, si vede dall’atteggiamento offensivo e dalle scelte profondamente diverse: nel primo tempo più volte funziona il pick and roll Henry-Archie, Burgess è preciso al tiro, la difesa su Bologna è attenta, qualche difficoltà invece quando la palla va sotto canestro ad Hunt, oggi ben limitato dai lunghi avversari; il secondo tempo, che vede inizialmente Capo d’Orlando scappare via, entra in scena un ottimo Reddic, neo arrivato da Pesaro, molto bravo a convertire gli assist dei compagni in 2 punti comodi da sotto canestro, complice anche la disattenzione e la cattiva comunicazione fra i compagni per gli aiuti in difesa.
Reddic è il principale fautore del primo parziale sopra citato, per tutto il resto ci pensa Ray, che vince nettamente la propria sfida personale con Freeman e White, oggi in doppia-doppia con 12 punti ed altrettanti rimbalzi.
Capo d’Orlando paga quindi il troppo relax e, forse, la convinzione di poter portare a casa agevolmente i due punti. Brava la Virtus a non mollare mai, a buttarsi sempre a rimbalzo, pur non tirando con percentuali buone; anzi, tutt’altro. Il 37% dal campo della Granarolo lascerebbe pensare ad un risultato finale diverso, ma spulciando bene i numeri la squadra di Valli tira ben 20 volte in più da due rispetto a Capo d’Orlando, frutto dei 18 rimbalzi offensivi e dei 44 totali (9 in più dei paladini). Numeri che aiutano facilmente a spiegare il punteggio non troppo alto e l’alta intensità della partita.
Per l’Upea, che adesso vede riavvicinarsi Pesaro (8 punti) e Caserta (6), entrambe vittoriose in trasferta, c’è ancora un buon margine di sicurezza, ma dovrà stare attenta a non rilassarsi troppo e a non farsi sfuggire le prossime partite in casa, con un occhio di riguardo anche alle gare in trasferta, dove la vittoria manca dalla partita di Cremona.
Bologna dimostra di essere ben più di una squadra che naviga nella zona tranquilla della classifica: adesso è a tutti gli effetti in lotta per un posto nei playoff, può sfruttare a suo vantaggio l’incostanza delle sue dirette rivali e candidarsi a vera rivelazione del campionato insieme alla Trento di Buscaglia.
BasketItaly.it MVP: Allan Ray, 21 punti, 1/4 da due, 5/7 da tre, 4 rimbalzi e 7 assist. L’ex Roma è il vero mattatore della partita. Piazza la bomba che uccide la partita, segna un canestro impossibile con due mani in faccia e regala la gioia ai suoi tifosi, presenti anche oggi al PalaFantozzi. Giocatore dal talento immenso, con prestazioni del genere può essere l’MVP del campionato.
Upea Capo d’Orlando – Granarolo Bologna 63-72 (17-12, 37-32, 54-55)
Capo d’Orlando: Archie 8, Freeman 11, Hunt 11, Basile 2, Soragna 8, Cordaro n.e., Cochran, Burgess 11, Henry 12, Bianconi
Bologna: White 12, Cuccarolo 5, Gaddy 6, Imbrò, Fontecchio 2, Mazzola 2, Benetti n.e., Hazell 9, Ray 21, Reddic 15
Tiri da due: Capo d’Orlando 20/34, 59% ; Bologna 22/54, 41%
Tiri da tre: Capo d’Orlando 3/17, 18% ; Bologna 6/21, 29%
Tiri liberi: Capo d’Orlando 14/17, 82% ; Bologna 10/14, 71%
Rimbalzi: Capo d’Orlando 35 (31 dif., 4 off.) ; Bologna 44 (26 dif., 18 off.)
Assist: Capo d’Orlando 12, Bologna 19