Uscite con esiti opposti dal Venerdì di Eurolega, Cantù e Siena, appaiate al secondo posto con 7 vinte e 2 perse, si affrontano Lunedì sera per la seconda volta dopo la Supercoppa vinta dai biancoblu a Rimini, rodate da due mesi di stagione regolare. Abbandonate le speranze di Top16 con la sconfitta di misura contro il Pana, la squadra di coach Trinchieri può e deve concentrare le proprie energie mentali sul campionato, fin dall’inizio vero obiettivo prioritario dei canturini. La Mens Sana si presenta invece al PalaDesio forte della bella affermazione contro il Maccabi che ne ha rilanciato la classifica nel girone B. La squadra di Banchi sta trovando progressivamente la propria identità guidata da Bobby Brown, non la vostra definizione di playmaker classico, che però produce 17 punti a partita sfiorando il 40% dal perimetro con 3,1 assistenze ai compagni (ma non invidiabile leader della Serie A per palle perse, a 4,6 di media). Il confronto con Jonathan Tabu (11,3 punti con 4,5 rimbalzi e 4,4 assist in campionato) point guard emergente per leadership dopo l’infortunio di Smith (anche in Eurolega: Venerdì 17 e 8 assist contro il Pana) è uno degli aspetti più interessanti del match.
Dietro Brown ben 8 giocatori viaggiano tra i 5 e gli 8,8 punti ad allacciata di scarpe, con un impiego medio che va dai 14′ di Kasun ai quasi 27′ di David Moss. Il prodotto di Indiana State, ex Teramo e Virtus Bologna, è forse il vero barometro della squadra, silenzioso ma utile sui due lati del campo e con la versatilità necessaria per farsi valere in entrambi gli spot di ala. Attualmente scrive 8,8 punti a partita con 4 rimbalzi, pur lottando con le percentuali dal campo (37,1% da due e 28,6% da tre, che salgono però al 56,7% e 43,3% in Eurolega per 12 punti a sera). L’altra combo-guard di fatto titolare, pur partendo spesso dalla panchina, è Daniel Hackett, hombre del partido contro i Gialli d’Israele con una prova da 13 e 5 assist e 3/5 nel tiro pesante. In serie A l’ex Usc, la cui fisicità fu decisiva nella serie di quarti di finale playoff contro Cantù della passata stagione, si esprime a 8,5 punti e 3,9 assist, subendo 4,3 falli a partita (mal convertiti però con il 59,3% dalla lunetta).
Completano il pacchetto con 18′ a testa sul legno, il tiratore ex-Casale Matt Janning, fin qui discontinuo (6 ppg con meno di 7 tiri presi a sera e solo il 30% dai 6,75, ma 7,5 ppg con il 50% dall’arco in Eurolega) ed il pretoriano mensanino per eccellenza Marco Carraretto (5 ppg con il 44% da tre) la cui provata affidabilità tuttora lo porta spesso in campo quando le partite si decidono. Fuori dalle rotazioni Rasic (Siena cerca un nuovo backup per Brown, così come Cantù per Tabu), mentre Kemp, altra situazione in attesa di sviluppi, è negli States per curare il ginocchio.
Composito anche il pacchetto lunghi senese, dove l’unico vero centro è Mario Kasun (6,8 punti e 3,5 rimbalzi), con Banchi che predilige quintetti spuri, con Sanikidze (6,9 ppg più 5,9 rimbalzi) e Ress (5 più 3,1) a fare da torri e l’opzione Kangur dalla panchina (10 di media con 15/23 dal perimetro in EL) oltre alla già citata possibilità di Moss da numero 4.
Cantù vanta un roster altrettanto eclettico, con l’ex di giornata Aradori a suonare da primo violino in attacco con 11,3 punti a partita, maturati prevalentemente dentro l’arco dove tira di più e meglio (32 centri su 55 tentativi da due contro il 4/15 da tre). Markoishvili (10,5 ppg con 2,1 assist) è alla ricerca di una maggior continuità di rendimento, in una stagione dove fin qui non sempre è stato lucido nelle scelte di tiro, mettendo però spesso e volentieri la propria firma nei parziali decisivi per le vittorie canturine. A raccogliere gli scarichi sul perimetro c’è sempre capitan Mazzarino, fin qui leader per percentuale da tre in serie A con un esplicito 53,3% (classifica che vede Tabu 5° col 50%).
Sotto le plance Tyus dovrebbe trovarsi a proprio agio contro i lunghi senesi (devastante a Rimini con 18 punti, 7/9 dal campo, 6 rimbalzi e 3 recuperi), mentre a Cusin la squadra chiede di presidiare il pitturato, posto che stia lontano dai falli precoci. Altro matchup di grande interesse sarà quello che coinvolge Jeff Brooks, che, come Moss di là, sta coprendo entrambi i ruoli da ala, con un impiego crescente da numero 3 contro avversarie da Eurolega quali la Montepaschi. L’ex Penn State viaggia a 8,9 punti e 4,9 rimbalzi a partita ed ebbe un ruolo chiave in Supercoppa con 11 punti, 7 rimbalzi ed un paio di giocate decisive nel finale per portare il match verso Cantù. A legare la trama della pallacanestro di Trinchieri il solito Maarty Leunen il cui ruolo da point forward dietro l’arco, si combina sempre più spesso con il gioco spalle a canestro in post basso di Brooks (a Lubiana addirittura schierati da 4 e 5).
Leggendo il prevedibile tempo-partita si annuncia una gara a ritmi piuttosto controllati, con la fase difensiva come chiave per entrambe le squadre, ai primi due posti per percentuale concessa agli avversari da due (38,2% Siena, 42,1% Cantù) e seconde solo a Varese nella difesa sul perimetro (31,2% Mps, 29,4% chebolletta). Dal buon lavoro nella propria metà campo Cantù ha dimostrato in più occasioni, a tratti anche Venerdì col Pana, di poter sciogliere di più i cavalli in campo aperto, opzione valida anche per Banchi, specie con Sanikidze a correre il campo e Ress a rimorchio per sparare da dietro l’arco. Fondamentale quindi la qualità del trattamento di palla dei due attacchi, specie nei possessi decisivi, dove Trinchieri, scottato dall’Eurolega, ha chiesto un passo avanti alla squadra per andare – parole testuali – oltre i propri limiti e già da Lunedì attende una risposta a questi interrogativi.
Nei precedenti complessivi Siena guida 47-35, mentre Cantù ha portato a casa 21 dei 36 incontri casalinghi (unico precedente a Desio il 95-94 in overtime della passata stagione)
Palla a due alle 20.30 (diretta Raisport 2) agli ordini dei signori Lamonica, Lo Guzzo e Calbucci.
Stefano Mocerino
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