La pallacanestro italiana ha già una squadra in forte sofferenza, la Virtus Roma. Questo quanto riportano le edizioni odierne de La Gazzetta dello Sport e Il Corriere dello Sport.
Oltre che sul campo (1-3 dopo 4 giornate il record), i problemi per la squadra capitolina derivano anche dal fronte societario con gli atleti pronti a scioperare se non dovesse arrivare loro il primo stipendio stagionale (in attesa dal 30 settembre). Intanto coach Piero Bucchi ha concesso due giorni di riposo alla squadra per permettere al proprietario Claudio Toti di sistemare la situazione.
In ogni caso l’intenzione degli USA – che dormono ancora in un residence al quartiere Infernetto e non hanno ancora preso possesso delle loro case come da contratto – sarebbe comunque quella di scendere in campo domenica contro Pesaro, per acquisire lo status di “vistati” dopo la quinta partita ufficiale, e potersi così trasferire – nel caso – altrove in serie A o A2. “Il malumore degli americani per il ritardo di 20 giorni nei pagamenti è ormai palese, Dario Hunt ad esempio ha chiesto al suo agente di trovargli un’altra sistemazione. A parte Farley (a Roma grazie al babbo…) gli altri, ovvero Robinson, Beane e Wilson, sono anch’essi irritati” scrive Il Corriere dello Sport.
Senza main sponsor per il secondo anno di fila, senza incassi, dato che nella Regione Lazio si gioca a porte chiuse. Con oltre 15.000 euro di affitto del PalaEur “il club è al collasso” aggiunge Mario Canfora de La Gazzetta, e le trattative per la cessione delle quote sono tutte naufragate.
C’è quindi il rischio che la società possa ritirarsi dal campionato. “Ecco dunque, con alle porte la sfida di domenica in casa contro Pesaro, che la Virtus è arrivata al fatidico “redde rationem”.
“La speranza è sempre l’ultima a morire, e probabilmente Claudio Toti spera ancora che arrivi nei prossimi giorni un aiuto concreto, sia esso da parte di uno sponsor o di nuovi investitori. Se cosi non fosse, la Virtus Roma verrà ritirata dal campionato. La LBA 2020-2021 proseguirà “zoppa” con 15 squadre e il basket italiano perderà una piazza e una società storica. Una possibilità che in molti hanno volutamente ignorato”, come scrive Andrea Barocci sul Corriere.